Ambiente

I crediti di carbonio scatenano la rivolta del team dell’ente SBTi

Una decisione del maggior “arbitro mondiale” in fatto di obiettivi climatici aziendali ha originato una accesa discussione interna, che ha portato alla richiesta delle dimissioni dell’amministratore delegato e del consiglio di amministrazione
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12 aprile 2024 Aggiornato alle 19:00

A volte si può creare un po’ di confusione anche sotto il sole delle organizzazioni che si occupano di riscaldamento globale e cambiamento climatico.

Science Based Targets initiative (SBTi) è l’iniziativa sostenuta dalle Nazioni Unite, che certifica se un’azienda è sulla buona strada per contribuire a limitare il riscaldamento globale entro i 1,5 °C e in questa chiave ha già convalidato centinaia di piani di zero emissioni nette di importanti imprese.

Per capirci, il Financial Times lo definisce “il principale arbitro mondiale degli obiettivi climatici aziendali”, mentre per The Guardian è “una delle principali organizzazioni di certificazione climatica del mondo”.

Il problema è esploso negli ultimi giorni. I dipendenti infatti hanno chiesto le dimissioni dell’amministratore delegato Luiz Fernando do Amaral e dei membri del consiglio di amministrazione, dopo l’annuncio di inedite linee guida per consentire alle imprese sotto esame di raggiungere i loro obiettivi climatici utilizzando compensazioni di carbonio su larga scala. Secondo il Ft, questi cambiamenti sarebbero sostenuti da Jeff Bezos.

Nel concreto, lo staff ha paura che in questa maniera le società – tra cui possono figurare soggetti inquinatori e finanziatori di combustibili fossili - potranno utilizzeranno le compensazioni per operazioni di sostanziale greenwashing, evitando di effettuare i necessari tagli alle emissioni di gas serra.

Fino a oggi, non a caso, l’SBTi aveva escluso la possibilità dell’impiego di compensazioni di carbonio, sottolineando al contrario proprio l’importanza della riduzione della CO2.

Ma martedì, il Cda ha pubblicato nuovi piani acconsentendo all’inserimento di crediti di carbonio nello standard net zero delle aziende, permettendo loro quindi di compensare così le emissioni delle catene di approvvigionamento, note come Scope 3.

“Nel gennaio 2024 l’SBTi ha annunciato che il lavoro di revisione del suo standard di punta Corporate Net-Zero era una priorità per il 2024 e che questa revisione avrebbe incluso ulteriori linee guida per affrontare le emissioni Scope 3 - ha spiegato la dirigenza di Science Based Targets initiative - Negli ultimi sei mesi, SBTi ha svolto un ampio sforzo consultivo su questo argomento e ha riferito al Consiglio una sintesi dei risultati dell’indagine sull’invito a presentare contributi”.

Su questo punto, i dipendenti in rivolta non sono d’accordo: dicono che non sono stati consultati sulla decisione e che la decisione si fonda su basi scientifiche.

“Pur riconoscendo che è in corso un sano dibattito sull’argomento - ha continuato l’ente - SBTi riconosce che, se adeguatamente supportato da politiche, standard e procedure basate su prove scientifiche, l’uso di certificati di attributi ambientali ai fini dell’abbattimento delle emissioni Scope 3 potrebbe funzionare come uno strumento aggiuntivo per affrontare il cambiamento climatico”.

E qui arriva la dichiarazione sul punto caldo: “Di conseguenza, SBTi ha deciso di estenderne l’utilizzo ai fini dell’abbattimento delle emissioni legate allo Scope 3 oltre i limiti attuali. Ciò comporterà la definizione da parte di SBTi di specifici guardrail e soglie nonché di regole da applicare affinché tali certificati siano considerati validi ai fini dell’abbattimento delle emissioni Scope 3 nel rispetto dei principi di gerarchia di mitigazione”.

SBTi non si impegnerà a convalidare la qualità dei crediti di carbonio. Altre entità sono meglio posizionate per affrontare questa attività” - ha precisato ancora - “SBTi considera questo passo un modo per accelerare la decarbonizzazione delle catene del valore con logiche di compensazione, mentre le aziende si fanno strada per eliminare le emissioni di carbonio alla radice attraverso l’innovazione e i miglioramenti tecnologici […] Entro luglio 2024 SBTi pubblicherà una prima bozza di regole di base e soglie per il potenziale utilizzo dei certificati di attributi ambientali ai fini dell’abbattimento delle emissioni Scope 3”.

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