Ambiente

Ultima Generazione (di nuovo) a processo

In agosto, Ester e Guido si sono incollati al basamento del Laocoonte. Oggi dovranno rispondere al Governatorato del Vaticano, rischiando multe e persino il carcere: “Non è più grave non occuparsi della crisi del clima?”
Credit: Alessandro Pugliese
Tempo di lettura 3 min lettura
9 marzo 2023 Aggiornato alle 07:00

Altri due attivisti di Ultima Generazione finiranno a processo, questa volta per l’azione ai Musei Vaticani dove Guido ed Ester - questi i loro nomi - incollarono le proprie mani al basamento della statua di Laocoonte in una delle proteste contro l’inazione climatica dello scorso agosto.

Da quanto riporta Ultima Generazione, rischiano “la reclusione da un mese a tre anni e una multa fino a 3.099 euro”, quella per chi “distrugge, disperde, guasta o in qualsiasi modo deteriora monumenti pubblici”.

Dal blocco del traffico a quello degli aeroporti, dai lanci di vernice ai blitz davanti alle sedi istituzionali, gli attivisti di questo movimento continuano a ricevere multe e a finire a processo per le loro azioni radicali, che tentano in ogni modo di attirare l’attenzione per sensibilizzare cittadini e politica sulla necessità di dire addio ai combustibili fossili che causano le emissioni.

Nell’ultimo caso, quello di Guido e Ester, da Ultima Generazione sottolineano però come si stia ormai ponendo una netta contraddizione, “da un lato lo stimabile valore di un basamento di marmo; dall’altro, l’inestimabile valore dell’aria, l’inestimabile valore dell’acqua, l’inestimabile valore della vita”.

Per la loro azione con il Superattack, gli attivisti dovranno comparire davanti al giudice del Palazzo del Governatorato nella Città del Vaticano giovedì 9 marzo e insieme a loro anche Laura, giovane che era di supporto per produrre documentazione video. Ai due viene imputata anche la mancata osservanza dell’ordine della gendarmeria di seguirli negli uffici.

L’azione, andata in scena il 18 agosto scorso, era nata per lanciare l’allarme sull’emergenza climatica e sui rischi che comporta per l’umanità intera. “Dopo pochi minuti dall’inizio dell’azione, l’intera sezione del museo è stata evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti è stato sequestrato il cellulare, unico strumento capace di garantire che il processo si svolga in totale sicurezza” raccontano gli autori che, dopo il fermo, provarono a inviare anche un appello al Papa.

Nella richiesta di citazione a giudizio per Guido ed Ester si legge che “in concorso tra loro distruggevano, guastavano e, comunque deterioravano un monumento pubblico di inestimabile valore storico-artistico, vale a dire il basamento di marmo del Gruppo scultoreo del Laocoonte conservato nel Museo Pio Clementino dei Musei Vaticani apponendo sulla superficie dello stesso un adesivo sintetico”. Una relazione tecnica ha poi quantificato le spese per la riparazione in “oltre 15.000 euro” anche se da Ultima Generazione sottolineano come il “monumento di inestimabile valore”, però, non è il basamento ma quello che sta sopra.

“Il fatto di avere appoggiato le mani sul basamento di marmo posto a sostegno del gruppo scultoreo, e non sul gruppo stesso, naturalmente non è stato casuale: di quest’ultimo è sempre stato riconosciuto l’inestimabile valore storico-artistico e non vi si voleva nuocere in alcun modo” precisano i ragazzi parlando di possibili pene sproporzionate rispetto a un gesto fatto per sensibilizzare sulla crisi climatica, un problema enorme di cui si parla troppo poco.

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