Futuro

Con Spill the Ste(A)m la scienza è servita

Tre giovani laureate in Stem dell’associazione Women&Tech hanno raccontato a La Svolta il loro progetto di divulgazione scientifica e orientamento universitario rivolto aǝ ragazzǝ delle superiori
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
23 novembre 2022 Aggiornato alle 19:00

Sapevi che esiste la laurea in Comunicazione digitale per videogiochi? E quella in Biotecnologie marine? Se la risposta è negativa e il prossimo anno vorresti frequentare un corso universitario scientifico ma non hai idea di quale scegliere, o conosci qualcunǝ che deve trovare la sua strada, probabilmente dovresti seguire la pagina Instagram Spill the Ste(A)m.

Nata all’interno dell’associazione Women&Tech® ETS, si tratta di un progetto social di divulgazione scientifica e orientamento universitario rivolto a ragazze e ragazzi dell’ultimo anno di scuola superiore.

A portarlo avanti sono Alessia Soru, Eleonora Torchia e Martina Proietti, tre giovani laureate in discipline Stem, insignite del ruolo di Young Ambassador Women&Tech e accomunate dall’ambizione di abbattere le differenze di genere in ambito scientifico – ma non solo – e dalla consapevolezza che individuare il percorso universitario giusto per sé è molto complesso, soprattutto a causa della mancanza di informazioni.

«Ho sempre saputo di voler intraprendere una carriera scientifica, ma solo grazie a una giornata di orientamento organizzata nel mio ex liceo ho scoperto l’esistenza della laurea triennale in biotecnologia che ho poi frequentato – spiega Alessia Soru - Senza quel passaggio probabilmente non sarei stata in grado di prendere una decisione coerente alle mie aspettative e confrontandomi con le ragazze che mi affiancano in questo progetto ho trovato in loro storie simili. I momenti dedicati all’orientamento sono preziosi ma rari, e anche quei pochi spesso indirizzano verso corsi più comuni, ignorando molte novità in ambito scientifico ma non solo, con sbocchi lavorativi interessanti. Spill the Ste(A)m è nato proprio da questa consapevolezza e dalla voglia di provare ad aiutare i giovani a trovare la loro strada tra le tantissime opzioni esistenti e a scegliere corsi di laurea inerenti alle loro aspirazioni».

Scientifiche ma non solo, visto che tra le prerogative di Women&Tech, che da anni si occupa di sviluppare una community di donne preparate e consapevoli e di abbattere il gender gap, c’è quella di credere che non possa esistere progresso scientifico senza conoscenza delle discipline umanistiche e che la contaminazione tra i due mondi sia alla base del progresso.

Non a caso l’associazione è stata la prima in Italia a introdurre la A di Arts nell’acronimo Stem, trasformandolo in SteAm.

Per raccontare questo mondo alle giovanissime e ai giovanissimi il progetto editoriale Spill the Ste(A)m si focalizza soprattutto su tre filoni: Steam e innovazione, lavori del futuro e inclusione e Gender Equity.

«Del primo fanno parte rubriche come Falsi miti sulla scienza o Curiosità scientifiche, ma anche news dal mondo in campo scientifico e tecnologico e consigli di podcast e libri a tema; mentre nel secondo ci concentriamo sull’orientamento», spiega Martina Proietti laureata in Comunicazione digitale in aree gaming, un ambito nel quale il gender gap è ancora più presente che altrove. «La classe che frequentavo era tutta maschile, le uniche eccezioni eravamo io e un’altra ragazza. A scoraggiare le donne ad approcciarsi a questo settore sono fattori principalmente culturali. Fin da piccole alle bambine vengono regalate le bambole mentre ai fratelli i videogames; e anche quando crescendo e decidono di giocare a livello professionistico vengono bistrattate e considerate meno competitive degli uomini».

Anche per contrastare questi fenomeni e tutti gli stereotipi che ruotano intorno al binomio scienza-donne, in Spill the Ste(A)m si parla molto di inclusione e Gender Equity, raccontando i progetti di WomenTech e portando alla conoscenza di chi segue la pagina le vite di figure femminili che hanno raggiunto obiettivi importanti in ambito Steam.

«I nostri follower sono per l’80% donne e questo se da un lato questo ci rende orgogliose, dall’altro ci fa capire che la strada verso lo sdoganamento di certi pregiudizi è ancora lunga - sottolinea Eleonora Torchia - Forse il fatto che il progetto porti le firme di tre ragazze e si occupi in modo prominente di parità di genere in ambito scientifico fa credere ai ragazzi che non si stia parlando a loro ma non è così. La vera uguaglianza si raggiunge solo se tutti ci credono e partecipano al processo di cambiamento, per questo speriamo di alzare presto il numero di follower maschi. Intanto al team di Young ambassador s’è aggiunto un ragazzo, Riccardo, chissà che questo non sia di buon auspicio».

Il progetto Spill the Ste(A)m è nato durante la pandemia e ha avuto la sua naturale evoluzione sui social ma le ragazze vorrebbero presto di renderlo live. «Ci piacerebbe molto andare nelle scuole a fare quella formazione che a noi è mancata, a parlare con i ragazzi raccogliendo le loro perplessità e raccontando la nostra esperienza», concludono.

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