Ambiente

Industria vetro: il 68% delle aziende ha un piano per decarbonizzarsi

Secondo il nuovo Rapporto di Sostenibilità 2023 di Assovetro, diminuiscono le emissioni di CO2 nel settore, sale l’utilizzo delle rinnovabili e diminuisce il peso delle bottiglie
Credit: Diego Botero
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15 aprile 2024 Aggiornato alle 13:00

Chi più chi meno, le imprese stanno intraprendendo la strada verso la decarbonizzazione. Questo graduale processo avviene a diverse velocità.

La terza edizione del Rapporto di Sostenibilità 2023, recentemente pubblicato da Assovetro e realizzato da Ergo dell’Università Sant’Anna di Pisa, fornisce un quadro di un settore industriale italiano notoriamente “super-energivoro” ma che, al contempo, sta avanzando sulla strada del riciclo e dell’innovazione.

Quest’ultima è fondamentale perché la maggior parte delle volte sono proprio le tecnologie a fornire soluzioni pratiche per rinnovare gli impianti produttivi e per rendere gli stabilimenti in grado di ridurre sia le emissioni sia l’impronta di carbonio della catena del valore.

Il perimetro di rendicontazione del documento comprende 16 aziende, 13 delle quali produttrici di vetro cavo e 3 di vetro piano, associate a Assovetro.

Il primo punto rilevante, emerso dal report, dunque riguarda innanzitutto il fatto che il 68% delle aziende dispone già di una precisa “roadmap” per decarbonizzare con traguardi fissati tra il 2030 e il 2050.

Tra gli obiettivi che si pongono le imprese ci sono la diminuzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra mediante investimenti appropriati. La limitazione della CO2 tra l’altro inevitabilmente passa anche attraverso l’utilizzo del “rottame”.

Basti pensare infatti che nel 2022 ammontavano a 1.042.295 le tonnellate di emissioni dirette risparmiate grazie all’uso del rottame di vetro.

Il maggior impiego di quest’ultimo nella produzione consente inoltre di alleggerire notevolmente i contenitori e i vasetti.

Solamente il peso delle bottiglie di vino è calato del 12% nell’ultimo decennio. Questo ha portato naturalmente a un risparmio delle materie prime e nei consumi energetici, oltre che a una riduzione delle emissioni di CO2.

Nel frattempo cresce la diffusione delle fonti rinnovabili, per esempio per alimentare i forni, tramite l’adeguato sfruttamento di nuovi combustibili. La percentuale di energia rinnovabile sul totale dei consumi, autoprodotta o acquistata, ha rappresentato oltre l’11% nel 2022, facendo segnare un +1% rispetto all’anno precedente.

L’industria del vetro, quindi, si sta dando abbastanza da fare anche se le aziende lamentano l’assenza di normative e regolamenti chiari, uniti a incentivi e contributi che sostengano gli sforzi del comparto.

Il nuovo report sulla sostenibilità delle Vetrerie “si colloca in un delicato contesto internazionale, caratterizzato da diverse dinamiche geopolitiche e socio-economiche che hanno interessato anche il mondo del vetro”, sottolinea l’Associazione Nazionale di questa industria.

“In particolare, le opportunità economiche legate alla ripresa post-pandemia Covid si sono scontrate con le sfide poste dalle crescenti tensioni internazionali, che hanno avuto una ricaduta particolarmente negativa sui costi energetici. Dall’altro lato, è cresciuta ulteriormente l’attenzione dedicata alla sostenibilità ambientale, con un aumento dell’urgenza nell’affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla decarbonizzazione”.

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