Economia

Disney vs Universal: è guerra tra parchi divertimento

Si accende la tensione in Florida per l’apertura di un nuovo parco tematico Universal, prevista per il 2025, che potrebbe erodere le quote di mercato Disney
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Brian McGowan 

Tempo di lettura 4 min lettura
18 aprile 2024 Aggiornato alle 11:00

L’ultimo anno è stato piuttosto complesso per Disney, che fino ad agosto registrava perdite nette per 460 milioni di dollari, con cali di fatturato in diversi suoi settori di mercato. Uno fra tutti, lo streaming.

La piattaforma Disney+ contava oltre 500 milioni sfumati nell’ultimo trimestre e più di 11 milioni di abbonati persi in tutto il mondo.

Nonostante i conti in rosso, parzialmente recuperati verso novembre dopo un deciso taglio dei costi, a trainare i bilanci del colosso dell’intrattenimento è sempre stato il segmento Experiences, composto da crociere, prodotti di consumo e soprattutto parchi di divertimento, che registrava ricavi in rialzo del 13% mentre il resto dell’offerta Disney crollava a picco. Non a caso, i ricavi di questa divisione hanno rappresentato circa il 30-40% delle entrate complessive dell’intera multinazionale negli ultimi 10 anni.

Questo ramo d’azienda tanto redditizio quanto essenziale per concedere un po’ di respiro alla multinazionale americana, rischia tuttavia di subire i contraccolpi di Universal, casa di produzione cinematografica di modeste dimensioni se paragonata al gigante di Burbank, ma che in un futuro non troppo lontano potrebbe dare del filo da torcere ai numerosi parchi a tema di Topolino.

Dopo essere nato come semplice itinerario per turisti per paparazzare gli attori fra le vie degli studios a Hollywood, quello della Universal Pictures si è trasformato rapidamente in un progetto sempre più sofisticato e ambizioso con enormi set permanenti basati sui suoi film più noti, come a esempio lo squalo in versione animatronic del capolavoro di Spielberg, o l’enorme King Kong che spaventa i turisti cercando di afferrare il loro bus.

Esperienze immersive e coinvolgenti che hanno trasformato il tour hollywoodiano a diventare il temibile vicino di casa del Walt Disney World a Orlando, in Florida. Fino a ora i turisti hanno sempre organizzato i loro viaggi nel Sunshine State, prenotando mediamente un soggiorno di molte più notti per il parco Disney e i restanti per quello Universal, portando vendite rispettivamente per 32,5 e 8,95 miliardi di dollari.

Le cose però potrebbero ben presto cambiare, visto che l’Universal Epic Universe, parco a tema annunciato nel 2019 e attualmente in costruzione proprio a Orlando, si estenderà ben per 750 acri densamente popolato dai più famosi e redditizi franchise della casa cinematografica, come a es empio enormi attrazioni dedicate a Harry Potter e ai personaggi dell’universo di Super Mario, guadagnandosi il titolo di parco più grande dell’intero Universal Orlando Resort.

Una novità che potrebbe spingere sempre più famiglie a riprogrammare le loro vacanze, privilegiando i giorni di permanenza nel parco divertimenti Universal e lasciando le briciole per Disney. Una scelta che si tradurrebbe in perdite per milioni di dollari, specialmente in un periodo di crescente disinnamoramento da parte dei fan più accaniti del mondo Disney che, con l’amaro in bocca per le poche novità, potrebbero diminuire di circa un milione entro il 2026, per trasferirsi magari in massa nei parchi a tema del principale concorrente.

Un simile meccanismo economico dovrebbe teoricamente portare benefici per il consumatore, dato che la concorrenza fra più player li costringe a migliorare la propria offerta per recuperare l’attenzione dei turisti, specialmente sul lato dei prezzi. Il biglietto di ingresso per entrare nel Disneyland californiano o in quello di Orlando è reduce di aumenti che vanno dal 4% al 15,7%, con incrementi estesi su tutte le varie opzioni di ingresso, oltre che sui parcheggi e servizi per saltare la fila che portano il prezzo del pass annuale a raggiungere i fino a 1.449 dollari. A fronte, invece, dei circa 200-300 dollari richiesti per i biglietti giornalieri multiparco Universal.

Disney si difende facendo leva sull’ aggiunta costante di nuovi spettacoli ed esperienze, mentre annuncia contemporaneamente investimenti per 60 miliardi nei prossimi 10 anni per parchi e crociere. Nella speranza di far tornare Topolino al primo posto delle vacanze di milioni di famiglie.

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