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Guida alle novità del Superbonus 110%

Quali sono le prossime scadenze? E chi può beneficiare ancora dello sconto per l’efficientamento energetico degli edifici? Un vademecum con le novità del Decreto aiuti (e le questioni ancora aperte)
Credit: Eduardo Parra/Contacto via ZUMA Press

Il Decreto aiuti approvato il 2 maggio dal Consiglio dei ministri ha prorogato al 30 settembre il termine per raggiungere la soglia del 30% dei lavori di efficientamento energetico effettuati sulle villette e sugli edifici unifamiliari coperti dal Superbonus 110%.

Ma vediamo in concreto quali sono le condizioni per usufruire ancora dell’agevolazione fiscale prevista dal governo e i nodi ancora da risolvere.

Che cos’è il Superbonus

È l’agevolazione fiscale introdotta dal decreto Rilancio consistente in una detrazione pari al 110% delle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 per la realizzazione di interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici, ne riducano il rischio sismico o ne migliorino la messa in sicurezza.

La tipologia di interventi

Tra gli interventi per i quali è possibile usufruire del Superbonus rientrano l’isolamento termico degli edifici – il cosiddetto “cappotto” -, la sostituzione degli impianti di climatizzazione, l’eliminazione di barriere architettoniche, l’installazione di impianti fotovoltaici o delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Tali detrazioni si aggiungono a quelle già previste dal sismabonus per gli interventi antisismici e dall’ecobonus per gli interventi di efficientamento energetico.

Limiti e requisiti

Per poter accedere al Superbonus è necessario che gli interventi garantiscano il miglioramento di almeno due classi energetiche, o il raggiungimento della classe energetica più alta, certificato dall’Attestato di prestazione energetica (Ape). Con decreto approvato il 14 febbraio, il governo ha inoltre aggiornato i massimali di spesa previsti per alcuni tipi di intervento al netto di Iva, prestazioni professionali, opere relative all’installazione e manodopera.

Chi ne può usufruire?

L’agevolazione interessa in primo luogo i condomini e le villette, ovvero le unità unifamiliari o gli edifici plurifamiliari con accesso autonomo e funzionalmente indipendenti. Ma vale anche per cooperative di abitazione, case popolari (Iacp) o enti aventi le stesse finalità sociali, Onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e società sportive dilettantistiche relativamente agli spogliatoi.

Le scadenze aggiornate

Per i condomini e gli edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari, la legge di Bilancio 2022 ha prorogato il Superbonus fino al 2025 con un’aliquota decrescente pari al 70% a partire dal 2024 e al 65% per l’anno seguente.

La stessa scadenza al 31 dicembre 2025 vale anche per le Onlus, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e gli interventi effettuati nei comuni colpiti da eventi sismici a partire dal 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza.

Le cooperative edilizie e le case popolari avranno diritto a usufruire del 110% fino al 31 dicembre 2023 a condizione che entro il 30 giugno dello stesso anno siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo.

Scadenza fissata al 31 dicembre 2022, infine, per gli interventi effettuati sugli edifici unifamiliari, a condizione di raggiungere uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) pari al 30% entro il 30 giugno dello stesso anno.

Cessione del credito

Sono consentite fino a quattro cessioni del credito da parte delle banche, ma di recente queste operazioni sono state ostacolate dai decreti antifrode e dalla resistenza degli istituti di credito dovuta all’elevato numero di richieste a fronte delle difficoltà burocratiche. Per questo il governo sta lavorando ad alcune norme “sblocca cessioni”, che consentano di far ripartire il mercato in modo da ovviare al rallentamento dei cantieri.

Le novità introdotte dall’ultima bozza

Con l’ultima bozza del Decreto aiuti aggiornato al 5 maggio, le banche potranno cedere il credito anche a correntisti qualificati, vale a dire clienti professionali come altre banche, assicurazioni, fondi pensione e imprese con un fatturato netto non inferiore a 40 milioni di euro.

Attraverso la cessione anticipata, il provvedimento annulla inoltre il quarto passaggio inserito nel Decreto bollette del 12 aprile. A banche e società appartenenti a gruppi bancari «è sempre consentita la cessione a favore dei clienti professionali privati» che abbiano «un conto corrente con la banca stessa, ovvero con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione».

Come cambia il frazionamento del credito

È stato inoltre abolito il divieto di cessioni frazionate entrato in vigore l’1 maggio, secondo cui i crediti si potevano cedere soltanto in blocco, con un onere maggiore per chi quindi avrebbe dovuto acquistare in una volta tutte le rate. Per evitare il rischio di frodi, la frazione minima è quella corrispondente a un’intera annualità. «Spacchettare importi inferiori», spiega il Sole 24 Ore, «polverizzerebbe troppo il mercato delle cessioni, rendendo impossibile il tracciamento».

Mali di stagione

A incidere sul calendario dei lavori c’è anche il periodo estivo, che in alcune località costiere equivale allo stop dei cantieri, e i possibili ritardi nella consegna dei materiali e delle componenti tecnologiche (caldaie e pompe di calore).

Cosa succede a chi arriva tardi?

Chi entro il 30 settembre non riuscirà a raggiungere un Sal pari al 30%, avrà diritto a usufruire del superbonus per le spese sostenute fino al 30 giugno, dopo le quali scatteranno le detrazioni ordinarie previste per ciascun tipo di intervento.

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