Ambiente

Lettera d’amore alla Natura

Basta celebrare gli amori angusti e privati a San Valentino. Alziamo lo sguardo e proviamo ad amare l’ambiente, non solo perché è fonte del nostro vero piacere ma perché, amandolo, amiamo davvero noi, che ne siamo parte
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14 febbraio 2024 Aggiornato alle 06:30

Caro Pianeta, anzi meglio cara Natura, che vai ben oltre la Terra, che sei anche i meandri infiniti del nostro universo.

Questa è una lettera d’amore per Te nel giorno di San Valentino, in cui tutti celebrano l’amore tra due esseri umani, dimenticando, però, lo sfondo grazie a cui questo amore è possibile. Continuiamo a guardare verso il basso, verso il piccolo, senza mai alzare lo sguardo, senza mai capire che ogni azione dipende da qualcosa di molto, molto più grande.

È buffo pensare che siamo reduci proprio oggi, noi in questo minuscolo Paese di questo minuscolo Pianeta, da un curioso festival della canzone. Ancora una volta dell’amore si è raccontato soprattutto solo il suo lato soggettivo, privato, angusto, come se amore, e desiderio, non fosse molto di più: amore per boschi laghi fiumi, desiderio di aria acqua luce. Amore di cose più grandi di noi, voglia di riflessione, preghiera, amore di senso.

Stare con te è fonte di piacere

Ed è un po’ deprimente assai vedere che ancora non sei Tu, cara, Natura, al centro dei nostri pensieri e delle nostre preoccupazioni. Angoscioso vedere come passino gli anni e i decenni e non si capisca come in fondo tutto dipenda da Te.

L’antropocentrismo ossessivo ci ha distrutto, il consumo compulsivo, a esso legato, anche. Ma ancora più triste è vedere che manca la consapevolezza del desiderio di Te.

Perché questo è il punto: capire non solo che non bisogna distruggerti, ça va sans dire, ma che non dovremmo farlo non tanto a causa di un faticoso divieto morale – limitarci è faticoso, tante cose che ci sembrano belle inquinano – ma perché stare con Te è fonte di piacere immenso.

È un piacere silenzioso, che avvertiamo solo quando, per contrasto, ci viene tolto, attraverso inquinamento, degrado, distruzione di alberi a noi cari, caldo torrido da cui è difficile difendersi.

Ma il vero peccato è anche non capire che, e questa sarebbe una bella notizia, le cose vere che ci danno felicità sono quelle che meno Ti inquinano, che meno Ti deturpano.

Passare una serata tra amici in casa a chiacchierare inquina proprio niente, giocare a pallone con gli amichetti in giardino non inquina proprio niente, condividere, leggere, riflettere, non produce emissioni. E anche amare, in definitiva, sarebbe a emissioni zero, se non si cercasse di legare, come si fa oggi, l’amore al consumo.

Anche questa festa, infatti, quella di San Valentino, è diventata un’occasione di consumo, quel consumo che si confonde con la fonte del piacere quando invece, a farci caso, al massimo può esserne un contorno. Perché il piacere solo da un sentimento può nascere, non da un oggetto o da un insieme di oggetti o persino di esperienze piacevoli – penso a quei ristoranti e quelle spa prese d’assalto - che, di nuovo, restano solo un contorno a una relazione che tutto fonda e tutto regge.

Una lettera per te. Cioè per me e noi

Cara Natura questa dunque è una lettera d’amore per Te. Che poi, a ben guardare, se è una lettera d’amore per Te, allora vuol dire che è anche una lettera d’amore per me, che Ti scrivo. Siamo, noi umani, esseri viventi, come gli animali e gli insetti, parte di questa Terra e dunque parte della Natura.

Infatti viviamo e moriamo esattamente come gli altri esseri viventi che consideriamo diversi, “animali”, termine che usiamo persino in senso dispregiativo, ancora.

Perché proprio questo è l’equivoco di questo tempo. Considerare noi e Te separati. Pensare che dobbiamo salvare il Pianeta, salvare la Natura - uno slogan ormai logoro - come se si trattasse di entità separate che noi dobbiamo aiutare per pietà, o per dovere morale. Come se Tu fossi in pericolo e noi dobbiamo fare qualcosa di emergenziale. Ma non è così.

Salvare il Pianeta, salvare la Natura è salvare noi stessi, perché noi siamo Pianeta, noi siamo Natura.

Eppure non lo capiamo, ancora no. In questo senso, parliamo tanto di amore, lo celebriamo in ogni sua forma, fino quasi alla claustrofobia, dimenticando la relazione più importante per noi. Quella con noi stessi. Buffo.

Siamo una società di narcisisti, autocentrati, autoriferiti. Ma non ci amiamo veramente. Lo facciamo nel modo sbagliato. Perché amarsi non è affermarsi, spesso a tutti i costi, ma proteggerci, prendersi cura degli altri e di noi al tempo stesso. E questo non lo stiamo facendo, soprattutto non ne stiamo ancora parlando abbastanza: ed è semplicemente incomprensibile. Perciò almeno oggi ricordiamocene. Celebriamo l’amore per noi stessi come parte di Te, Natura. E tutto sarà più chiaro.

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