Ambiente

Accordo Maire-Newcleo: produrre idrogeno a zero emissioni grazie al nucleare

Le due società hanno siglato un’intesa ambiziosa che punta alla produzione di idrogeno green
Credit: Armin Weigel/dpa 
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18 gennaio 2024 Aggiornato alle 07:00

Utilizzare reattori nucleari innovativi per produrre idrogeno e altri prodotti chimici a zero emissioni in modo completamente sostenibile.

È questo quello che prevede l’accordo firmato tra Newcleo, startup torinese che si occupa dello sviluppo di tecnologie nucleari pulite e le società NextChem e Tecnimont, entrambe controllate da Maire, grande gruppo societario di impiantistica e chimica verde.

L’accordo, che prevede un primo studio concettuale sulla produzione di idrogeno a zero emissioni attraverso moderni reattori modulari di quarta generazione raffreddati al piombo, permetterà di produrre, in un futuro prossimo, idrogeno elettrolitico, ammoniaca, metanolo e altri prodotti chimici in modo sostenibile, nel rispetto della decisione dell’Ue di utilizzare tecnologie nucleari innovative che non danneggino l’ambiente.

Il nuovo modello industriale alla base dell’accordo è il modello “e-Factory for carbon-neutral Chemistry”: una fusione tra le competenze chimiche e ingegneristiche delle due aziende controllate da Maire e quelle relative allo sviluppo di tecnologie nucleari dell’azienda Newcleo che contribuirà a decarbonizzare le industrie chimiche inquinanti.

In particolare, un ruolo importante sarà riservato alla Tecnimont. La società sarà determinante nel dare supporto a Newcleo. Fornirà servizi di consulenza sulla realizzazione di impianti di generazione di energia basati sulla tecnologia LFR-AS-200 (utilizzata dai piccoli reattori modulari raffreddati al piombo). È da questo percorso, in cui verranno utilizzate scorie nucleari già esistenti, che si potrà arrivare a produrre idrogeno totalmente green.

Newcleo è una startup italiana fondata da tre fisici: Stefano Buono, Elisabeth Rizzotti e Luciano Cinotti e si occupa soprattutto di costruire sistemi nucleari. I fisici si sono posti l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di nuovi cicli di combustibile che possano fornire energia pulita e sicura. E soprattutto intendono sfruttare l’opportunità di “bruciare” i rifiuti nucleari prodotti dai vecchi reattori, anche utilizzandoli per gli impianti di nuova generazione, così da evitare di produrne di nuovi.

«Gli small o advanced modular reactors, hanno il potenziale non solo di produrre elettricità, ma anche di avere applicazioni industriali  -  commenta al Sole24Ore Stefano Buono, che oltre a esserne uno dei fondatori è anche presidente e amministratore delegato di Newcleo  - Siamo entusiasti di avviare questa collaborazione con Maire».

Stefano Buono parla anche della sicurezza del progetto: «Un prerequisito fondamentale per fornire energia sicura e priva di emissioni di carbonio per usi industriali è l’eliminazione degli incidenti nucleari. Il reattore di Newcleo è “safe by design”, e questo consente ai nostri lead fast reactors (Lfr) di rimanere in uno stato sicuro anche nell’improbabile eventualità di gravi incidenti o scenari di sabotaggio. Grazie alle favorevoli proprietà fisiche del piombo, questo livello di sicurezza è raggiungibile con una riduzione dei costi rispetto agli Smr di III generazione».

Anche Alessandro Bernino, Ceo di Maire, si dimostra soddisfatto dell’accordo, e attraverso un comunicato stampa dichiara che “Con questo accordo, Maire conferma il suo impegno nel promuovere la decarbonizzazione e la chimica verde attraverso un’ampia gamma di soluzioni tecnologiche. Creando modelli di chimica carbon-neutral basati su energia sicura, affidabile e competitiva  -  continua Bernino  - forniamo soluzioni industriali per accelerare la transizione energetica”.

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