Ambiente

Congo: sono stati rapiti 3 scimpanzé

I ladri chiedono il riscatto. Si trovavano a Lubumbashi, nel centro faunistico Young Animals Confiscated in Katanga
Credit: Jesper Aggergaard/unspla
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27 settembre 2022 Aggiornato alle 09:00

Un santuario per animali nella Repubblica Democratica del Congo ha ricevuto richieste di riscatto dopo che alcuni rapitori hanno sottratto dal centro faunistico tre cuccioli di scimpanzé appartenenti alla specie del gorilla orientale e occidentale.

È la prima volta al mondo che i cuccioli di scimmia sono stati rapiti a scopo di riscatto, ha dichiarato Franck Chantereau, fondatore del santuario Young Animals Confiscated in Katanga (Jack) a Lubumbashi – vicino al confine tra la Repubblica Democratica del Congo e lo Zambia – dove è avvenuto il rapimento.

Secondo quanto dichiarato dall’ambientalista, i rapitori hanno fatto irruzione nel santuario a notte fonda e hanno portato via 3 dei 5 scimpanzé salvati durante l’anno. In seguito Chantereau ha trovato gli altri due nascosti in cucina.

Un’ora dopo, la moglie di Chantereau ha ricevuto tre messaggi vocali e un video che mostrava César, Hussein e Monga, i nomi dei 3 scimpanzé rapiti. I mittenti affermavano di aver drogato gli animali e hanno minacciato di ferirli se il fondatore dell’associazione non avesse pagato il riscatto.

«È impossibile per noi pagare il riscatto – ha dichiarato Chantereau alla Cnn – Non solo non abbiamo i soldi, ma bisogna capire che se accogliamo le loro richieste potrebbero benissimo farlo di nuovo fra due mesi, e inoltre non abbiamo alcuna garanzia che ci restituiranno i cuccioli».

Al momento le autorità stanno ancora indagando nel tentativo di identificare i criminali. «Non cederemo a questo tipo di richiesta», ha affermato Michel Koyakpa, consigliere del Ministro dell’ambiente, secondo cui il rapimento è «il primo del suo genere nella storia della Repubblica Democratica del Congo».

«Ci sono 23 santuari in tutto il continente che svolgono il nostro lavoro. Se paghiamo il riscatto, questo potrebbe creare un precedente e suggerire idee ad altri, quindi dobbiamo essere estremamente vigili», ha aggiunto Chantereau.

Secondo l’ambientalista, molti degli acquirenti dei cuccioli di contrabbando sono persone benestanti che vogliono sfoggiare animali esotici nelle loro case. «Non capiscono le conseguenze delle loro azioni – ha concluso – perché per un cucciolo che arriva nelle loro mani, almeno 10 sono stati uccisi».

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