Storie

Alessandro Beulcke: «Nella comunicazione servono cuore e competenze»

Attivista, fondatore di festival che fondono tematiche sostenibili e innovazione, presidente di un’agenzia di media. La sua #storiadisvolta non si limita alla carriera, iniziata tra le fila del Gruppo Olivetti, ma passa anche per la famiglia: le figlie sono la sua fonte di ispirazione
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30 marzo 2022 Aggiornato alle 21:30

«Non riesco a pensare a una svolta sola, ne ho avute diverse nel corso della mia vita e mi auguro che non siano finite». È Alessandro Beulcke, da 25 anni nella comunicazione e nelle relazioni istituzionali, ad andare a ritroso non solo nella carriera professionale, ma anche nel suo percorso personale, ricordando quelle svolte che lo hanno reso l’uomo che è oggi.

«Ho iniziato a lavorare con il Gruppo Olivetti all’inizio degli anni Novanta, poi mi sono dedicato alla comunicazione per approdare all’attivismo» spiega Alessandro, presidente di Beulcke+Partners, agenzia di media e relazioni pubbliche trasversale. «Nel nuovo millennio ho fondato diversi festival dedicati a energia, salute, innovazione, ambiente, e ho capito che avevo bisogno di creare qualcosa che mettesse insieme la comunicazione e l’attivismo politico, non perdendo di vista i pilastri dello sviluppo umano come la sostenibilità ambientale e la parità di genere».

Unendo i puntini, Alessandro crede di avere più energia di quando, a 30 anni, ebbe le sue due figlie gemelle: “Quello sì che è stato uno shock!”. Per lui quelle che ora sono diventate due ragazze di vent’anni sono sempre una fonte di ispirazione. «Mi piace interfacciarmi con target differenti, mi trovo molto bene a parlare con i loro coetanei per capire cosa sono e cosa pensano le nuove generazioni, vedo trasversalità con le meno giovani”.

La vita ha regalato ad Alessandro un’altra virata con l’incontro con l’attuale compagna Roberta Di Mario, pianista e compositrice: «Grazie a lei ho capito che per muovere le coscienze nella comunicazione bisogna accendere le emozioni, ogni cosa che si realizza deve arrivare ai cuori delle persone».

«Per coinvolgere non bastano parole e numeri», spiega chi ha toccato con mano la realtà delle grandi aziende: «Se vogliamo fare qualcosa di diverso, servono competenza e cuore». Per il futuro, Alessandro vorrebbe produrre film e documentari unendo contenuti ed emozioni.