Ambiente

Guuud Niuuuz: nuove tecniche per salvare i coralli (e altre cose belle)

Ogni settimana, 4 buone notizie green dal mondo che forse non conoscevi: per essere più “eco” e meno “ego”
Credit: Francesco Ungaro

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali.

L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità presentano dati e trend in peggioramento.

Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te.

Nuove tecniche per salvare i coralli

La crisi climatica-ambientale sta avendo conseguenze drammatiche per le barriere coralline.

Sebbene i coralli rappresentino solo lo 0,1% del fondale marino, quasi il 25% di tutte le specie marine dipendono da questo particolare habitat naturale e circa 1 miliardo di persone traggono benefici dall’ecosistema collegato.

L’acidificazione dei mari e l’aumento delle ondate di calore hanno spinto numerosi team scientifici a individuare delle soluzioni per fermare il problema. Fra queste sta emergendo la combinazione fra robot e intelligenze artificiali, grazie a cui è possibile un ripristino più rapido dei coralli coltivati in vivaio: «Pensavo che potremmo applicare alcune di queste tecnologie per il ripristino della barriera corallina. Ci sono molte parti del processo che sono attività di tipo pick & place, ripetitive, ideali per l’automazione robotica. A differenza dei sistemi robotici standard pre-programmati, l’intelligenza artificiale è in grado di rispondere alla variabilità della morfologia dei coralli, regolando di conseguenza i movimenti robotici», ha affermato Taryn Foster, scienziata che si occupa dei coralli e amministratrice delegata di Coral Maker.

Le speranze date dalla tartaruga “Fernanda”

La scoperta nell’arcipelago delle Galapagos dell’unico esemplare vivente della famiglia delle testuggini giganti di Fernandina (chelonoidis niger phantasticus), conosciuta comunemente come “Fernanda”, ha portato i team di ricerca a studiare attentamente le caratteristiche di questa creatura, dato che potrebbero fornire delle speranze per salvare una specie che si credeva estinta.

Gli studi condotti negli ultimi anni sulla sua genetica, e sulle capacità di adattamento, stanno tornando utili per identificare le modalità con cui la tartaruga è sopravvissuta in un ambiente ostile, come quello dell’isola Fernandina, dove le attività vulcaniche sono fra le più frequenti della Terra. Fattore che limita l’accesso al cibo per le tartarughe giganti. La comprensione di queste modalità potrebbe aumentare le possibilità per salvare questa rarissima specie.

La nuova riserva naturale californiana

Un vasto ranch di circa 15 km quadrati vicino alla città di San Jose, in California, è stato comprato dal Conservation Fund, con lo scopo di proteggere l’habitat naturale del luogo, consentendo allo stesso tempo l’attività degli escursionisti.

L’operazione è stata vista con favore dalle Ong ambientaliste, dato che i terreni circostanti sono un ecosistema vitale per la fauna selvatica: «Ha il potenziale per cambiare il paesaggio della regione, collegando parchi, habitat frammentati e offrendo tanti benefici – alla fauna selvatica, alla natura e alle persone delle comunità circostanti» ha dichiarato Dan Medeiros, responsabile del progetto di conservazione del Conservation Fund.

Il primo aliscafo elettrico

Quest’anno in Svezia entrerà in servizio il primo aliscafo elettrico nella capitale del Paese, Stoccolma.

La società Candela Technology AB ha completato i test sull’imbarcazione e ha comunicato che questo mezzo trasporterà i passeggeri dal sobborgo di Ekerö fino al centro della metropoli.

L’aliscafo Candela P-12 è una nave passeggeri che utilizza la tecnologia per sollevare una parte significativa dello scafo fuori dall’acqua, riducendo significativamente la quantità di scia creata durante la navigazione. L’imbarcazione è dotata di una batteria da 252 kW e consuma l’80% in meno di energia rispetto a una nave di tipo tradizionale.

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