Culture

San Patrizio: 3 libri per celebrare l’Irlanda

La storia di due vite normali che si incontrano e nelle quali ci specchiamo. Un volume che fece scandalo nella cattolica Irlanda di diversi anni fa. Un originale romanzo sulla vita di un bambino irlandese degli anni Sessanta

«I’m a very proud Irish man standing here». Con queste parole il vincitore dell’Oscar 2024 come miglior attore Cillian Murphy ha accettato la statuetta per la sua interpretazione nel film Oppenheimer. E l’Irlanda lo è, la terra di un popolo fiero e orgoglioso. Celebrata in poesie, cullata in canzoni, onorata in storie e leggende che ne omaggiano la magia.

Oggi si festeggia San Patrizio, il suo patrono, una ricorrenza che negli anni ha superato i confini di quell’isola d’erba baciata dal mare ed è ormai un fenomeno globale. Grazie agli irlandesi residenti all’estero e al loro fortissimo senso di appartenenza alla terra natia, ogni 17 marzo il mondo si tinge di verde, i bicchieri pieni di Guinness tintinnano e i trifogli decorano pub e strade delle città, all’insegna di una notte di “craic” (divertimento).

Anche noi vogliamo celebrare il St. Patrick’s Day e la terra di cui è simbolo e tradizione. A modo nostro, però, suggerendovi 3 titoli di scrittorǝ irlandesi che nelle loro storie hanno portato un pezzo dell’anima di questo Paese.

Persone Normali, di Sally Rooney, Einaudi, 284 p., 19,50€

Il romanzo di Sally Rooney non ha bisogno di molte presentazioni, anche grazie al successo della trasposizione televisiva con i volti di Paul Mescal e Daisy Edgar Jones.

La storia di Connell e Marianne “due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili” ci porta dal liceo di Carricklea, vicino alla cittadina di campagna Stigo, fino ai corridoi del Trinity College e le strade di Dublino.

Due vite che si intrecciano, si amano, si allontanano. Due vite diverse, che cambiano ribaltando le prospettive. Una trama “normale”, in fondo, ma un racconto così vero e narrato con una tale cura che le storie e la storia dei protagonisti diventa la nostra.

Ragazze di campagna, di Edna O’Brien, Einaudi, 704 p., 14€

Scritto in soli tre mesi e inviato a un editore, che ricevette da un celebre scrittore suo consulente questo giudizio: “Avrei voluto scriverlo io”, quando uscì nel 1960 questo libro esplose come uno scandalo nella cattolicissima e bigotta Irlanda del tempo.

Bruciato sul sagrato delle chiese, fu messo all’indice per aver raccontato con schiettezza ed esplicitamente, l’irraccontabile: il desiderio (e il diritto) di poter vivere e parlare liberamente della propria sessualità.

Oggi il romanzo che narra la storia di Caithleen e Baba è disponibile in un unico volume che comprende tutta la “Trilogia” delle Ragazze di Campagna: oltre al primo e ormai celebre titolo, ci sono infatti anche La ragazza sola e Ragazze nella felicità coniugale.

Paddy Clarke Ah Ah Ah!, di Roddy Doyle, Guanda, 288 p., 12€

Siamo negli anni ’60. Paddy Clarke ha 10 anni, ama giocare a calcio e accendere fuochi. Vive a nord di Dublino, a Barrytown ed è proprio lui a raccontarci la sua vita.

Lo fa con il proprio linguaggio: quello di un bambino irlandese di quell’epoca. Non ci sono capitoli, nessun ordine cronologico, né lo sviluppo tradizionale di un’opera narrativa. Eppure, seguiamo la storia di Paddy, i suoi cambiamenti, la sua crescita, la sua confusione, la sua rabbia e la sua speranza.

Pubblicato nel 1993, il libro di Doyle ha vinto il Booker Prize di quell’anno, il premio assegnato annualmente al miglior romanzo scritto in inglese.

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