Economia

Forbes: i nuovi miliardari under 30 sono ereditieri

I giovani ricchi d’oggi hanno ottenuto il loro patrimonio dalla famiglia: il modello del “self-made man” sembra essere ormai superato. Grazie alla fortuna dei loro cari, nel 2030 i Millennial saranno 5 volte più ricchi rispetto all’inizio del decennio
Credit: cottonbro studio 
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10 aprile 2024 Aggiornato alle 08:00

La lista dei miliardari stilata da Forbes per il 2024 comprende 141 persone in più rispetto allo scorso anno, di cui 15 under 30. Per la prima volta dal 2009, ogni miliardario sotto i 30 anni ha ereditato la propria fortuna, segno che il “grande trasferimento di ricchezza”, in cui si prevede che più di 1.000 persone facoltose trasmetteranno più di 5,2 trilioni di dollari ai loro eredi nei prossimi due decenni, è ormai iniziato.

Il modello del “self-made man” pare essere ormai superato. Figure come Mark Zuckerberg, che hanno incarnato il modello del giovane imprenditore che diventa ricco con una sua idea e un proprio lavoro, sono invecchiate e non sono state seguite dalle nuove generazioni.

Il più giovane miliardario self-made del mondo è Stanley Tang, 31enne fondatore della società per la consegna di cibo DoorDash insieme a Andy Lang, suo coetaneo; tra gli imprenditori, il più giovane a entrare per la prima volta nella classifica Forbes Billionaires è Shunsaku Sagami, giapponese 33enne fondatore di M&A Research Institute Holdings, una società che usa l’intelligenza artificiale per trovare le giuste combinazioni di aziende per acquisizioni e fusioni.

E mentre i super-ricchi vedono crescere sempre più i loro patrimoni, il loro potere economico resta confinato nel contesto familiare. Nel quarto trimestre 2023 la ricchezza in mano all’1% dei cittadini più abbienti degli Stati Uniti (definiti dalla Federal Reserve come coloro che hanno una ricchezza superiore a 11 milioni di dollari) ha raggiunto la cifra record di 44.600 miliardi di dollari, e il loro patrimonio è aumentato di 2.000 miliardi nei 3 mesi considerati grazie alla corsa dei listini azionari.

Gran parte di queste ricchezze sono costituite da partecipazioni azionarie più o meno consistenti. Tra ottobre e dicembre 2023, l’indice S&P500, il più rappresentativo di Wall Street, è aumentato dell’11%. Rialzo proseguito nella prima parte del 2024, lasciando supporre che la ricchezza in esame sia a oggi ulteriormente aumentata, ma senza benefici per le fasce medio-basse, che anzi vedono un peggioramento delle disuguaglianze economiche e sociali.

Ma chi sono questi nuovi ereditieri di proprietà miliardarie? Tra loro, ci sono Zahan e Firoz Mistry, che possiedono ciascuno circa 4,9 miliardi di dollari provenienti dalle loro partecipazioni in Tata Sons, società madre del conglomerato indiano Tata Group. I due fratelli, rispettivamente di 25 e 27 anni, hanno ereditato la loro quota del 4,6% nell’azienda nel 2022 dopo la morte del padre Cyrus Mistry, avvenuta 3 mesi dopo la morte del nonno, Pallonji.

La norvegese Katharina Andresen, 28 anni, e sua sorella minore Alexandra, 27 anni, hanno fortune leggermente diverse: per la prima, 1,7 miliardi di dollari, per la seconda 1,6 miliardi di dollari. Le sorelle hanno ereditato ciascuna il 42% di Ferd, una società di investimento controllata da Johan H. Andresen; entrambe siedono nel Cda dell’azienda e rappresentano la sesta generazione della loro famiglia a diventarne proprietarie.

C’è anche il tedesco Kevin David Lehmann, che possiede il 50% della più grande farmacia della sua nazione Droegerie markt (Dm) e il francese Remi Dassault, 22 anni, erede di un impero economico del settore aerospaziale e del software.

La Germania è anche la patria della 29enne Sophie Luise Fielmann, dal patrimonio di 2,7 miliardi di dollari, apparsa per la prima volta nell’elenco grazie alla posizione di azionariato di maggioranza che ricopre nella società del suo defunto padre, l’azienda di occhiali Fielmann Ag. Il più anziano a rientrare nella categoria degli under 30 è il magnate del salmone Gustav Magnar Witzoe, che nel 2013 ha ricevuto in dono dal padre una quota pari a quasi la metà dell’attività di Salmar Asa, uno dei maggiori produttori di salmone al mondo, ed è stata fondata da Gustav Witzoe senior nel 1991.

Nella classifica è presente anche un italiano, Clemente Del Vecchio, 19 anni, che ha ottenuto la partecipazione azionaria in EssilorLuxottica alla morte del padre Leonardo nel 2022, diventando il più giovane miliardario al mondo nel 2023.

La più giovane della lista di quest’anno arriva dal Brasile: Livia Voigt, 19 anni a fine luglio, due mesi più giovane di Clemente Del Vecchio. Come sua sorella Dora, possiede il 3,1% di Weg (tra i maggiori produttori di motori elettrici al mondo) e ha incassato milioni dai dividendi; è iscritta all’università e sta studiando psicologia. Dora e Livia sono nipoti di Werner Ricardo Voigt, cofondatore dell’impresa morto nel 2016.

E sempre più giovani nel futuro erediteranno grandi fortune. Il rapporto Billionaire’s Ambitions di Ubs, pubblicato nel novembre 2023, ha rilevato che si prevede che più di 1.000 miliardari consegneranno circa 5,2 trilioni di dollari ai loro figli nei prossimi 20 anni. Si prevede che questo trasferimento massiccio di capitale renderà i Millennial la “generazione più ricca della storia”, come afferma una ricerca del broker immobiliare Knight Frank, che nel Wealth Report 2024 sottolinea come 90 trilioni di dollari circa di asset finiranno per essere ereditati di generazione in generazione. Secondo dati della Federal Reserve, le famiglie statunitensi hanno una ricchezza complessiva di 147.000 miliardi di dollari: Di questi, 95.900 sono in mano a persone che hanno almeno 60 anni.

In generale, la persona più ricca del Pianeta è il proprietario di maggioranza del conglomerato di beni di lusso Lvmh Bernard Arnault, che a 75 anni vanta oltre 233 miliardi di dollari di patrimonio, e recentemente ha promosso i suoi figli a ruoli chiave nell’azienda. Altro miliardario in età avanzata è Charles Koch, 88 anni; Phil Knight, il miliardario cofondatore di Nike, ha invece 86 anni.

E mentre si prevede che i Millennial saranno 5 volte più ricchi nel 2030 rispetto all’inizio del decennio, è probabile che coloro che si trovano in cima all’albero dei soldi vedano le loro fortune catapultarsi ancora più lontano, con evidenti ricadute socio-economiche per le fasce meno abbienti e per la mobilità sociale ed economica, sempre più statica e meno incline a garantire miglioramenti verso l’alto.

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