Ambiente

Proteste trattori: il racconto degli agricoltori in viaggio verso Sanremo

Filippo e Giulia Goglio, padre e figlia, sono diretti al Festival per raggiungere chi è già lì. Intervistati da La Svolta, hanno spiegato perché «l’Irpef non deve essere messa in questo momento di crisi»
Credit: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO 
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8 febbraio 2024 Aggiornato alle 19:00

Non sa se la faranno salire sul palco del Festival per rappresentare Riscatto Agricolo, ma Giulia Goglio va comunque a Sanremo con papà Filippo, portavoce della protesta degli agricoltori a Melegnano (Lombardia).

«Lui è stato al presidio fino a poco tempo fa - racconta Giulia Goglio a La Svolta, mentre è diretta in auto verso l’Ariston - e adesso stiamo raggiungendo i nostri compagni che ho visto partire alle 20:30 di ieri: hanno viaggiato tutta la notte con i trattori, dopo una giornata di lavoro, per essere poi a loro volta raggiunti da altre persone. C’è una bella squadra: 8 - 10 trattori e un centinaio di persone».

«Sono persone che hanno dormito sui trattori per 8 - 9 notti in mezzo a un campo al freddo - aggiunge con un po’ di emozione - son partiti e sono andati a Sanremo senza sapere neanche se avranno voce, però è per far vedere che ci sono. Più di così… Speriamo che adesso ci sia la risposta che tutti speriamo».

E aggiunge: «Aspettiamo aggiornamenti (riguardo gli indugi della Rai, ndr) Speriamo che diano voce sul palco o comunque nei luoghi circostanti anche a noi».

Giulia Goglio, 28 anni, fa parte di una famiglia di coltivatori di Lodi: «Abbiamo un’azienda agricola da generazioni, con vacche da latte: speriamo che ci sia un futuro per tutti e che si possa continuare attivamente senza più subire e basta».

Giulia Goglio
Giulia Goglio

Anche loro stanno protestando da martedì 30 gennaio 2024: «Sì, sono 10 giorni, molto intensi. Papà è sempre stato al presidio di Melegnano, poi si è spostato a Milano e ha seguito tutte le vicende. È sempre stato in prima linea con la squadra coesa e non molliamo. Ci sono ragazzi che davvero hanno fatto il massimo, come quelli partiti ieri sera».

Nonostante i disagi che in questi giorni i presidi e i blocchi stradali potrebbero aver creato, non ci sono scontri con i cittadini, anzi: «La gente a Sanremo porta agli agricoltori viveri e alimentari, c’è un bel supporto» racconta la 28enne e Filippo Goglio gioisce: «La popolazione è con noi!». È lui che a Melegnano ha concordato i passaggi burocratici con Digos e questure per avere tutti i permessi regolari per poter sostare.

Intanto a Sanremo c’è un po’ di confusione, perché la Rai dice che non ha preso accordi: «Stanno cercando di dividerci e metterci uno contro l’altro, ma non so se ci riescono - continua il papà - L’Europa ha modificato delle normative a nostro favore, dal Green Deal all’abbandono del 4% del territorio, ci sono state delle risposte soddisfacenti ma ne abbiamo ancora da ottenere».

Infatti, a monte della protesta, c’era la richiesta di incontrare il ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il Governo: «Per assurdo noi siamo stati beneficiati da un Governo di sinistra, quando c’era Matteo Renzi Presidente del Consiglio, che ci aveva concesso (visto lo stato di crisi) l’abolizione dell’Irpef, la tassa sui terreni - ricorda Filippo Goglio - I politici di oggi si dichiarano per la sovranità alimentare: dopo che è passata una pandemia di Covid e dopo che c’è stata una guerra disastrosa, i prodotti sono lievitati a dismisura; dopo che noi ci siamo sempre impegnati durante la pandemia a procurare l’alimentazione a tutta la popolazione, loro vogliono il ritorno dell’Irpef».

