Economia

Aumentano i miliardari, ma sono soprattutto eredi

Il rapporto stilato da UBS mostra un incremento dei ricchi per eredità. La maggior parte vuole continuare l’attività filantropica dei genitori, mentre gli investimenti e le opportunità variano a livello regionale
Credit: cottonbro studio 
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2 gennaio 2024 Aggiornato alle 08:00

L’Ubs Bilionaire Ambition Report 2023 evidenzia che l’eredità traina la ricchezza dei miliardari; è la prima volta che si registra questo dato nelle nove edizioni del rapporto. Lo studio mostra la formazione di un nuovo gruppo di famiglie multigenerazionali, in cui ogni generazione ha una propria visione dell’eredità e delle ambizioni che richiedono soluzioni sofisticate per la pianificazione della successione e la definizione dei valori comuni.

Dopo un’impennata dell’attività imprenditoriale negli ultimi decenni, il rapporto di quest’anno ha rilevato che molti miliardari stanno trasmettendo la loro ricchezza alla generazione successiva e, dunque, si può già dire che la prossima generazione di miliardari avrà accumulato più ricchezza attraverso l’eredità che con l’imprenditorialità. Nell’ultimo anno sono stati ereditati complessivamente 150,8 miliardi di dollari da 53 eredi, superando il totale di 140,7 miliardi di dollari degli 84 nuovi miliardari self-made.

«Il rapporto di quest’anno ha rilevato che la maggior parte dei miliardari che ha accumulato ricchezza nell’ultimo anno lo ha fatto attraverso l’eredità invece che attraverso l’imprenditorialità. Si tratta di un tema che ci aspettiamo di vedere maggiormente nei prossimi 20 anni, poiché più di 1.000 miliardari trasferiscono circa 5,2 trilioni di dollari ai loro figli», ha affermato Benjamin Cavalli, responsabile dei clienti strategici di UBS Global Wealth Management.

Mentre i miliardari con aziende innovative nei settori della tecnologia e dell’healthcare hanno accumulato le maggiori ricchezze nell’ultimo decennio, si registrano i primi segnali di miglioramento (+15%) per i miliardari con aziende del settore industriale, che potrebbero continueranno a crescere beneficiando della transizione energetica e dell’aumento delle spese per la difesa in diversi Paesi.

La ricchezza si è parzialmente ripresa dal calo post-pandemia, trainata dalla crescita organica delle imprese e sostenuta in parte dai miliardari europei del settore dei consumi e del retail al dettaglio, dopo essere scesa di quasi un quinto nei 12 mesi precedenti.

Complessivamente, nell’ultimo anno il numero di miliardari è aumentato del 7% a livello globale - passando da 2.376 a 2.544 - mentre la loro ricchezza complessiva è aumentata del 9% passando da 11.000 miliardi di dollari a 12.000 miliardi di dollari, quasi 6 volte il Pil italiano (2.200 miliardi di dollari).

Con l’avanzare del trasferimento di ricchezza alle nuove generazioni, cambia anche la visione dell’eredità. Il 68% dei miliardari intervistati con ricchezza ereditata ha dichiarato di voler continuare e far crescere ciò che i genitori avevano raggiunto in termini di business, brand o asset.

Credendo nel proseguimento dell’attuale eredità familiare, il 60% degli eredi vuole consentire alle generazioni future di beneficiare del proprio patrimonio e intende continuare a seguire gli obiettivi filantropici predefiniti dai genitori (32%). Essi sono consapevoli di dover ridefinire e riposizionare il proprio patrimonio per dar seguito all’eredità familiare: il 58% afferma che la loro sfida più grande sarà quella di tramandare agli eredi i valori, l’istruzione e l’esperienza necessari per avere il controllo sul futuro.

Ma a destare loro preoccupazione sono le minacce provenienti da una potenziale recessione degli Stati Uniti (66%), le tensioni geopolitiche (62%), l’inflazione (57%) e l’aumento dei prezzi e la carenza di materie prime (52%). Diverso l’approccio alle tecnologie; se da un lato il 65% ritiene che l’AI dia opportunità commerciali per il proprio business, dall’altro secondo il 58% degli intervistati il rischio maggiore è rappresentato da una minaccia informatica o da un hacking.

Sul fronte degli investimenti, i miliardari di prima generazione intendono aumentare la loro allocazione al private debt (43%) e incrementare le partecipazioni in obbligazioni nei mercati più sviluppati (38%); i miliardari di seconda generazione, invece, sono più inclini a investire nei fondi di private equity - capitale privato - (55%), mentre il 59% progetta di raccogliere investimenti diretti nelle aziende.

I dati, tuttavia, variano a livello globale; se nelle Americhe il 63% dei miliardari punta ad aumentare la propria esposizione agli investimenti diretti di private equity nei prossimi 12 mesi; in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) molti sono intenzionati ad aumentare l’esposizione alle obbligazioni di mercati azionari (50%) e ai fondi speculativi (46%). In Asia e nel Pacifico, infine, i super-ricchi sono interessati a investire nel settore immobiliare, ritenuto una maggiore opportunità di rendimento.

Le principali minacce invece sono rappresentate dall’hacking e dal timore di una recessione per gli americani (rispettivamente, 80% e 70%), dalle tensioni geopolitiche per i miliardari dell’Emea (61%) e dall’interruzione o dalla distruzione del modello operativo esistente della propria attività nelle nuove tecnologie per gli asiatici e oceanici (59%).

E in Italia? Nel 2023 il numero di miliardari è salito di 12 unità, arrivando a quota 56; di questi, aumentano del 59,3% gli eredi, contro un 52% di super ricchi self-made. E torna a crescere la ricchezza totale, calata del 31% nel 2022 e aumentata del 56% nel corso di quest’anno, passando da 104,2 miliardi di dollari a 162,3 miliardi.

Dunque, si incrementano i miliardari ma sempre più per trasmissione generazionale, segno di un calo della mobilità sociale ed economica nel mondo. Le preoccupazioni rimangono legate alla realtà politica ed economica attuale e le opportunità provengono dai cambiamenti e dagli investimenti nei mercati e nelle aziende. I prossimi anni riveleranno come gli eredi di questi enormi patrimoni riusciranno a gestire le ricchezze tramandate, e in quale modo aumenteranno (o diminuiranno).

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