Ambiente

Usa: Biden mette alle strette i Pfas

Il Governo è intenzionato a combattere il pericoloso inquinamento idrico causato dalle sostanze chimiche perfluoroalchiliche. Fissando dei limiti molto severi
Credit: Mark Alfred/ZUMA Press Wire
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16 marzo 2023 Aggiornato alle 08:00

L’amministrazione democratica guidata dal Presidente Joe Biden vuole imporre il primo limite federale a 6 sostanze chimiche perfluoroalchiliche (Pfas), conosciute anche come acidi perfluoroacrilici o forever chemicals, ampiamente utilizzate dall’industria americana negli ultimi decenni.

Tramite la Environmental Protection Agency (Epa) è stata presentata una severa regolamentazione per ridurre drasticamente la presenza di questi composti nelle acque potabili e nell’ambiente, considerata la loro nocività per la salute umana e il mondo animale.

«Le comunità di tutto il Paese hanno sofferto troppo a lungo della minaccia, presente da sempre, dell’inquinamento causato dai Pfas. Ecco perché il presidente Biden ha adottato un approccio governativo complessivo per affrontare in modo aggressivo queste sostanze chimiche dannose, con l’Epa che sta aprendo la via. La proposta di stabilire uno standard nazionale per i Pfas presenti nell’acqua potabile è guidata dalla migliore scienza disponibile, che aiuterà a fornire agli Stati la guida di cui hanno bisogno per prendere decisioni che proteggano al meglio le loro comunità. Questa azione ha il potenziale per prevenire decine di migliaia di malattie correlate ai Pfas e segna un passo importante verso la salvaguardia di tutte le nostre comunità da questi pericolosi contaminanti», ha affermato l’amministratore dell’Epa Michael S. Regan.

Il provvedimento regolerà due componenti chimiche specifiche, Pfoa e Pfos, con uno standard dedicato a ognuna di esse per 4 parti per trilione (ppt), mentre altre 4 componenti (Pfna, Pfhxs, Pfbs e Genx) avranno un limite comune.

La necessità della nuova regolamentazione è dettata dalla pericolosità dei Pfas, la cui vasta diffusione ha avuto pesanti effetti sulla salute umana con impatti negativi sul fegato, sulla tiroide, rendendosi responsabili anche dell’obesità, di problemi di fertilità e dell’aumento dei tumori.

Gli studi scientifici degli ultimi anni hanno rilevato che queste sostanze chimiche sono presenti quasi ovunque nelle azioni quotidiane della popolazione americana, fino a risultare anche all’interno del sangue dei neonati.

Data la loro forte resistenza ai processi naturali di degradazione, oltre 200 milioni di cittadini statunitensi hanno assimilato i Pfas attraverso l’acqua potabile consumata ogni giorno e uno studio del 2019 suggerisce che potrebbero essere trovate tracce di queste sostanze nel 98% della popolazione vivente.

Secondo Sarah Doll, direttrice nazionale della coalizione di organizzazioni ambientaliste Safer States, le misure promosse dall’Epa sono solo l’inizio di un lungo percorso: «Per noi è necessario che anche gli inquinatori, coloro che hanno effettivamente causato il danno, aiutino a pagare per la bonifica ambientale. Questo è un primo passo. È ottimo. È davvero importante e avremo bisogno di risorse aggiuntive, soprattutto da parte di coloro che hanno causato i danni».

Le decisioni prese dal governo stanno incontrando forti resistenze in diversi gruppi industriali, che accusano l’amministrazione di non tenere conto dei costi proibitivi per l’intero settore coinvolto, soprattutto per le municipalizzate delle acque potabili che dovranno rispettare severamente i nuovi standard. L’associazione di categoria American Chemistry Council ha giudicato le nuove regolamentazioni eccessivamente restrittive, sostenendo che le aziende chimiche hanno già avviato da tempo, negli ultimi 8 anni, la limitazione e sostituzione dei Pfas avvalendosi della migliore ricerca scientifica.

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