Culture

How to Have Sex: l’importanza del consenso

Il lungometraggio d’esordio della regista britannica Molly Manning Walker racconta le pressioni sociali legate alla sessualità che accompagnano il delicato periodo dell’adolescenza, e che possono trasformarsi in una trappola
Credit: MUBI/Teodora Film 
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20 aprile 2024 Aggiornato alle 20:00

How to have sex, disponibile su Mubi, racconta la vacanza che Tara (Mia McKenna Bruce) intraprende insieme alle amiche Emma (Enva Lewis) e Skye (Lara Peake), dopo i Gsce (General Certificate of Secondary Education), una prova scolastica equivalente a quella che, in Italia, è la maturità.

Gli obiettivi delle giovani sono chiari: una volta atterrate sull’isola di Creta dedicheranno ogni momento al divertimento, uscendo la sera per andare a ballare e accompagnando il tutto con grandi fiumi di alcool e sigarette.

Tara, soprannominata “Taz” dalle amiche, così come le altre ha all’incirca sedici anni ma fin dall’inizio della vacanza le tre si ripromettono di mentire sulla loro reale età per non apparire troppo piccole e darsi un tono ma, soprattutto, per non dare l’impressione di essere appena uscite da scuola.

La vacanza si svolge in un villaggio frequentato in modo quasi esclusivo da turisti britannici e l’impressione che si ha non è certo quella di trovarsi nella piccola città balneare di Malia, in Grecia. L’hotel dove le tre soggiornano si configura come una costruzione artificiale, pensata esclusivamente per accogliere grandi masse di turisti: non c’è niente di caratteristico e l’ambiente anonimo dato dalle grandi strutture in cemento lo rende quasi un non luogo.

Mentre sulla veranda della propria camera d’hotel, Tara è impegnata a truccarsi viene approcciata a suon di fischi e frecciatine dal ragazzo che occupa la stanza adiacente alla sua. La ragazza si sente lusingata da quello che è a tutti gli effetti un incessante catcalling, stretta tra il voler dimostrare un’età che non è la sua e il non voler deludere le aspettative sociali che vorrebbero una donna costantemente accondiscendente ai desideri dell’uomo. Così lascia aperta la possibilità di incontrarsi con Badger (Shaun Thomas), il ragazzo che tanto vuole avvicinarsi a lei.

Manning Walker in questo film ritrae in modo dettagliato i meccanismi che portano gli adolescenti a sentirsi accettati all’interno di un gruppo. «A nessuno importa se sei ancora vergine», dichiara Skye a Tara, quando, in realtà, tutta la pressione che sente è proprio ancorata a un’ideale antiquato e maschilista che associa la verginità all’età infantile e, di conseguenza, rende la scoperta del sesso uno step obbligatorio da superare per poter diventare adulte a tutti gli effetti.

L’ossessione per questo evento appesantisce emotivamente la protagonista, al punto da farla sentire costretta a “obbedire” a questa norma sociale che le amiche - e il resto del gruppo - le hanno in qualche modo fatto sentire come un’imposizione. Dopo una grande festa sulla spiaggia, in cui nessuno, complice l’alcool, sembra ricordarsi che cosa sia successo la notte precedente, Tara sparisce e nessuno sembra sapere dove sia.

Con inquadrature fisse sul volto visibilmente preoccupato delle amiche e dei vicini di stanza, la regista crea un’atmosfera inquietante, dove tutto il focus è su una persona di cui si parla costantemente ma che non appare mai sulla scena.

Quando Tara finalmente rientra in hotel, afferma di aver trascorso la notte con Paddy (Samuel Bottomley), un amico di Badger. Alle pressanti domande delle amiche non risponde mai con convinzione o fornendo dettagli su quanto avvenuto: è visibilmente scossa e non parla volentieri della notte trascorsa.

Si scopre poi che ha subito una violenza da parte di Paddy, ma non lo racconta subito perché si vergogna e sente il peso della pressione sociale, alimentato anche dall’atteggiamento entusiasta delle amiche che subito si congratulano per aver superato questo importante “scalino”.

Riuscirà a farlo soltanto alla fine della vacanza, confidandosi con l’amica Emma al duty free dell’aeroporto e scoprendo di poter fare affidamento sulle persone care per superare il trauma.

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