Ambiente

Cosa c’è nel Decreto energia approvato alla Camera

Una breve guida al provvedimento che il 12 aprile ha ottenuto il via libera in Aula con 323 voti favorevoli. Ora passerà all’esame del Senato
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
14 aprile 2022 Aggiornato alle 21:00

Via libera della Camera al Decreto energia, noto anche come “decreto bollette”, che il 12 aprile è stato approvato in Aula con 323 voti favorevoli e 49 contrari.

Il provvedimento passa ora all’attenzione del Senato, che in tempi stretti dovrà esaminare il testo “blindato” dal governo in vista della conversione in legge prevista entro il 30 aprile.

«Grazie all’esame nelle Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive è stato possibile migliorare questo provvedimento sul fronte delle risposte strutturali alla crisi energetica, economica e climatica in atto», ha dichiarato la deputata Rossella Muroni di Facciamo Eco, la componente ecologista del Gruppo misto alla Camera.

Muroni ha tuttavia lamentato il ritardo dell’Italia nel processo di transizione energetica, ribadendo la necessità di un dibattito politico approfondito e rivolgendosi in modo diretto al convitato di pietra in fatto di energia: «Nella stanza c’è un elefante a sei zampe e questo elefante si chiama Eni», ha dichiarato nel suo intervento in Aula, «quello che manca è l’azionista di riferimento».

Ma vediamo in concreto alcune delle principali misure contenute nel decreto.

Semplificazione dell’iter per gli impianti rinnovabili. L’articolo 9 del decreto prevede una serie di processi volti a semplificare l’installazione di nuovi impianti termici e fotovoltaici e il potenziamento di quelli già operativi. È uno dei punti più discussi del provvedimento, in quanto liberalizza la costruzione di impianti rinnovabili nei centri storici, che d’ora in avanti sarà considerata “intervento di manutenzione ordinaria” e dunque non più soggetta ai vincoli di autorizzazione paesaggistica.

Nel primo passaggio in Parlamento, i partiti che sostengono la maggioranza hanno inoltre chiesto al governo di prorogare la scadenza del Superbonus 110% oltre il termine attuale fissato il 30 giugno.

Stretta sugli impianti di riscaldamento e condizionamento. La media ponderata delle temperature misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare non dovrà superare i 19 gradi in inverno o essere inferiore ai 27 gradi in estate, con un margine di tolleranza di 2 gradi in più o in meno rispettivamente nel primo e nel secondo caso. Dal provvedimento sono esclusi ospedali, cliniche e case di cura, come pure le strutture dedicate all’assistenza e al recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati servizi sociali pubblici.

Bonus edilizi, via libera alla quarta cessione del credito. Viene portato a 4 il numero di cessioni del credito di imposta effettuabili dal contribuente, ma solo a determinate condizioni. «Alle banche», si legge nel testo del provvedimento, «è consentita un’ulteriore cessione esclusivamente a favore dei soggetti con i quali abbiano stipulato un contratto di conto corrente».

Illuminazione pubblica. Nel testo anche misure per migliorare l’efficienza energetica degli impianti di illuminazione pubblica, sostituendoli o ammodernandoli anche attraverso sensori di movimento in grado di regolare la luminosità a seconda della fascia oraria e del passaggio di pedoni e veicoli.

La “Strategia nazionale contro la povertà energetica”. Entro 90 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il Ministero della transizione ecologica dovrà predisporre una strategia «per l’elaborazione di misure strutturali e di lungo periodo e per l’integrazione delle azioni in corso di esecuzione al fine di contrastare in modo omogeneo ed efficace il fenomeno della povertà energetica».

Rafforzamento bonus sociale e Iva al 5%. Le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute alle persone economicamente svantaggiate o in gravi condizioni di salute verranno rideterminate dall’Autorità di regolazione insieme alla compensazione per la fornitura di gas naturale. Per il secondo trimestre dell’anno, inoltre, l’Iva relativa alle somministrazioni di gas metano viene abbassata al 5%.

Aiuti a imprese energivore e trasporti. Alle imprese a forte consumo di energia elettrica è riconosciuto un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre dell’anno. Il decreto prevede inoltre un sostegno finanziario al settore autotrasporto pari a 25 milioni di euro complessivi.

Intanto il Mite insieme con Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha lanciato il Portale nazionale sulla prestazione energetica degli edifici, uno strumento di assistenza che offre una rete di servizi, tra cui dati ed elaborazioni personalizzate, per venire incontro alle esigenze di cittadini, imprese e pubblica amministrazione.

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