Ambiente

Zaini riciclati e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
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29 gennaio 2024 Aggiornato alle 18:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Gli zaini Rest

Rest è un nuovo progetto innovativo nato dalla volontà di ridurre le oltre 810.000 sedie da ufficio che, ogni anno, vengono gettate e sprecate nel Regno Unito. Rest, infatti, prevede il loro recupero e riciclo per trasformarle in zaini rigidi e borse laterali per biciclette.

La straordinaria intuizione è di Thomas Howell-Jones, uno studente di design della Birmingham City University: dopo aver raccolto sedie da ufficio scartate nel tentativo di trovarne un uso sostenibile, Thomas si è reso conto che lo schienale di queste poltrone poteva trasformarsi in un contenitore protettivo e, sperimentando l’idea con vari formati e tipologie, alla fine è riuscito a ottenere oggetti funzionali, resistenti e utili: gli zaini Rest, prodotti durevoli e impermeabili, che possono essere utilizzati anche come borse per le biciclette.

Il processo creativo di Rest prevede la raccolta di vecchie sedie da ufficio dismesse, lo smontaggio degli schienali e la loro lavorazione con l’aggiunta di altri materiali come stoffa e una zip per realizzare un prodotto (lo zaino, appunto) che diventa, così, facilmente pratico e originale.

Vincitore dell’RSA – Student Design Awards, Thomas Howell-Jones ha ricevuto un premio di 2.500 sterline per la realizzazione degli zaini.

Biblioteca con vaschette di gelato

In Indonesia, nel quartiere Bima a Bandung, sull’isola di Giava, è stato realizzato un interessante progetto da parte dello studio di architettura SHAU, che ha riciclato e assemblato ben 2.000 vaschette usate di gelato per dare vita a una micro biblioteca di quartiere.

La biblioteca è stata realizzata con tecniche costruttive molto semplici e a basso costo (che spesso hanno anche visto l’intervento di artigiani locali) e si divide in due piani: la struttura presenta travi di acciaio e cemento ed è rivestita esternamente con una facciata di vaschette di gelato (scelte perché sono fra i rifiuti più diffusi nel Paese) che sono posizionate in modo leggermente inclinato verso l’esterno, per evitare che l’acqua piovana si depositi e possa, invece, defluire verso il suolo.

In alcuni punti della struttura, le vaschette sono state intagliate per creare aperture simili a finestre per il ricambio dell’aria. In questo modo, la facciata crea all’interno una temperatura piacevole, perché gli ex contenitori di gelato agiscono come complessi sistemi schermanti: evitano l’irraggiamento solare diretto e al tempo stesso favoriscono l’ingresso di aria, consentendo di poter fare a meno dei sistemi di condizionamento.

Grazie a una serie di vaschette capovolte, che creano una grande scritta sulla facciata, dall’esterno della micro biblioteca è possibile leggere un antico detto indonesiano che recita “buku Adalah Jendela Dunia”: i libri sono una finestra sul mondo.

Scope ecologiche

Una coppia originaria di Venezuela e Colombia (Yair Soto e Zoila Rondón) dopo aver intrapreso un viaggio in Brasile alla ricerca di una stabilità economica, ha dato vita a un progetto rivoluzionario.

Grazie anche al supporto di Gari Giorggio, una piccola impresa green, Yair e Zoila hanno imparato a trasformare le bottiglie di plastica PET in scope ecologiche, dando vita a una straordinaria attività imprenditoriale sostenibile, oltre che a una grande community online che conta più di 1 milione di follower, Menina Das Vassouras.

Il processo di creazione delle scope eco sostenibili prevede in primis il gonfiaggio delle bottiglie di plastica, utile per correggere eventuali imperfezioni. Dopo averle gonfiate, le bottiglie vengono tagliate in sottilissime fettucce attraverso un’accurata e precisa operazione di taglio e vengono, poi, fuse per formare un filo perfetto per la fabbricazione delle scope.

Oggi la coppia è in grado di vendere oltre 100 scope al mese, tutte realizzate a mano e 100% da plastica riciclata, e ha iniziato a lavorare per rendere più resistenti i filamenti di plastica per utilizzarli come fili per stendere i panni, in grado di sorreggere fino a 20kg di abiti.

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