Ambiente

Per l’ambiente non c’è più tempo

Il nuovo progetto di Tim ed Erg, Missione ambiente - Generazioni a scuola di sostenibilità, porterà negli istituti superiori di 10 città italiane i temi della tutela ambientale e della transizione ecologica
Credit: cottonbro studio
Azzurra Rinaldi
Azzurra Rinaldi economista
Tempo di lettura 4 min lettura
24 gennaio 2024 Aggiornato alle 14:00

Le trasformazioni culturali, si sa, richiedono tempo.

Ma il tempo qui è proprio quello che scarseggia. Ci troviamo in una situazione di emergenza climatica: decenni di aumenti delle emissioni di carbonio stanno danneggiando i sistemi naturali e sociali da cui dipende l’umanità, minacciando scenari di devastazioni ecologiche e umane se non agiamo rapidamente. Secondo il World Economic Forum, il contrasto al cambiamento climatico è da considerarsi prioritario, se vogliamo continuare ad abitare questo pianeta (che continuerà a esistere anche dopo di noi, quindi il problema è urgente soprattutto per l’essere umano, anche se non tutti sembrano volerlo comprendere).


Bisogna intraprendere azioni coraggiose e immediate con la velocità e la portata necessarie, andando oltre ciò che i summit politici e ambientali hanno ritenuto politicamente possibile. Quanto abbiamo fatto sinora non è assolutamente sufficiente: la temperatura globale è in costante aumento, anche a causa dell’incremento delle emissioni di gas serra presenti nell’atmosfera. E stiamo investendo troppo poco sullo sviluppo di quelle tecnologie che potrebbero mitigare il problema, secondo il Report delle Nazioni Unite The Sustainable Development Goals Report 2023.

Qualche segnale positivo c’è già stato: nel nostro Paese, gli articoli 9 e 41 della Costituzione sono stati modificati proprio al fine di introdurre la tematica della sostenibilità ambientale e della tutela degli animali. È un passo storico, perché i valori dell’ambiente vengono definiti come “primari”, ovvero non subordinabili a null’altro.

E di un’accelerata c’è bisogno davvero. Secondo l’ultimo Rapporto Asvis, rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile l’Italia appare ancora lontanissima. Abbiamo superato la metà del tempo a nostra disposizione per raggiungere i 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) che dovremmo riuscire a finalizzare entro la fine di questa decade.

Nel dettaglio, su 6 Obiettivi siamo messi perfino peggio rispetto al 2010, per 3 non abbiamo mostrato progressi e per 8 sono stati rilevati miglioramenti modesti. Nel complesso, su 33 Target da raggiungere entro il 2030, se tutto va bene riusciremo a conseguirne solo 8.

E quindi, ognuna e ognuno di noi deve davvero fare la propria parte.

Ma agevolare una transizione culturale profonda, c’è un disperato bisogno di aumentare la consapevolezza di tutte le persone, di portarle a bordo in quello che determinerà necessariamente un cambiamento nelle scelte di vita e soprattutto in quelle di consumo.

Un passo in questa direzione è il nuovo progetto Missione ambiente - Generazioni a scuola di sostenibilità, frutto dell’impegno di Tim ed Erg in partnership con Elis e di cui La Svolta è media partner.

Si tratta di un’iniziativa di formazione rivolta alle scuole secondarie di secondo grado che arriverà in 10 città italiane (Foggia, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Ascoli Piceno, Arezzo, Modena, Venezia, Catania, Genova). In ognuna di queste, si toccheranno temi specifici legati alla tutela ambientale, alla sostenibilità e alla transizione ecologica.

Il Manuale di psicologia climatica redatto dal Governo degli Stati Uniti definisce l’ecoansia come un “accresciuto disagio emotivo, mentale o somatico in risposta a pericolosi cambiamenti nel sistema climatico”.

Allo stesso tempo, però, suggerisce che “prestare attenzione a ciò che sta accadendo… è una risposta più sana che voltare le spalle in segno di negazione o di rifiuto”. Ecco, questa iniziativa formativa va proprio in questa direzione.

Secondo un recente studio pubblicato su Lancet e basato su 10.000 interviste a persone di età compresa tra i 16 e i 25 anni, il 59% ha dichiarato di essere estremamente preoccupato per il cambiamento climatico e più del 45% ha affermato che i propri sentimenti riguardo al cambiamento climatico influenzano negativamente la loro vita quotidiana.

Bisogna fargli sentire che non sono soli. Che anche gli adulti sono preoccupati. Ma bisogna anche iniziare a trovare soluzioni serie e concrete.

È il momento di agire su tutti i fronti: su quello della consapevolezza e su quello delle scelte. Non c’è più tempo.

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