Futuro

Se l’heavy metal disturba l’avanzata russa

La musica a tutto volume degli Iron Maiden e dei Black Sabbath viene trasmessa dai soldati ucraini sulle frequenze utilizzate dalle truppe di Mosca. Un modo per rallentare l’offensiva militare sfruttando una debolezza tecnologica del nemico (ma forse è una strategia)
Credit: Tanner Boriack
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1 aprile 2022 Aggiornato alle 11:00

Chissà cosa staranno pensando gli Iron Maiden sapendo che alcuni dei loro brani di successo vengono trasmessi dagli ucraini per disturbare le comunicazioni via radio dei contingenti russi.

Uno dei punti deboli dell’esercito di Putin sarebbero proprio i sistemi di trasmissione. Le truppe ucraine starebbero sfruttando questa debolezza per rallentare le operazioni militari del nemico. Secondo quanto riporta The Economist, i soldati russi avrebbero notato delle interferenze sulle frequenze radio utilizzate, non semplici rumori di sottofondo, ma canzoni heavy metal, trasmesse a volume altissimo dalle forze ucraine, che rendevano difficile, se non impossibile mandare segnalazioni.

Le radio militari riescono a crittografare i segnali e cambiare la frequenza su cui trasmettono continuamente, il che non consente all’esercito avversario di intercettare le conversazioni. Il fatto strano, riporta il giornale britannico, è che le truppe di Mosca, pur essendo dotate di strumenti altamente tecnologici, continuano a comunicare sulle alte frequenze, potenzialmente udibili persino da comuni radioascoltatori.

L’analista militare Thomas Withington, esperto in dinamiche di guerra elettronica, ha raccontato all’Economist che il sistema Azart utilizzato dai russi dovrebbe essere adeguato, anche se di livello inferiore rispetto all’equipaggiamento utilizzato dalla Nato. Il problema consisterebbe nel numero di radio a disposizione dei soldati.

Tra le comunicazioni intercettate e trascritte, alcune sembrerebbero conversazioni fuorvianti, volte a depistare e confondere gli ucraini all’ascolto. Per esempio, in alcuni discorsi i comandanti russi riferiscono che metà delle loro truppe soffre di congelamento, che non dispongono di sufficienti mezzi di trasporto per i loro morti o che sono stati colpiti dal fuoco amico. Ma molti altri sembrano genuini e dimostrati da eventi verificatesi sul campo.

Non è la prima volta che le giornate di questo conflitto vengono scandite dalla musica. Impressionante il video diffuso qualche giorno fa in cui dei civili preparano le barricate in attesa dell’offensiva russa, intonando It’s my life di Bon Jovi. Le immagini riprese sono giunte fino al cantante americano che lo ha ricondivise sui suoi profili social.