Uno dei temi del dibattito in corso dalle parti del Governo è proprio l’esenzione dall’Irpef: «Adesso loro volevano metterla in deroga e non farcela pagare - chiosa il portavoce di Melegnano - ma non serve non pagarla quest’anno, serve avere una previsione più a lungo termine, in modo tale che uno si sappia regolare perché son cifre importanti per le nostre aziende. Abbiamo sempre lavorato per barcamenarci o addirittura per perdere: se ti aggiungono anche una tassa, capisci che è proprio una cosa assurda».

«Un altro punto è il fatto che non c’è una giusta remunerazione riguardo ai prezzi - interviene Giulia Goglio - per il consumatore lo fissa la grande distribuzione, senza mai prendere in considerazione i costi di produzione che sono aumentati per gli agricoltori negli anni».

«Chi non ha fatto investimenti spropositati riesce ad andare avanti - incalza il papà - ma chi ha fatto i mutui per l’innovazione e ha comprato macchinari innovativi con “l‘agricoltura 4.0” deve ancora pagarli e non ci riesce: non è la nostra politica quella di non pagare, vogliamo che il Governo costituisca una Commissione per calmierare i prezzi e faccia un po’ da tramite tra noi e il cittadino, considerando che non si può più prendere 50 centesimi al litro di latte e trovarlo sullo scaffale a 2,30 euro oppure prendere il pane a 500 euro il quintale quando il grano duro costa 30 euro il quintale. C’è una difformità assoluta nel comportamento della grande distribuzione e l’abbiamo fatto capire al cittadino».

Si discute anche di ridurre l’Irpef per le aziende più piccole: «Siamo tutti agricoltori, piccoli o grossi, non cambia niente. L’Irpef non va messa in questo momento di crisi, bisognerebbe lasciar trascorrere un periodo di 4 - 5 anni in modo che le aziende riescano a ristabilirsi un attimino e poi si può parlare di ulteriori tasse».

La protesta proseguirà dopo Sanremo: «Abbiamo avuto il primo tavolo regionale mercoledì mattina, è stato un bell’incontro perché c’erano tutti gli assessori lombardi e i componenti delle giunte. Ci hanno ascoltato per due ore e mezza, dopo di che abbiamo avuto un dibattito molto acceso e loro hanno capito che non hanno fatto niente per 20 anni per noi. E quindi adesso che questo Governo è in maggioranza in Regione e a Roma, in pratica, deve addossarsi questo problema e cercare di risolverlo. Senza agricoltura, ha detto il Papa all’Angelus, non c’è vita: porteremo una vacca alla benedizione domenica in piazza a Roma».

Ora però c’è la Riviera dei Fiori: «Ho dato massima disponibilità per quello che posso fare - spiega la giovane - Mi sono messa a disposizione ma non abbiamo ancora risposte né un programma definitivo, però io sono li con loro».

«Dico solo che se non ci daranno questa opportunità oppure daranno la parola ai sindacati - aggiunge Filippo Goglio - penso che il Festival non avrà buon fine, perché sono pronti da tutti i presidi a venire giù con i mezzi, verrà fuori una battaglia».

In generale, l’agricoltura spesso è pensata come un mondo certamente familiare ma anche dominato dagli uomini: «Questo è uno degli scogli che dobbiamo superare su tutti i fronti - conclude Giulia Goglio - è sempre stato il mio sogno da bambina e cerco di conciliare comunque due attività: seguo mio papà ma ho anche un mio lavoro, proprio perché purtroppo questo è un limite che c’è ancora. Sentirsi dire dal proprio padre: “non voglio che tu faccia gli stessi sacrifici senza avere certezze per il tuo futuro” non è mai stato bello, ma questa è la realtà dei fatti. È per questo che si combatte, perché ci sono dei ragazzi invece che vogliono mettercela tutta e che fanno questo tutti i giorni, tutto il giorno, senza futuro, mandati avanti dalla passione, questo è quello che mi ha sempre insegnato mio papà. Gliene sarò grata per sempre. Il suo motto è: scegli un lavoro che ti piace e che ti appassioni e non sarai mai stanco. La prova è che ha 73 anni e, dopo tutto quello che ha passato, è ancora qui, orgogliosamente in piedi. Spero che in un futuro ci sia più spazio anche per me e per altre donne che vogliono cimentarsi per dare la propria impronta in questo mondo».

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