Ambiente

Governo Vs attivisti: «Ora basta, chi sporca paga»

I ministri Sangiuliano, Nordio e il sottosegretario Sgarbi condannano l’azione di Ultima Generazione che ha colorato di nero la Barcaccia di piazza di Spagna: «Il Ministero della Cultura si costituirà parte civile. Ora pensiamo a nuove sanzioni»
Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura
Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura Credit: ANSA / CIRO FUSCO
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3 aprile 2023 Aggiornato alle 21:00

Chi sporca paga: è il principio che i membri dell’Esecutivo intendono applicare, con più forza, nei confronti degli attivisti come quelli di Ultima Generazione che attraverso le loro azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi climatica imbrattano, sporcano o fanno danni (seppur spesso temporanei) a beni come statue, monumenti o facciate dei palazzi.

La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è il blitz del primo aprile quando a Roma gli attivisti di Ultima Generazione hanno versato un liquido a base di carbone vegetale all’interno della famosa Barcaccia di piazza di Spagna, colorando l’acqua di nero.

Un’iniziativa avvenuta a poche ore di distanza dal momento in cui altri membri del movimento hanno coperto con un telo la fontana delle 13 cannelle ad Ancona.

In entrambi i casi non ci sono stati danni permanenti, ma l’escalation delle azioni e le immagini - che hanno fatto il giro del mondo - della Barcaccia “nera” hanno fatto infuriare ministri come Gennaro Sangiuliano (ministro della Cultura) che dopo aver sentito il collega della Giustizia, Carlo Nordio, ha ribadito che «chi imbratta, rovina, deturpa, deve pagare anche i danni. Direi che ora basta. E basta anche con gli ammiccamenti», ha spiegato annunciando che il Ministero si costituirà parte civile nei procedimenti penali aperti nei confronti degli attivisti.

«La protesta alla Barcaccia è la goccia che fa traboccare il vaso. È ora di dire basta: siamo davanti a una sistematica azione di vandalismo del nostro patrimonio artistico e culturale che non c’entra assolutamente nulla con la tutela dell’ambiente. Chi danneggia i nostri beni culturali non può passarla liscia e va punito severamente», ha affermato Sangiuliano promettendo presto «una norma che faccia pagare ai responsabili di questi danni gli interventi necessari per il ripristino dei luoghi», così come potrebbero aumentare le sanzioni amministrative

«Chi compie queste azioni in aggiunta alle norme penali che potranno essere inasprite, deve pagare di tasca propria».

I vari Ministeri - senza mai entrare nel merito della questione ambientale e dei motivi delle proteste di Ultima Generazione - si sono limitati a definire gli attivisti come “vandali”, mentre il sottosegretario Vittorio Sgarbi ha addirittura affermato per i ragazzi di Ultima Generazione «serve il Tso: il vero inquinamento è nelle loro menti».

Ora è possibile che una commissione di esperti faccia uno studio approfondito sugli effetti e i presunti danni al monumento di piazza di Spagna in modo da formalizzare meglio le accuse e come ha raccontato Sangiuliano, dopo aver parlato con Nordio il Ministero intende «studiare soprattutto una sanzione amministrativa. Intervenire per ripristinare costa, e anche molto, perché occorrono personale specializzato e macchinari adeguati. Ebbene chi compie queste azioni, in aggiunta alle norme penali che potranno essere inasprite, deve pagare di tasca propria», ribadisce il ministro.

Nel frattempo però il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha ribadito che di fatto non c’è «nessun danno per la Fontana della Barcaccia» e «con la ripulitura e la riapertura del getto d’acqua si è ripristinata la piena funzionalità. È stata aspirata acqua per evitare i depositi sulle condutture e poi un’idropulitrice a bassa pressione ha rimosso le macchie sul fondo e sui bordi. Solo grazie alla tempestività dell’intervento, prima della polizia locale poi di quello di ripulitura, si sono evitati danni permanenti».

Inoltre, ha aggiunto il primo cittadino romano, «la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico sono battaglie che condividiamo ma non nella maniera sbagliata e dannosa portata avanti in Piazza di Spagna. I monumenti vanno rispettati, protetti, amati, perché sono di tutti».

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