Bambini

UK: nuove misure per contrastare lo svapo tra i giovani

L’uso di sigarette elettroniche tra gli adolescenti è in aumento e i danni per la salute potrebbero essere importanti. Per questo il governo punta a renderle meno appetibili
Credit: Cottonbro studio 
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10 febbraio 2024 Aggiornato alle 18:00

La sigaretta elettronica è entrata in commercio circa una ventina d’anni fa con lo scopo principale di offrire una valida e più salutare alternativa all’uso sigarette, pipe e sigari.

A distanza di tempo però non è ancora chiaro se la sua efficacia sia davvero tale, ma al contrario, sono molti ad avere delle perplessità sulla sicurezza di questi dispositivi.

Sul sito della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, a esempio, è scritto che “non è ancora chiaro se sia efficace come strumento per smettere di fumare - e che - i non fumatori dovrebbero evitare le sigarette elettroniche, poiché la nicotina favorisce ipertensione e diabete”. Nei più giovani, che sempre più spesso si danno allo svapo, l’uso di e-cig può anche interferire con lo sviluppo neurologico e portare a episodi di ansia e difficoltà di concentrazione.

Consapevole di ciò, come riportato dal The Guardian, il Governo britannico si sta muovendo per arginare la diffusione di questi strumenti tra gli adolescenti, una fascia d’età nella quale il consumo è triplicato dal 2022. Attualmente il 9% delle ragazze e dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, usa i vaporizzatori.

Per attirare meno i consumatori junior dalla fine del 2024 in UK saranno limitati gli aromi dolci e fruttati che spesso li caratterizzano e introdotte confezioni semplici.

In merito alla misura il Primo Ministro Rishi Sunak ha parlato della necessità di «agire prima che questo problema diventi endemico - evidenziando che sarà fondamentale anche - vietare i vaporizzatori usa e getta poiché hanno causato un aumento delle svapo tra i giovani».

L’approvazione delle nuove direttive ha incontrato il favore del 70% dei cittadini britannici e ricalca in parte le misure adottate dalla Nuova Zelanda, dove nessuna tipologia di tabacco può essere venduta ai nati dal 1° gennaio 2009.

Secondo un altro articolo del The Guardian ogni settimana in UK vengono gettati 5.000.000 di vaporizzatori e per questo il governo inglese auspica di avviare quanto prima un provvedimento che vieti i dispositivi monouso, dannosissimi anche per l’ambiente.

Ma cosa succede invece in Europa? In questo caso lo svapo viene regolarizzato dalla Tobacco Product Directive (TPD) per due motivi essenziali: proteggere e tutelare le condizioni psicofisiche dei consumatori; controllare i prodotti immessi sul mercato internazionale. La TPD si occupa dei liquidi per le sigarette elettroniche con nicotina. I singoli Paesi invece, hanno la facoltà di scegliere se e in che modo agire ove la sostanza non è presente.

Anche nel nostro Paese il consumo di sigarette elettroniche tra i giovanissimi è importante. I dati dell’ Istat mostrano infatti un progressivo incremento (dall’1,5% al 2,4%) dell’uso di questi dispositivi nelle nuove generazioni, a partire dai 14 anni.

Gli apparecchi a tabacco riscaldato sono diventati ormai una moda, un passatempo da condividere con il proprio gruppo di amici e per questo è necessario vigilare sulle possibili conseguenze.

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