Bambini

Lo sport, un elisir per il corpo, la mente e la società

Dopo la pandemia, il numero di bambini e bambine che non praticano nessuno sport è aumentato. Come fare per cambiare le cose?
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20 aprile 2024 Aggiornato alle 09:00

Fare sport è una cosa bellissima per tanti motivi. Prima di tutto fa bene al tuo corpicino (e al mio corpicione). Il cuore batte più forte, i muscoli si fanno scattanti e un sacco di malattie ci stanno alla larga.

Poi fa bene alla mente. Lo sforzo, la concentrazione e il divertimento, infatti, riempiono le nostre teste di una bella sensazione che scaccia la tristezza.

Come se non bastasse fa bene al mondo: imparando a stare alle regole, a giocare in squadra collaborando gli uni con gli altri e a rispettare la squadra avversaria, facciamo il grande gioco della società degli adulti. Una società bella e umana.

Da quando c’è stata la pandemia e per un sacco di tempo siamo rimasti chiusi in casa, il numero delle persone sedentarie, cioè quelle che non si muovono mai, è schizzato alle stelle. Da quando invece abbiamo potuto ricominciare a uscire, le persone hanno ripreso a muoversi, ma non tutte.

Si osserva infatti che un quinto dei bambini e dei ragazzi non fa alcun tipo di moto o di sport. Questo provoca tante cose negative: più malattie e meno allegria.

Tutti, grandi e piccini, dovrebbero fare sport ma non è sempre facile. E, soprattutto, non è un problema di buona volontà. Per fare sport, infatti, ci vogliono due cose: spazio e soldini. Iscriversi a un’attività extrascolastica infatti costa un bel gruzzoletto e in Italia ci sono tante famiglie che, questo gruzzoletto, non ce l’hanno.

In quelle più povere, in cui c’è poco lavoro e pochi soldini, sono i bambini a pagarne di più le conseguenze. In Italia non sono pochi: si calcola infatti che il 29% dei ragazzi e delle ragazze sotto i 16 anni viva in povertà. Ovviamente, quando i soldi sono pochi, bisogna prima pensare al cibo, alla casa, ai libri di scuola. E lo sport e lo svago, purtroppo, finiscono nel dimenticatoio.

Un modo per far sì che bambini e bambine, ragazzi e ragazze possano approfittare della gioia e dei benefici dello sport è quello di avere delle belle palestre a scuola e prendere sul serio l’educazione fisica.

In Italia le palestre nelle scuole non ci sono dappertutto. In media, in tutto il paese, c’è 1 palestra ogni 3 scuole. Nel nord e nel centro sono nella metà delle scuole, e in alcune città come Firenze addirittura in 7 scuole su 10. Al sud invece, la situazione è più ingarbugliata: c’è la Puglia, per esempio, che ha un sacco di palestre, e la Calabria, dove invece c’è 1 palestra ogni 5 scuole. Se ci fossero più palestre, sarebbe più facile immaginare di organizzare delle attività a prezzi giusti, anche all’infuori degli orari scolastici.

Le città e le scuole, poi, dovrebbero ripensare gli spazi condivisi per lo svago. Non so se l’hai notato, infatti, ma lo spazio nei cortili scolastici è preso d’assalto dai maschi ed è difficile per le femmine entrarci e giocare. La presenza di un campo di calcio fa sì che i maschi, che la cultura ha spinto verso attività come il calcio, il basket e gli sport di squadra, si approprino di tutto lo spazio, lasciando le femmine in piccoli gruppi disuniti, sui bordi del divertimento.

Questo vale anche per gli skatepark, per esempio, che pullulano di maschi non proprio accoglienti nei confronti delle femmine che vorrebbero la loro parte di spazio per fare le acrobazie. È quindi importante per noi grandi ripensare gli spazi dello svago condiviso, per includere le persone più povere e le ragazze.

Per quanto riguarda gli sport, dobbiamo creare le opportunità affinché quante più persone, grandi e piccole, possano farne, e incitare le ragazze ad avventurarsi in quelli di squadra, spingerle a centro campo e non tenerle sempre sui bordi.

Ci guadagneranno tutti: il corpo, la mente e la società di domani.

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di Redazione 2 min lettura