Culture

Trangender Day of Visibility: 3 libri per onorarlo

La storia di una donna trans che non vuole piacerci per forza. Il secondo capitolo di una trilogia toccante ed esplicita. Una raccolta di articoli di giornale sulla transizione dell’autore e il superamento del binarismo

Una giornata per celebrare le persone trans, attirando allo stesso tempo l’attenzione sulla povertà, sulla discriminazione e sulla violenza che la comunità deve affrontare. È la Giornata della visibilità transgender (Transgender Day of Visibility), che si festeggia ogni 31 marzo dal 2010.

Ideata dall’attivista trans Rachel Crandall in risposta alla stragrande maggioranza delle storie che si trovano sui media e che si concentrano sulla violenza, vuole porsi come un modo per focalizzarsi sulle esistenze delle persone transgender, dando loro la possibilità di vivere in modo autentico. Ovviamente senza ignorare che, a causa della discriminazione, non tutte le persone trans possono o vogliono essere visibili.

Se guardiamo ai dati, il quadro è sconfortante. Secondo l’ultima Ilga Rainbow Map, quasi tutti i Paesi europei sono stati interessati da aumento dell’hate speech nei confronti delle persone transgender, che in molti casi si è tradotto non solo in “un forte aumento della violenza contro le persone Lgbtqai+, ma anche della gravità di quella violenza”. Lo avevamo visto lo scorso maggio: moltissime trans sono state aggredite e uccise e a crescere è stato anche il numero dei suicidi.

Ma anche fuori dal vecchio continente le cose non vanno meglio: basta pensare agli Usa, che lo scorso anno hanno visto un numero record di 508 leggi contro la comunità Lgbtqai+ (e la T in particolare), una produttività legislativa che non sembra aver rallentato nei primi mesi del 2024.

Eppure, non ci sono solo storie di dolore, violenza e discriminazione e dobbiamo ascoltare e dare spazio a ogni racconto se vogliamo una narrazione autentica e veramente inclusiva. Oggi, noi vogliamo celebrare questa giornata onorando la comunità trans e le vite di coloro che ne fanno parte, suggerendoti 3 libri sulle persone trans scritti dalle persone trans.

Nevada, di Imogen Binnie, Feltrinelli, 256 p., 18€

“Cristo, pensa, posso avere venti minuti in cui non penso al fatto che sono trans, per favore?”. Questa è la storia di Maria. Una ragazza come tante, anzi no. Perché Maria è una donna trans che cerca di “doing trans” nel modo giusto.

Un po’ romanzo di formazione un po’ on the road, quello di Imogen Binnie è soprattutto il racconto di qualcosa che finora è sempre stato nascosto, schiacciato dalla narrativa mainstream di scoperta, cambiamento e arrivo fissata sul cambiamento.

Non c’è un prima e un dopo, un punto di partenza e uno di arrivo. Per questo non è un viaggio che inizia e che seguiamo lungo una strada che attraversa gli Usa da New York ai terreni polverosi del Nevada: perché non vuole portarci da nessuna parte. Lo abbiamo recensito qui.

P. La mia adolescenza trans, di Fumettibrutti, Feltrinelli, 208 p., 18€

Il secondo romanzo della catanese Josephine Yole Signorelli è arrivato l’anno dopo Romanzo Esplicito, la graphic novel con cui ha esordito nel 2018, ed è stato subito un caso letterario. Non solo per la conferma del talento dell’autrice, ma soprattutto perché tra le pagine c’è il suo coming out di donna transgender.

Un racconto che è proseguito nel volume che chiude la trilogia autobiografica, Anestesia e che oggi è disponibile anche nella raccolta Trilogia esplicita. “Un percorso doloroso per conquistare il proprio nucleo vitale più autentico e profondo”, che passa anche attraverso i 7 interventi chirurgici, non tutti andati come avrebbero dovuto, che trovano spazio tra le pagine dell’opera, soprattutto in quel contrasto di bianco e di nero che diventa il simbolo dell’addormentarsi per rinascere.

Un appartamento su Urano, di Paul B. Preciado, Fandango Libri, 288 p., 20€

Era il 1864 e Karl Heinrich Ulrichs creava il concetto di uranismo per definire il “terzo sesso”. 156 anni dopo, Paul B. Preciado scrive “Il mio status trans è una nuova forma di uranismo. Non sono un uomo. Non sono una donna. Non sono eterosessuale. Non sono omosessuale. Non sono nemmeno bisessuale. Sono un dissidente del sistema sesso-genere. Sono la molteplicità del cosmo racchiusa in un regime epistemologico e politico binario che grida di fronte a voi.”

Il libro, che racconta la transizione da Beatriz a Paul B. (ma non solo), si presenta come una raccolta delle “cronache del transito”, articoli di giornale scritti tra il 2013 e il 2018 e pubblicati in Italia da Internazionale.

Urano diventa il luogo della libertà e della sovversione del binarismo di genere, una prospettiva inedita che ci permette di vedere con altri occhi non solo il genere ma il transito geografico (dell’autore che si sposta da Atene, Parigi, Kassel, New York, Beirut, Burgos, Barcellona, Berlino ma anche dei popoli) e il mondo (o dovremmo dire i mondi) descritto dall’autore.

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