Ambiente

Ue: addio ai gas fluorurati che si trovano in frigoriferi e condizionatori

Il Consiglio europeo ha approvato le norme per tentare di fermare le emissioni dei F-gas che, per il surriscaldamento globale, possono avere effetti più devastanti rispetto alla CO2. Cosa sono e dove si trovano
Credit: Freepik  

Tempo di lettura 4 min lettura
30 gennaio 2024 Aggiornato alle 15:00

Nella quotidianità, praticamente tutti i giorni, ognuno di noi probabilmente utilizza in qualche modo i gas fluorurati, gli F-gas.

Si trovano nei sistemi di aria condizionata, nei frigoriferi, nelle pompe di calore, nei processi industriali, oppure negli estintori, nei quadri elettrici, in determinate turbine o impianti di condizionamento.

Tra questi gas artificiali i più noti sono gli idrofluorocarburi (Hfc), i perfluorocarburi (Pfc), e l’esafluoruro di zolfo (Sf6), tutti alla base della maggior parte degli impianti, di raffreddamento o riscaldamento, con cui senza saperlo abbiamo a che fare.

Gli F-gas nel tempo sono stati spesso utilizzati come sostituti di altre sostanze che hanno un impatto molto deleterio sullo strato di ozono: i fluorurati impattano comunque sullo strato di ozono atmosferico, seppur in maniera minore, ma il problema però, motivo per cui l’Ue dal 1995 ha avviato varie politiche per ridurli gradualmente o eliminarli, è che oltre ad avere comunque un effetto sull’ozono i gas fluorurati sono dei potenti gas serra che possono avere un effetto sul riscaldamento globale anche di 23.000 volte maggiore rispetto alla CO2.

Più si utilizzano, più le emissioni aumentano andando ad acuire la crisi del clima.

Per questo motivo nelle ultime ore il Consiglio Ue ha dato il via libera a due regolamenti nel tentativo di ridurre ulteriormente gli F-gas: le nuove norme approvate dal Consiglio Affari generali a Bruxelles puntano a ridurre le emissioni in atmosfera in modo da limitare il continuo aumento delle temperature.

In particolare, secondo le nuove norme, il consumo di idrofluorocarburi dovrà essere completamente eliminato entro il 2050 e la stessa produzione di idrofluorocarburi “sarà gradualmente ridotta a un minimo (15%) a partire dal 2036”.

Alain Maron, ministro del governo della Regione Bruxelles-Capitale e responsabile sulle tematiche del cambiamento climatico, ha ricordato infatti che “molti prodotti che utilizziamo nella vita di tutti i giorni, come i frigoriferi e l’aria condizionata, fanno affidamento su sostanze estremamente dannose che minano il nostro ambiente. Le nuove norme che abbiamo messo in atto impongono divieti e restrizioni chiari su tali sostanze dannose, incoraggiando al tempo stesso lo sviluppo di alternative sostenibili per proteggere la salute delle persone. Il merito va ai nostri predecessori cechi, svedesi e spagnoli per il prezioso lavoro svolto su questa legislazione cruciale, al fine di avvicinare l’Ue al raggiungimento dei suoi ambiziosi obiettivi climatici”.

Lo stesso Consiglio Ue spiega come “secondo le nuove regole, il consumo di idrofluorocarburi (Hfc) sarà completamente eliminato entro il 2050. D’altro canto, la produzione di Hfc, in termini di diritti di produzione assegnati dalla Commissione per produrre Hfc, sarà gradualmente ridotta al minimo a partire dal 2036. Sia la produzione che il consumo saranno gradualmente ridotti sulla base di un calendario serrato con un’assegnazione di quote decrescenti (allegati V e VII). Il testo introduce il divieto assoluto di immettere sul mercato prodotti e apparecchiature contenenti Hfc per diverse categorie per le quali è tecnologicamente ed economicamente fattibile il passaggio ad alternative ai gas fluorurati, compresi alcuni frigoriferi domestici, refrigeratori, schiume e aerosol. Stabilisce inoltre date specifiche per la completa eliminazione dell’uso dei gas fluorurati nel condizionamento dell’aria, nelle pompe di calore e nei quadri: 2032 per piccole pompe di calore monoblocco e condizionamento (<12kW); 2035 per i condizionatori split e le pompe di calore , con scadenze anticipate per alcuni tipi di sistemi split con un maggiore potenziale di riscaldamento globale: 2030 per quadri di media tensione (fino a 52 kV inclusi) che utilizzano gas fluorurati; 2032 per quadri ad alta tensione (>52kV)”.

Il primo step per capire se la graduale eliminazione avrà intrapreso la strada corretta, verrà fatto all’inizio del 2030. Gli impatti e gli effetti del regolamento, compresa una valutazione dell’esistenza di alternative economicamente vantaggiose, tecnicamente fattibili e sufficientemente disponibili per sostituire i gas fluorurati, saranno esaminati dalla Commissione entro il 1° gennaio 2030.

Entro il 2040 la Commissione dovrà anche valutare la fattibilità della data di eliminazione graduale del 2050 per il consumo di Hfc e la necessità di Hfc nei settori in cui sono ancora utilizzati, tenendo conto degli sviluppi tecnologici e della disponibilità di alternative agli Hfc per il applicazioni in questione” fanno sapere dall’Ue.

Leggi anche
investimenti sostenibilità
di Riccardo Carlino 5 min lettura
Energia
di Giacomo Talignani 3 min lettura