Futuro

RiPartyAmo sulle spiagge con Jovanotti

Il tour estivo del cantante quest’anno alza l’asticella. E promuove, insieme a WWF e Intesa Sanpaolo, un grande progetto ambientale e una raccolta fondi
Il progetto RiPartyamo è stato presentato oggi a Milano da Jovanotti, insieme a WWF e Banca Intesa (nella foto ANSA/Ufficio Stampa Goigest, una tappa del Jova Beach Tour 2019).
Il progetto RiPartyamo è stato presentato oggi a Milano da Jovanotti, insieme a WWF e Banca Intesa (nella foto ANSA/Ufficio Stampa Goigest, una tappa del Jova Beach Tour 2019).
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3 maggio 2022 Aggiornato alle 18:00

Capellino da baseball per tenere a bada i ricci ribelli e un sorriso da ragazzo. Stamattina, all’università Bicocca di Milano, Jovanotti ha raccontato con entusiasmo il progetto RiPartyAmo, assieme a Donatella Bianchi, presidente del WWF e storico volto di Linea Blu. Con loro anche Andrea Lecce, responsabile della direzione Impact di Intesa San Paolo.

Dopo il successo del Jova Beach Party del 2019, torna il progetto che aveva portato per le spiagge italiane un tour insolito, con dj set, area giochi per i bambini, zona food and beverage, persino un’area matrimoni e tanti artisti e ospiti a sorpresa per ogni serata. Ma, stavolta l’asticella di alza.

Oltre alle 12 tappe previste, rigorosamente plastic free e con confezioni e imballaggi tutti in alluminio, quest’anno si raddoppia la posta in gioco e si punta a pulire spiagge, laghi, fiumi e fondali inquinati, a realizzare 6 macro-azioni di ripristino degli ecosistemi e svariati incontri e workshop nei poli universitari.

Un’iniziativa ambiziosa e senza precedenti in Italia, il cui scopo è quello di sostenere e promuovere il territorio nazionale su più livelli: ambientale, sociale e culturale.

“La crisi climatica è legata ad aria, suolo, luoghi e cibo… tutte cose che hanno a che fare con la specie umana di cui facciamo parte” ha detto Lorenzo Cherubini. “I concerti sono sempre associati al vandalismo e alla mancanza di rispetto. Il disastro ecologico causato dai live dei Pink Floyd a Venezia fu un episodio scioccante, ma oggi, la mentalità sta cambiando ed è stato commovente vedere che, dopo il concerto sulla spiaggia di Lignano, in apertura del Jova Beach Party della scorsa edizione, 45.000 persone avessero lasciato le spiagge meglio di quando erano arrivate”.

Come ha spiegato Andrea Lecce, fino a oggi, grazie a una grande raccolta fondi attiva su For Fonding, sono stati raccolti circa 3 milioni di euro che verranno investiti per pulire gli ecosistemi più inquinati, ma non solo. Fra gli utenti che avranno contribuito, 4.000 persone potranno partecipare a due concerti esclusivi che il cantante terrà all’Atlantico a Roma e all’Alcatraz a Milano, il 12 e il 14 novembre.

All’iniziativa collabora anche Nativa, che monitorerà l’impatto ambientale del Jova Beach Party e A2A, che nell’ambito del progetto Rispettare energia, acqua e ambiente ha dato vita alla redazione itinerante “Fondi Attendibili” e al fumetto “Azzurra” che racconterà attraverso le immagini “la nostra (in)coscienza ambientale”.

Ripartyamo si articola su tre linee di azione: mobilitazione collettiva per pulire alcune aree geografiche, ricostruzione di alcuni ecosistemi distrutti dall’inquinamento, formazione dei ragazzi. Vediamoli:

1) Pulire il territorio

Da settembre 2022, per un intero anno, sarà possibile partecipare alle cosiddette Giornate di pulizia, sparse per tutta l’Italia. Grandi mobilitazioni e momenti di socialità che vedranno in azione 10.000 volontari del WWF, ma anche famiglie, scuole e ragazzi, i quali riceveranno un “kit di pulizia” e un vademecum del volontario per contribuire alle attività e trascorrere al meglio la giornata.

Le iscrizioni saranno aperte da giugno, su una piattaforma in fase di collaudo. L’area coinvolta nel progetto si estende per circa 20 milioni di metri quadri di paesaggi naturali diversi, ma ugualmente colpiti dall’inquinamento. I primi due giorni da cerchiare sul calendario sono il 18 e il 25 settembre che copriranno un’area di circa 2 milioni di metri quadrati.

2) Ripristinare gli habitat

L’altro ambizioso obiettivo che si propone il progetto è quello di “ricostruire” la natura danneggiata, negli habitat dunali di Torre Flavia (RM) e di Castel Volturno (CE), a Marina di Ravenna, sulle sponde e lungo le zone limitrofe del fiume Seveso a Bresso (MI), nel Bosco di Policoro (MT).

Sono siti che necessitano di un intervento tempestivo, ma la situazione è precaria anche nel resto d’Italia. Il 41% dei fiumi monitorati entro i confini nazionali non è in uno stato di conservazione adeguato, l’80% dei laghi non gode di un buono stato ecologico, mentre il 34% delle coste italiane è contaminato da rifiuti plastici.

L’obiettivo sono 6 grandi opere di ingegneria ambientale: dalla piantumazione di vegetazione autoctona che vada a infoltire e a consolidare la flora in cui numerose specie animali e anfibie vivono e si riproducono, all’installazione di passerelle per evitare che il passaggio delle persone danneggi il sito e alla costruzione di barriere frangivento.

3) Borse di studio e workshop per i ragazzi

“I numeri non mi emozionano, se non quando fanno la loro parte: cioè fare numero. Per un vero cambiamento c’è bisogno di una mobilitazione massiccia da parte di tutta la società civile, a partire dalle imprese” spiega Jovanotti, durante il suo intervento alla Bicocca di Milano. Per un cambiamento su larga scala occorre ricominciare dalle basi, anche dall’istruzione e dai futuri leader di domani.

Ci saranno 8 incontri organizzati da Intesa Sanpaolo e WWF Italia nelle principali città italiane e workshop sulle tematiche ambientali, che permetteranno a oltre 4.000 studenti di confrontarsi con i volontari e gli esperti alla guida del progetto.

Inoltre verranno attribuite 20 borse di studio per il corso online “Il Manager della Biodiversità” per l’anno accademico 2022/2023, promosso dallIstituto Europeo per l’Innovazione e la Sostenibilità (EIIS) e riservate agli studenti più meritevoli degli Istituti superiori all’avanguardia nella formazione e nella didattica sul tema della sostenibilità. Alcuni degli studenti selezionati potranno poi avere la possibilità di svolgere un’esperienza formativa di 6 mesi presso la sede del WWF a Roma.

Per i bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria, verrà attivato un programma didattico ampio, che condurrà 4.000 classi, per un totale di 100.000 alunni, in un percorso educativo che si svilupperà all’aperto e con attività di gruppo con il supporto di strumenti di lavoro interattivi. Giochi e corsi coinvolgenti saranno fruibili anche sulla piattaforma One Planet School.

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