Ambiente

Ue: stretta contro la deforestazione

Le istituzioni europee hanno raggiunto un accordo per tutelare le foreste a livello globale, regolando le filiere logistiche e obbligando le aziende a rispettare severi parametri ambientali
Credit: Patrick Pleul/dpa
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12 dicembre 2022 Aggiornato alle 07:00

Un importante accordo politico è stato raggiunto fra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea, con il preciso obiettivo di regolare le filiere dei prodotti presenti nel mercato comune in modo da fermare la deforestazione. Non solo all’interno dei territori della Ue, ma anche nei Paesi extra-europei: « Spero che questo regolamento innovativo dia slancio alla protezione delle foreste in tutto il mondo e ispiri altri Paesi alla Cop15», ha dichiarato Christophe Hansen, capo negoziatore del Parlamento europeo.

L’accordo è un forte segnale in questa direzione, che giunge durante l’avvio dei lavori alla Conferenza sulla Biodiversità (Cop15) che si terrà in Canada, a Montreal, dal 7 al 19 dicembre. Vuole essere un forte incentivo per accelerare la legislazione sulla protezione degli habitat naturali e la tutela dell’ecosistema.

La nuova legislazione prevede che tutte le aziende legate all’importazione/esportazione dell’olio di palma, soia, caffè, cacao, legname e gomma, o all’allevamento dei bovini, nonché prodotti derivati (come manzo, mobili o cioccolato), debbano seguire una serie di scrupolose regole per rendere tracciabili i propri prodotti, dal punto di origine al consumatore, certificando che non siano derivati da atti che abbiano compromesso le foreste dopo il 31 dicembre 2020.

Secondo Pascal Canfin, presidente della Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo, questo nuovo regolamento è «un testo che ha un impatto reale sulla nostra vita quotidiana. Stiamo parlando di elementi molto concreti: il tuo caffè mattutino o la tua cioccolata mattutina. La grande specificità di questa legge – e questa è una novità a livello mondiale per l’olio di palma, il cacao, il caffè, il manzo e la gomma – è l’obbligo di avere un certificato basato su immagini satellitari e coordinate gps per sapere esattamente da dove proviene la merce. Quando arrivi sul mercato interno della Ue – al porto di Amsterdam o Le Havre – devi esibire questo certificato. E se non ce l’hai, non puoi entrare».

Una volta che il regolamento sarà formalmente in vigore, tutti i maggiori operatori del mercato avranno 18 mesi per adeguarsi alle nuove stringenti regole, mentre le micro o piccole imprese potranno accedere a un periodo di adattamento più lungo.

Lo sviluppo di un regolamento di tale portata non ha suscitato consenso unanime all’estero e l’ambasciatrice del Canada presso la Ue, Ailish Campbell, ha scritto recentemennte una lettera denunciando possibili contraccolpi economici per il commercio fra il Canada e i Paesi europei. Cosa che suscitato l’indignazione degli attivisti climatici: «È davvero scioccante che il Canada stia resistendo a questo tipo di misure europee, atte a proteggere le restanti foreste del mondo», ha affermato Shane Moffatt, responsabile di Greenpeace Canada.

Secondo la Fao dal 1990 al 2020 sono stati distrutti definitivamente circa 178 milioni di ettari di foreste al mondo, con un enorme impatto negativo sull’ecosistema e il mondo animale. Per l’Ipcc il 23% delle emissioni di gas alteranti proviene dal settore agricolo e dallo sfruttamento del suolo, nel periodo 2007-2016.

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