Diritti

La no profit Africa Parks accusata di torture: il principe Harry nel Consiglio di amministrazione

Secondo il Daily Mail, i ranger dell’ente di beneficienza che operano in Congo sarebbero colpevoli di abusi nei confronti della comunità Baka. Survival International denuncia casi simili da anni
Credit: Africanparks.org
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 6 min lettura
30 gennaio 2024 Aggiornato alle 13:00

L’ente di beneficenza per la fauna selvatica African Parks è stato coinvolto in un’inchiesta realizzata dal Daily Mail su presunte “atrocità inflitte ai Baka” da parte di “guardie gestite e pagate” dall’organizzazione, che vede tra i membri del consiglio di amministrazione il principe Harry, il Duca di Sussex. Dopo le “scioccanti” rivelazioni emerse il 27 gennaio 2024, Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni che denuncia da tempo episodi di violazione dei diritti umani commessi dai ranger dell’ente di beneficienza, ha richiesto al principe Harry di “dimettersi dal consiglio di amministrazione di African Parks con effetto immediato e ai suoi finanziatori di ritirare il loro sostegno”. L’associazione, secondo Survival International, sarebbe “a conoscenza di questi abusi da anni”.

African Parks è una Ong fondata nel 2000 che gestisce 22 aree protette in 12 Paesi diversi per “garantire la protezione della biodiversità” in un territorio che copre circa 20 milioni di ettari. Dopo un’esperienza decennale nelle forze armate, spiega il sito ufficiale della famiglia britannica, il principe Harry ha dimostrato “un profondo interesse personale per i progetti di conservazione che lavorano in prima linea per proteggere il patrimonio naturale dell’Africa e sostenere sia la fauna selvatica che le comunità locali”. Sua Altezza ha incrociato African Parks nel 2016, quando si è recato in Malawi per aiutare l’ente di beneficienza “in una delle più grandi ricollocazioni di elefanti della storia”. Per 6 anni, dal 2017, ha ricoperto il ruolo di presidente dell’ente, e nel 2023 è stato nominato membro ufficiale del Consiglio di amministrazione.

Due giorni fa African Parks è stata travolta dalle accuse mosse dal giornalista Ian Birrell sulle pagine del Daily Mail, uno dei tabloid più popolari del Regno Unito, che però Wikipedia definisce “fonte inaffidabile” a causa di “inadeguata verifica dei fatti, sensazionalismo e deliberate falsificazioni”. La notizia, tuttavia, è stata ripresa da quotidiani come il Guardian e da varie agenzie internazionali, e riprende delle questioni che Survival International sostiene di sollevare dal 2013.

L’indagine del Mail on Sunday “ha scoperto prove terrificanti di intimidazioni nelle foreste pluviali del Congo da parte di guardie gestite e pagate dall’organizzazione benefica African Parks”, di cui fanno parte oltre 5.000 persone, al 97% locali. Le vittime di questi attacchi sarebbero i Baka, una popolazione indigena che “vive, protegge e plasma la foresta pluviale del Bacino del Congo da generazioni”, in particolare nel Parco Nazionale Odzala-Kokoua, gestito da African Parks dal 2010. I ranger che operano nella zona, “finanziati ed equipaggiati da grandi organizzazioni della conservazione (come WWF e African Parks), li sottopongono a persecuzioni, stupri, pestaggi, torture e persino morte”, sostiene Survival International, che ha rinominato questo fenomeno Genocidio verde.

Una tesi supportata dalle testimonianze raccolte dal Mail: un uomo ha raccontato al tabloid che le guardie gli avrebbero spinto la testa sott’acqua mentre aveva le mani ammanettate e riceveva frustate sulla schiena con una cintura; un attivista della comunità ha riferito al tabloid che un uomo è morto dopo essere stato picchiato e incarcerato senza ricevere cure per le ferite riportate; una donna sarebbe stata violentata da una guardia armata mentre era aggrappata al suo bambino appena nato, e non avrebbe ricevuto il risarcimento di 1.300 sterline sancito da un tribunale che aveva processato e incarcerato il suo aggressore; un adolescente ha affermato di essere stato adescato per fare sesso a pagamento da un’altra guardia. Secondo il Mail il personale medico sarebbe stato sottoposto a intimidazioni per coprire gli abusi.

Survival International sostiene di aver messo in guardia il principe Harry sui “terribili abusi dei diritti umani” commessi dai ranger di African Parks lo scorso maggio, in una lettera in cui lo invitava “a usare la sua influenza e posizione per fermare questi abusi commessi da un’organizzazione alla quale ha prestato il suo nome”. Il Mail ha dichiarato che, dopo aver presentato i risultati dell’indagine a Harry, un portavoce della sua fondazione, Archewell, avrebbe dichiarato: «Quando il Duca è venuto a conoscenza di queste gravi accuse, le ha immediatamente trasmesse all’amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione di African Parks, l’autorità competente persone per gestire i prossimi passi». Peter Fearnhead, l’amministratore delegato dell’ente, ha risposto a Survival International che l’organizzazione benefica “non tollera tale comportamento” e ha intrapreso “azioni rapide” contro la cattiva condotta del suo staff.

In un comunicato pubblicato il 27 gennaio 2024, African Parks ha detto di essere venuta a conoscenza delle denunce di abusi nella lettera al principe Harry lo scorso maggio, e ha accusato Survival di non collaborare alle indagini: “Abbiamo immediatamente avviato un’indagine tramite uno studio legale esterno sulla base delle informazioni che avevamo a disposizione, sollecitando allo stesso tempo Survival International a fornire tutti i fatti in loro possesso. È un peccato che abbiano scelto di non collaborare, nonostante le ripetute richieste, e continuiamo a chiedere il loro aiuto”.

In una nota condivisa sulla piattaforma X, l’organizzazione per i diritti umani sostiene di aver parlato “per la prima volta con African Parks degli abusi violenti compiuti dai ranger del parco contro gli indigeni Baka attorno al Parco Nazionale Odzala-Kokoua più di 10 anni fa - ed è probabile che lo sapessero da ancora più tempo”. Secondo Caroline Pearce, direttrice di Survival International, non si tratta di un caso isolato, ma di episodi che si verificano anche in altre parti dell’Africa e in Asia: «African Parks, insieme ad altre grandi organizzazioni ambientaliste come il WWF, prende le terre degli indigeni per trasformarle in parchi o riserve militarizzate - e poi le loro guardie attaccano persone come i Baka solo perché cercano di vivere le loro vite. Il principe Harry può aiutare a fermare tutto questo».

L’organizzazione chiede a Harry di dimettersi e di “prendere le distanze da un’organizzazione che è complice degli sfratti e degli atroci abusi contro gli indigeni”.

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