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Uk: c’è un problema con gli immobili di proprietà straniera

Nonostante le recenti leggi sulla trasparenza, il Regno Unito non riesce a monitorare i beni delle società offshore e di quanti continuano a nascondersi dietro l’anonimato. Inclusi gli oligarchi russi
Credit: Christian Stahl
Tempo di lettura 3 min lettura
9 febbraio 2023 Aggiornato alle 16:00

Nonostante le nuove leggi sulla trasparenza entrate in vigore nel Regno Unito, i proprietari di circa 50.000 proprietà britanniche detenute da società straniere rimangono invisibili al pubblico. Inclusi gli oligarchi russi.

A rivelarlo è un’analisi condotta da Bbc News e Transparency International, dalla quale emerge che quasi la metà delle aziende tenute a dichiarare i dati societari in base al Registro delle entità estere (Register of overseas entities) entrato in vigore nell’agosto 2022 si è sottratta dal rivelare i relativi beneficiari effettivi e/o gli amministratori delegati.

Un portavoce del governo britannico ha affermato che il registro è stato una «fonte inestimabile di informazioni per le forze dell’ordine e i servizi fiscali e fiscali», ma secondo la deputata laburista Margaret Hodge la legislazione non era «adatta allo scopo».

«Circa 18.000 società offshore, che insieme detengono più di 50.000 proprietà in Inghilterra e Galles – spiega la Bbc –, hanno ignorato del tutto la legge o hanno archiviato informazioni in modo tale che rimane impossibile per il pubblico scoprire chi sono le persone che le possiedono e ne traggono vantaggio».

«La nostra analisi rivela che ci sono troppe aziende che potrebbero tentare di aggirare le regole, non sapendo che esistono o ignorandole del tutto», ha dichiarato Duncan Hames, Director of Policy di Transparency International nel Regno Unito.

Altri russi di alto profilo collegati a proprietà del Regno Unito non sono comparsi nel registro fino al 1° febbraio, compresi quelli sanzionati dalla Gran Bretagna per collegamenti con Putin e il governo di Mosca. Tra quelli apparsi all’inizio del mese anche l’ex primo vice primo ministro russo Igor Shuvalov e Vladimir Potanin, uno degli uomini d’affari più ricchi della Russia.

Il Registro delle entità estere fa parte di una più ampia legge sulla criminalità economica emanata nel 2022, che secondo il governo avrebbe aiutato a impedire agli oligarchi russi di riciclare denaro nelle proprietà del Regno Unito. Boris Johnson, all’epoca primo ministro, disse che la legislazione non avrebbe lasciato ai sostenitori di Putin «nessun posto dove nascondere i guadagni illeciti».

All’inizio del mese il ministero delle Imprese ha dichiarato di aver stanziato 20 milioni di sterline per aiutare a combattere il riciclaggio di denaro attraverso le aziende. «Useremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, comprese multe e restrizioni, per reprimere le società straniere che non si sono conformate», ha affermato in una nota il ministro degli Affari Martin Callanan.

Secondo le stime del governo, a oggi circa 7.000 entità estere non si sono conformati. I responsabili rischiano multe fino a 2.500 sterline al giorno e fino a 5 anni di carcere.

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