Ambiente

Il cambiamento climatico potrebbe essere iniziato prima di quanto pensi

Le spugne coralline del Mar dei Caraibi segnalano che la soglia di 1,5 °C di aumento delle temperature globali è stata superata diversi anni fa
Credit: NOAA  

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12 febbraio 2024 Aggiornato alle 07:00

Il famoso limite che era stato posto con l’Accordo di Parigi sul clima nel 2015, ovvero contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 °C, potrebbe essere stato superato anni fa. L’allarme è stato lanciato da un team internazionale di ricerca che ha esaminato delle particolari spugne coralline secolari provenienti dai fondali del Mar dei Caraibi, pubblicando un paper scientifico sulla rivista Nature Climate Change.

L’analisi è stata condotta su delle spugne coralline viventi (sclerospongiae), che sono dei semplici animali che filtrano l’acqua e vivono circa a una profondità fra i 30 e i 90 metri sotto la superficie del mare.

Grazie alla loro lunghissima longevità, che può arrivare anche a 500-1000 anni, queste antiche spugne presentano uno scheletro interno che è in grado di “registrare” i cambiamenti della temperatura degli oceani negli ultimi secoli. Un specie di termometro del passato, che insieme all’analisi degli anelli degli alberi, i carotaggi dei ghiacci e i coralli, permette agli istituti di ricerca di ottenere dei dati validi sul periodo precedente al XX secolo.

I cambiamenti delle temperature globali hanno lasciato impronte chimiche misurabili nello scheletro di carbonato di calcio delle spugne e secondo i dati registrati, basati su 300 anni di registrazioni oceaniche, il cambiamento climatico per cause antropiche è iniziato intorno al 1860, 80 anni prima rispetto alla precedenti osservazioni.

Con il riscaldamento globale che ha iniziato l’accelerazione molto prima rispetto al previsto, la soglia di sicurezza di 1,5 °C sarebbe già stata superata verso la fine degli anni ‘10 del XXI secolo e l’attuale temperatura globale avrebbe già raggiunto la soglia di 1,7 °C rispetto ai livelli preindustriali: «Il quadro generale mostra che l’orologio del riscaldamento globale per la riduzione delle emissioni, in modo da ridurre al minimo il rischio di pericolosi cambiamenti climatici, è stato anticipato di almeno un decennio. Quindi questo è un cambiamento importante al modo di pensare al riscaldamento globale», ha dichiarato Malcolm McCulloch, co-autore dello studio e specializzato in barriere coralline nella University of Western Australia.

Questi dati potrebbero rivoluzionare l’interpretazione della storia del cambiamento climatico, che secondo l’Ipcc e altri organismi scientifici è iniziato nel XX secolo. Invece per il team internazionale di ricerca le spugne coralline confermerebbero che l’aumento delle temperature è legato strettamente all’affermazione della rivoluzione industriale, avvenuta durante il 1800, quando le emissioni di gas alteranti sono aumentate a causa dell’attività degli esseri umani.

Ma la nuova interpretazione suggerita dalla ricerca in questione ha generato dello scetticismo nella comunità scientifica: «I risultati dell’articolo potrebbero aggiungere inutile confusione al dibattito pubblico sul cambiamento climatico», ha affermato Yadvinder Malhi, professore alla University of Oxford.

Mentre Joeri Rogelj, direttore della ricerca al Grantham Institute, ha sottolineato che «ri-etichettare il riscaldamento che si è verificato fino a oggi utilizzando un diverso punto di partenza non cambia gli impatti che stiamo vedendo oggi, o gli impatti che miriamo a evitare».

Ulteriori dati, provenienti da fonti diverse, saranno necessari per cambiare la prospettiva: «Una singola posizione non può sostituire i dati globali, poiché il clima varia in tutto il mondo, motivo per cui l’unico modo per misurare la temperatura globale è ottenere dati da tutto il mondo», ha ammonito Gabi Hegerl, professoressa della University of Edinburgh.

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