Ambiente

Uk: stop alle sigarette per i nati dopo il 2009

L’obiettivo è quello di creare la prima generazione di non fumatori. Intanto, Torino vuole vietare di fumare all’aperto a meno di 5 metri da altre persone, ma sorgono perplessità sull’applicazione del provvedimento
Credit: Anfisa Eremina  

Tempo di lettura 4 min lettura
23 aprile 2024 Aggiornato alle 12:00

Sta avvenendo qualcosa di simile in Italia, con principi e limiti ben diversi, dove a Torino il Comune ha approvato una delibera che introduce un divieto di fumo anche all’aperto a meno di 5 metri da altre persone, a meno di un consenso esplicito. Il divieto si fa totale in presenza di bambini e donne in gravidanza.

Per i trasgressori ci sarà una multa di 100 euro. Ora occorre attendere il regolamento, ma la città si sta dividendo fra perplessità e sollievo. Davanti allo Iadd, scuola di design in una zona pre centrale della città, gli studenti, di età compresa fra i 20 e i 25 anni, non sembrano preoccupati. «I miei amici fumano – dice Matteo – ma se a qualcuno desse fastidio non avrei problemi a spostarmi». E anche persone di età più avanzata, come Antonio che ha 57 anni, non appaiono molto turbate. «Pazienza – risponde – vorrà dire che mi sposterò più in là. Di solito fumo a casa mia o al parco». I dubbi riguardano l’applicazione del divieto.

Epat Ascom, che riunisce gli esercenti, ha posto un problema: i dehors. Se è difficile controllare per strada, o alla fermata del pullman, a meno di non creare un esercito di vigili urbani, presso bar e ristoranti potrebbe essere più semplice. «La norma lascia interdette le categorie commerciali interessate – commenta Vincenzo Nasi, presidente di Epat Ascom – perché non esplicita come avverrà l’applicazione nei luoghi di ristoro all’aperto. Se alla fermata del bus nessuno controllerà, tra i tavoli di un dehors lo farà l’esercente, andando ad aggiungere ulteriore onere e una nuova difficoltà a quelle già esistenti». L’associazione lamenta poi di non essere stata coinvolta. Del resto, si tratta di una delibera arrivata su proposta di un consigliere, il radicale Silvio Viale, che manca ancora di un provvedimento attuativo.

Della bontà dell’idea è però convinto Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici Torino, che spiega il concetto di «fumo di terza mano».

Una persona asmatica potrebbe avere reazioni già nelle vicinanze di una persona con i vestiti impregnati di fumo. «I posti significativi – spiega Giustetto – sono le fermate dei bus. Il limite dei 5 metri potrebbe evitare assembramenti in quelle situazioni. Sono queste norme a fare la differenza nel diminuire i fumatori sui grandi numeri, più delle singole terapie».

Perché per Giustetto subentra la pressione sociale: chi accende una sigaretta fra altre persone può essere mal visto e, magari, allontanarsi o spegnerla. La posizione di Donatella Tubino, presidente della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori di Torino, è ancora diversa. «Non ho mai visto niente di proibito che abbia funzionato – obietta – e non credo neanche nei controlli, facciamo attenzione a non esagerare dall’altra parte. Bisognerebbe invece spiegare il rischio, ma voglio essere positiva, spero che questo possa dissuadere le persone dalle sigarette».

Anche per il suo ruolo, naturalmente, Tubino è contraria al fumo a prescindere. «Saremmo felicissimi se Torino fosse “smoking free” – aggiunge – anche perché l’odore della sigaretta può dare fastidio o creare situazioni di poca tolleranza, oltre al problema ambientale per chi getta il mozzicone per terra».

Per capire cosa potrà accadere basta dare un’occhiata a 120 km di distanza, perché dal 1° gennaio 2025 a Milano entrerà in vigore il bando alle sigarette in tutti gli spazi pubblici. È un regolamento per la qualità dell’aria approvato nel 2020 che contiene divieti ai tabagisti, dato che le sigarette aggiungono inquinanti all’aria. Niente fumo presso fermate di mezzi pubblici e taxi, cimiteri, centri sportivi e aree cani. Per le aree pubbliche serve una distanza di ben 10 metri da altri e questo esclude le zone affollate, con multe da 40 a 240 euro. Per ora, le sigarette elettroniche non subiranno limitazioni.

Leggi anche
Salute
di Antonio Pellegrino 3 min lettura
Fumo
di Chiara Manetti 4 min lettura