Diritti

Spagna, Caso Rubiales: la Procura chiede 2 anni e mezzo di carcere

L’ex capo della federazione calcistica spagnola che l’anno scorso, alla Coppa del Mondo femminile, aveva baciato la calciatrice della nazionale Jennifer Hermoso senza il suo consenso rischia una pena detentiva di 30 mesi per violenza sessuale e coercizione
L'ex capo della Federazione Calcistica Spagnola (Rfef) Luis Rubiales lascia il Tribunale Nazionale di Madrid, Spagna, 15 settembre 2023. Il 27 marzo 2024, la Procura spagnola ha chiesto una condanna a due anni e mezzo di carcere nei confronti di Rubiales per il bacio non consensuale a Jenni Hermoso e le presunte pressioni a cui è stata sottoposta. 
L'ex capo della Federazione Calcistica Spagnola (Rfef) Luis Rubiales lascia il Tribunale Nazionale di Madrid, Spagna, 15 settembre 2023. Il 27 marzo 2024, la Procura spagnola ha chiesto una condanna a due anni e mezzo di carcere nei confronti di Rubiales per il bacio non consensuale a Jenni Hermoso e le presunte pressioni a cui è stata sottoposta.  Credit: EPA/SERGIO PEREZ
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
28 marzo 2024 Aggiornato alle 17:00

Luis Rubiales, l’ex capo della Federazione calcistica spagnola (Rfef), è stato accusato di violenza sessuale e di coercizione dopo aver baciato sulle labbra la calciatrice Jennifer Hermoso durante la premiazione della Spagna alla Coppa del Mondo femminile il 20 agosto 2023: ora rischia fino a 30 mesi di carcere.

La pubblico ministero Marta Durántez ha chiesto un ordine restrittivo che impedisca a Rubiales di avvicinarsi a 200 metri da Hermoso e di comunicare con lei per i successivi 7 anni e mezzo. Durántez ha dichiarato che Rubiales dovrebbe anche pagare 50.000 euro di danni a Hermoso. Se verrà giudicato colpevole e condannato come richiesto dalla pubblico ministero, l’ex capo della Rfef potrebbe anche non dover andare in prigione: il codice penale spagnolo consente ai giudici di sospendere “eccezionalmente” la pena detentiva se nessuna delle condanne inflitte individualmente supera i due anni.

La scorsa estate, a Sidney, dal palco della cerimonia di consegna delle medaglie della Coppa del Mondo femminile dopo la vittoria della Spagna sull’Inghilterra, l’allora presidente della federazione di calcio ha baciato l’attaccante Jennifer Hermoso sulle labbra. Rubiales “ha afferrato la testa del giocatore con entrambe le mani e, sorprendentemente, senza il consenso o l’accettazione della giocatrice, l’ha baciata sulle labbra”, hanno scritto i pubblici ministeri. Il gesto è stato filmato dalle telecamere e ha fatto il giro del mondo.

Inizialmente, Hermoso ha detto che non le era piaciuto, poi nei commenti forniti ai media dalla Federcalcio spagnola, ha parlato di “un gesto reciproco del tutto spontaneo per l’immensa gioia che porta vincere una Coppa del Mondo. Io e il presidente abbiamo un ottimo rapporto, il suo comportamento con tutti noi è stato eccezionale ed è stato un gesto naturale di affetto e gratitudine”.

Le dichiarazioni successive, però, hanno messo in dubbio quelle post-partita fornite da Rfef: in un comunicato pubblicato dalla FUTPRO (Futbolistas Profesionales), l’associazione che difende i diritti delle calciatrici spagnole, Hermoso ha precisato che “come si vede nelle immagini, in nessun momento ho acconsentito al bacio che mi ha dato” e ha aggiunto: “Non tollero che la mia parola venga messa in discussione, tanto meno che si inventino parole che non ho detto”. Rubiales ha negato che si trattasse di un gesto inappropriato, definendolo invece «un bacio tra due amici che festeggiavano qualcosa» e liquidando chiunque la vedesse diversamente come «idioti e persone stupide».

Irene Montero, all’epoca ministra dell’uguaglianza, ha definito il gesto di Rubiales “una forma di violenza sessuale che noi donne subiamo quotidianamente e che finora è rimasta invisibile”. 6 giorni dopo la finale, l’ex presidente della federazione di calcio ha ricevuto una squalifica provvisoria di 90 giorni. Inizialmente si è rifiutato di dimettersi dal proprio incarico, insistendo che fosse vittima di una caccia alle streghe. Poi, a settembre, l’allora allenatore della squadra, Jorge Vilda, che aveva sostenuto Rubiales e si era scagliato contro il “falso femminismo”, è stato esonerato. 4 giorni dopo, Rubiales ha rassegnato le dimissioni. Il mese successivo, a seguito di un’indagine della commissione disciplinare della Fifa sulla sua condotta durante la finale della Coppa del Mondo femminile, è stato anche bandito da tutte le attività legate al calcio per 3 anni.

In base ai documenti del tribunale visionati da Reuters, la pubblico ministero Durántez ha accusato anche il direttore sportivo della Federazione spagnola Albert Luque, il capo marketing della Rfef, Rubén Rivera, e Vilda di aver costretto Hermoso a dire che il bacio era consensuale. I 3 funzionari, che rischiano ciascuno 18 mesi di carcere, avrebbero molestato la calciatrice esercitando su di lei, sui suoi amici e sui suoi familiari “atti di pressione costanti e ripetuti”. I 3, insieme a Rubiales, dovrebbero pagare congiuntamente altri 50.000 euro di danni a Hermoso. Ma hanno negato ogni addebito quando sono comparsi davanti alla corte.

La Federazione calcistica spagnola ha anche promesso di condurre un audit forense sulla presunta “condotta irregolare” di Rubiales in relazione a un’indagine avviata nel 2022 sulla corruzione e sul riciclaggio di denaro. “La Rfef vuole mostrare la sua totale dissociazione dalla condotta e dalle azioni irregolari del suo ex presidente e di tutti coloro che potrebbero essere coinvolti, oltre a sottolineare che questa istituzione è molto al di sopra dei suoi leader - si legge in una dichiarazione - Il calcio spagnolo è molto più che i suoi ex presidenti o dirigenti”.

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