Ambiente

Il nucleare viaggia verso il suo massimo storico

Mentre aumentano gli investimenti nel settore, nel 2025 la produzione di energia nucleare dovrebbe battere ogni record

Credit: Armin Weigel/dpa  

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29 gennaio 2024 Aggiornato alle 09:00

La produzione globale di energia nucleare è in crescita nel 2024 e potrebbe toccare il nuovo record storico l’anno prossimo, secondo le ultime analisi dell’International Energy Agency (Iea).

La produzione di energia elettrica da parte delle centrali nucleari a fissione dovrebbe aumentare del 3% nell’anno corrente e delle stessa percentuale nel 2025, superando il precedente record di 2.809 TWh nel 2021. Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2026 con un incremento dell’1,5%.

La rinascita di questo settore energetico è determinata da una molteplicità di fattori: ricerca della sicurezza energetica in seguito alle numerose crisi geopolitiche, necessità di garantire lo sviluppo industriale dei Paesi emergenti e abbattimento delle emissioni di gas alteranti per raggiungere il target del net-zero entro il 2050.

Grazie alla combinazione tra i nuovi progetti legati all’energia nucleare e la rapida crescita delle energie rinnovabili come l’eolico e il solare, l’Iea stima che sarà possibile abbattere rapidamente le emissioni di CO2 diminuendo l’uso delle risorse fossili.

Nei prossimi anni la crescita della domanda di elettricità sarà soddisfatta probabilmente da fonti a basse emissioni, con la quota dei combustibili fossili che scenderà al minimo storico del 54% nel 2026.

«Il settore energetico attualmente produce più emissioni di anidride carbonica di qualsiasi altro nell’economia mondiale, quindi è incoraggiante che la rapida crescita delle energie rinnovabili e una costante espansione dell’energia nucleare siano insieme sulla buona strada per soddisfare l’aumento della domanda globale di elettricità nei prossimi 3 anni. Ciò è in gran parte dovuto all’enorme slancio delle energie rinnovabili, con l’energia solare in testa, sempre più economica, e al sostegno derivante dall’importante ritorno dell’energia nucleare, la cui produzione è destinata a raggiungere un massimo storico entro il 2025. Sebbene siano necessari ulteriori progressi, e rapidi, queste tendenze sono molto promettenti», ha sottolineato il direttore esecutivo dell’Iea Fatih Birol.

I principali Paesi che stanno guidando la crescita dell’energia nucleare sono Cina e India, dove si concentrerà la maggior parte delle costruzioni dei nuovi impianti energetici, con più della metà dei 29 gigawatt di nuova capacità prevista.

Il governo cinese punta ad aumentare la capacità installata da circa 56 GW a 70 GW entro il 2025, con il suo settore che ora rappresenta il 16% della produzione nucleare globale. L’accelerazione del Paese orientale è alimentata anche dalla stretta cooperazione con l’industria nucleare russa, in particolare con la società Rosatom. La combinazione industriale fra il settore energetico cinese e quello russo rappresenta il 70% della tecnologia offerta a livello mondiale per la costruzione dei nuovi reattori.

Anche altre nazioni emergenti hanno iniziato a costruire le loro prime centrali nucleari, come l’Egitto che nei giorni scorsi ha inaugurato i lavori per la centrale “El Dabaa” con la partnership strategica con la Russia.

Nei Paesi più industrializzati invece si è sviluppato un nuovo interesse per il nucleare in Giappone, Regno Unito e in altre nazioni europee, come l’Estonia che sta progettando la costruzione di un piccolo reattore Smr entro il 2030.

I nuovi progetti in Europa e negli Stati Uniti tendono però a presentare costi nettamente superiore e tempistiche molto lunghe rispetto a quelli delle nazioni emergenti. Nei giorni precedenti la società francese Edf ha comunicato ulteriori ritardi per la costruzione del reattore Hinkley Point C da 3,2 gigawatt in Gran Bretagna, e un aumento dei costi fino a 34 miliardi di sterline.

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