Economia

Stati Uniti e Uk: le aziende scelgono uffici di lusso

Nel mercato del lavoro domanda e offerta non sono allineate. Le cause? Invecchiamento della forza lavoro e quiet quitting. Ecco perché molte aziende mirano a rinnovarsi
Credit: Elisaossinostudio
Tempo di lettura 5 min lettura
30 gennaio 2023 Aggiornato alle 11:00

Il mercato del lavoro statunitense sta dimostrando una grandissima capacità di resistenza.

Difatti, nonostante le pesanti scelte assunte dalla Federal Reserve System (Fed) per contenere l’inflazione, a dicembre 2022 si è registrata una diminuzione del tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 3,5%, migliorando le stime che lo segnavano al 3,7%.

Si rileva, però, una discrepanza tra domanda e offerta di lavoro.

La prima è composta dalle persone occupate e da coloro che cercano attivamente un impiego e, finalmente, è tornata ai livelli pre- pandemici.

Anche le opportunità occupazionali sul mercato continuano ad aumentare: nel corso dell’anno secondo l’Economist si è avuto un incremento di 3 milioni di posizioni lavorative, con un eccesso del 3% sul numero di occupati.

Ma a cosa è dovuto questo divario?

Sicuramente la pandemia ha modificato il funzionamento del mercato: molti lavoratori hanno colto l’occasione per un periodo di pausa. Al tempo stesso, è elevata la percentuale di coloro che hanno sfruttato la pandemia per un pensionamento anticipato. I dati lo dimostrano: se tra il 2000 e l’inizio del 2020 i lavoratori più anziani sono passati dal 12,5% al 20,7%, a oggi si registra un passo indietro (19,3%).

L’avanzamento dell’età media della popolazione è un problema che accomuna tutti i Paesi industrializzati e che si riflette prepotentemente sul sistema lavorativo.

Dal 2019, gli over 65 sono passati dal 16% al 17% della popolazione ed è proprio questo invecchiamento della forza lavoro ad aver causato la perdita di circa 1,9 milioni di lavoratori negli Stati Uniti.

Complice dell’allontanamento dal posto di lavoro sembrerebbe essere anche lo stesso Covid che ha portato nel corso del 2022 1,6 milioni di lavoratori a prendersi in media una settimana al mese per problemi di salute.

Insomma, stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione del mondo lavorativo che abbraccia anche quello che viene definito quiet quitting, ovvero un abbandono silenzioso che spinge lavoratori di tutte le età a modificare il proprio modo di approcciare al lavoro. Le caratteristiche principali sono un maggior equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa e una minor predisposizione al sacrificio dedicando al lavoro lo stretto necessario in termini di tempo, energia e capacità.

Una realtà che non può essere ignorata dalle aziende le quali cercano nuove strategie per attrarre lavoratori.

Stati Uniti e Regno Unito dicono sì a edifici di lusso con servizi aggiuntivi che si prendono cura dei dipendenti a 360 gradi.

Sale meditazione, servizi di baby-sitting, cura degli animali domestici e lavanderia a secco sono solo alcuni dei servizi che le più grandi aziende stanno inserendo all’interno dei posti di lavori.

L’obiettivo è quello di incrementare il flusso di candidature in entrate e al tempo stesso di contrastare il lavoro da remoto, che ha preso terreno durante la pandemia, stimolando i dipendenti con benefit e servizi ad hoc.

A New York di recente ristrutturazione il Gm Building, un tempo della Trump Organisation, ha recentemente inserito al suo interno un bar, un centro sportivo con attività di yoga e spinning.

La società di investimenti Black Rock e l’azienda di social network Meta hanno sede a Manhattan al 50 di Hudson Yard, un grattacielo alto quasi 300 metri con ben 58 piani che offre ai propri dipendenti un servizio di elitrasporto permettendo di raggiungere in soli cinque minuti l’aeroporto internazionale John F. Kennedy.

A Londra, invece, al 105 di Victoria Street sono stati aggiunti spazi verdi per l’equivalente di 14 campi da tennis oltre a una pista di “walk and talk” che permette di svolgere riunioni di lavoro camminando.

E ancora sempre nella Manhattan New Yorkese troviamo il grattacielo One Vanderbilt, 427 metri di altezza per 70.000 metri quadri i quali lo rendono il secondo edificio di uffici più alto della città. Particolarmente apprezzato per l’osservatorio posizionato agli ultimi piani che concede una vista mozzafiato sulla città, ma anche perché risponde ai criteri di sostenibilità e innovazione. Difatti, modernità e lusso potrebbero non essere sufficienti. I dipendenti desiderano sempre di più di lavorare in edifici green e in aziende che abbraccino la filosofia di sostenibilità e rispetto dell’ambiente.

Un argomento che diventa ancora più rilevante a seguito della direttiva Europea che prospetta entro il 2030 di rendere tutti gli edifici capaci di utilizzare per il 50% energie sostenibili.

Rendere più accattivanti le sedi di lavoro potrebbe rappresentare per le aziende una strategia vincente, identificando il tanto ricercato punto di incontro tra i desideri dei dipendenti e gli interessi dei datori di lavoro. Stipendi e orari adeguati e la tutela della dignità del lavoratore continuano quindi a essere la base da salvaguardare per assorbire le offerte lavorative.

Leggi anche
gender gap
di Angelica Gabrielli 3 min lettura