Diritti

Strage in Texas: la guerra di cui nessuno parla

19 bambinə e una insegnante uccisə nella cittadina di Uvalde. È il bollettino tragico di una nuova, folle sparatoria in una scuola elementare. In un’America incapace di fare una vera legge contro le armi
La scuola elementare di Uvalde, in Texas, dove è avvenuta la sparatoria.
La scuola elementare di Uvalde, in Texas, dove è avvenuta la sparatoria. Credit: EPA/AARON M. SPRECHER
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25 maggio 2022 Aggiornato alle 14:15

Ho vissuto 15 anni negli Stati Uniti. Non ho mai seriamente pensato di tornare a vivere in Italia, fino a che non ho avuto figliə.

Diciannove bambinə e una insegnante sono stati uccisə ieri nella cittadina di Uvalde, a circa un’ora e mezzo da San Antonio in Texas. Anche il diciottenne omicida è stato ucciso dalla polizia. Il senatore Chris Murphy, rappresentante del distretto di Sandy Hook nel Connecticut, ha implorato il Congresso di agire.

Nel dicembre del 2012, un ventenne terrorista uccise venti bambinə e sei adultə nella scuola elementare di Newtown.

Anche il Presidente Biden ha espresso la necessità di affrontare la lobby delle armi: la National Rifle Association fino a qualche tempo fa finanziava, specie in stati come il Texas (tra quelli con leggi meno restrittive per quel che concerne le armi), sia Democratici che Repubblicani, anche se quest’ultimi in misura maggiore. Da tempo, strenui paladini del Secondo Emendamento sono diventati i Repubblicani. L’NRA ha contribuito ben 30 milioni di dollari all’elezione di Donald Trump nel 2016.

Secondo uno studio del Pew Research Istitute, ci sono stati 45.222 morti da arma da fuoco nel 2020, di cui la metà circa suicida; si tratta di un aumento del 14% rispetto al 2019 e del 43% rispetto a dieci anni prima.

Nel 2021, sono stati ben 52% in più gli incidenti che hanno visto un “active shooter, il dato più alto di sempre, a quanto riportato di recente dall’FBI. Uno su cinque erano “mass killing”, stragi cioè che coinvolgono almeno quattro persone.

Ricordo bene le esercitazioni che facevamo all’università dove insegnavo. Cosa fare nello scenario in cui un “active shooter” si fosse trovato al campus. Se fossi stata in ufficio, avrei dovuto chiudere la porta, mettermi sotto la scrivania.

“Perché passate tutto questo tempo per farvi eleggere” ha continuato il senatore del Connecticut “se poi la nostra risposta è quella di non fare nulla.” Sì, perché di fatto dalla strage di Columbine del 1999, dopo innumerevoli altre da arma da fuoco, ancora non è passata nessuna legge che limiti significatamene l’uso delle armi negli Stati Uniti. Esistono poi stati con legislazioni più o meno restrittive e le morti per arma da fuoco variano in modo significativo da stato a stato, con Mississipi, Louisiana, Wyoming, Missouri e Alabama a guidare la triste classifica.

L’attacco alla scuola elementari di Uvalde avviene a pochi giorni dalla strage nel supermercato di Buffalo dove dieci afroamericanə sono statə freddatə mentre il killer trasmetteva il tutto in diretta su Twitch, ispirato a sua volta da un altro terrorista tedesco.

Per chi compie atti terroristici, mandare live una strage comporta un rischio ma anche amplifica esponenzialmente il proprio pubblico e questo resta un’attrattiva. Twitch, di proprietà di Amazon, ha oltre 30 milioni di utenti. La strage di Buffalo sembra sia stata ispirata dalla teoria della sostituzione etnica, così ha dichiarato il terrorista nel manifesto di 180 pagine lasciato online, come del resto lo era stato l’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

Secondo la teoria cospirazionista, ci sarebbe un tentativo, fortemente voluto dalle elite globaliste - l’epitome è il finanziere e filantropo George Soros - di ‘sostituire’ la popolazione (bianca) nei Paesi a maggioranza bianca. Si tratta di un’ideologia antisemita e razzista che sostiene la superiorità della “razza” bianca. Eppure, secondo una recente ricerca commissionata da AP-NORC, ben un terzo delle cittadine e dei cittadini statunitensi ci crede. Gli Stati Uniti non sono più “a nation of immigrants,” come li voleva John F. Kennedy; gli immigrati rappresentano una minaccia.

Oggi, la matrice etnica delle stragi terroriste è sempre più pervasiva- sono spesso uomini quelli che uccidono. A volte bianchi, oppure “wannabe white” come forse il diciottenne stragista di Uvalde, perché in “stati meticci” come il Texas chi è davvero bianco? È ancora presto per avanzare teorie sulla matrice di quest’ultima strage ma l’emulazione è certamente un fattore. Quel che si sa è che prima di cominciare la strage nella scuola elementare, il ragazzo ha sparato alla nonna.

La progressiva radicalizzazione della cosiddetta “alt-right” (la destra alternativa) è avvenuta durante la presidenza Trump, fomentata dai discorsi xenofoni e apertamente razzisti dell’ex conduttore di Apprentice, anche se di fatto già l’elezione di Barack Obama aveva portato a un’impennata dei gruppi di estrema destra, come ampiamente documentato dal Southern Poverty Law Center.

In tutto questo, la Corte Suprema a fine giugno potrebbe aggravare la situazione circa il possesso di armi da fuoco, visto che il New York State Rifle & Pistol Association, Inc, et al. v. Bruen verrà deciso assieme al Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization, il noto caso che proverà a ribaltare Roe v. Wade.

Il tema della salute mentale, aggravatosi con la pandemia, e spesso inquadrato dentro un frame individualista, deve essere affrontato.

Nonostante tutto, la guerra fatta con le armi ha sconvolto la maggioranza del Paese; secondo un’inchiesta del Pew Research Center, oltre la metà vede questa forma di violenza come un problema, anche se la percezione varia molto a secondo dell’etnia di appartenenza: ben l’82% di Africanə americanə ha tale idea, a testimonianza che la questione è molto sentita nelle comunità di colore falcidiate dalla violenza, e si dice a favore delle restrizioni. Anche se la percentuale qui varia a seconda dell’appartenenza politica, tra Repubblicani però è in crescita rispetto al 2019 (31% vs. 20%). Quattro adulti su dieci vivono in una casa in cui ci sono armi. Ma la volontà del popolo americano su un punto sembra chiara: l‘84%, incluso tre quarti dei Repubblicani, è a favore dei ‘background check’ per l’acquisto di qualsiasi arma, ma la legge giace al Senato perché il GOP fa ostruzionismo.

Il lavoro fatto da lobby come il Brady Center to Prevent Gun Violence fino ad adesso si è scontrato contro giganti come la NRA che da venerdì 27 si troverà proprio in Texas, a Houston, per l’annuale convention per celebrare “freedom, firearms and NRA.” Special guest? L’ex presidente Donald Trump.

L’arsenale posseduto legalmente dallo stragista di Buffalo fa ancora una volta riflettere. Il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives ha fornito la licenza per la produzione di oltre undici milioni di nuove armi nel 2020. Il rapporto annuale parla anche dell’aumento delle cosiddette “ghost guns” armi assemblate con parti ottenute da venditori illegali e che non hanno un numero seriale.

Sono passati 20 anni dall’uscita del film di Michael Moore Bowling for Columbine, vincitore del premio Oscar come miglior documentario, ma la sua teoria è ancora valida: non è soltanto la quantità e facilità nell’ottenere le armi a portare a tali atti scellerati. La Paura fa il resto.

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