Storie

Simone Spetia: «Mia moglie Anna è il mio baricentro»

Giornalista, 46 anni, umbro cresciuto a Roma, a Milano da anni. Se potesse si prenderebbe «un anno e mezzo off» per scrivere la sua #storiadisvolta: riposarsi, leggere, imparare cose che non sa e trasferirsi al mare con la famiglia
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9 marzo 2022 Aggiornato alle 22:00

Chissà cosa sarebbe successo se non avesse incontrato proprio Anna, oggi sua moglie, amica, e madre dei suoi figli. Se avessimo una risposta forse non saremmo qui a guardare e ad ascoltare la svolta di Simone Spetia, giornalista del Sole24 Ore-Radio24, 46enne nato in Umbria ma cresciuto a Roma, a Milano da anni.

«Senza Anna sarei un decimo della persona che sono oggi», racconta Simone, «la cosa che trovo affascinante, guardando a come eravamo una ventina d’anni fa e a come siamo oggi, è che per me i tre figli non hanno scalfito o modificato la sua posizione. Resta il mio baricentro». Il lavoro, la quotidianità tra famiglia e informazione, e il suo punto fermo. E quando lo si ha, guardare alle svolte future potrebbe sembrare quasi più facile, anche con desideri un po’ oltre le possibilità che offre la vita moderna.

«Vorrei guadagnare abbastanza da prendermi un anno e mezzo off», confessa Simone senza troppi mezzi termini, «due mesi per rendermene conto, due per riposarmi, due di piena vacanza, gli altri dodici per leggere, studiare, imparare cose che non so». Non solo pane e politica quindi, se nella svolta di Simone i 18 mesi sabbatici fossero realtà, ci sarebbe spazio per fare corsi di tutti i tipi, compreso imparare a suonare la chitarra, un corso di falegnameria, uncinetto, disegno, e pittura. E trasferirsi al mare, con Anna e i figli, che magari poi ci prendono gusto a svoltare, e a conoscere il mondo con una prospettiva tutta da scoprire, con un po’ più di tempo libero.