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Dai dissuasori alle ciclabili: le città europee provano a cambiare mobilità

Gli esempi di Parigi, Barcellona e Bruxelles in una Europa che tenta di diminuire l’inquinamento cittadino
Credit: Mathias Redi 

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19 dicembre 2023 Aggiornato alle 07:00

Meno auto, più mobilità sostenibile, tante innovazioni per disegnare un futuro diverso per le grandi metropoli, incentrato su città a misura d’uomo capaci di inquinare meno.

Andando verso un futuro in cui in Europa dal 2035 saranno vietati i motori a diesel e benzina, e in un contesto in cui tutti i Comuni si stanno attrezzando pian piano per affrontare la crisi del clima sia grazie alle tecnologie sia ridisegnando l’approvvigionamento energetico, come si comportano oggi alcune delle principali città europee?

Se lo è chiesto The Guardian che in un lungo servizio ha provato a raccontare i cambiamenti in corso a Parigi, Barcellona e Bruxelles, soprattutto dal punto di vista dei sistemi per ridurre traffico e inquinamento dato che il trasporto su strada nell’Ue incide per un quinto delle emissioni, di cui il 61% è legato alle automobili.

Parigi per esempio, racconta il quotidiano britannico, è sempre più improntata su una rivoluzione dove la bicicletta è fondamentale: secondo una recente statistica durante le ore di punta mattutine e serali, sulle arterie della capitale francese ormai ci sono più biciclette che automobili.

Un risultato raggiunto grazie alle politiche del sindaco Anne Hidalgo che punta a chiudere sempre più spazi al traffico delle vetture favorendo, anche grazie alle ciclabili, l’uso delle biciclette. Sono state create a Parigi diverse zone a basse emissioni, altre dove i veicoli non possono circolare e grazie a 1.000 km di ciclabili, di cui 350 protetti, per i parigini è sempre più facile spostarsi sui pedali. Inoltre l’uso dei trasporti pubblici, incrementati, è aumentato del 30%.

Con le Olimpiadi in arrivo sarà poi vietato ulteriormente il traffico in determinati arrondissement, in modo da favorire anche gli spostamenti a piedi. Tante anche le misure per il limite a 30km orari e le “tasse” legate ai grandi veicoli nei parcheggi.

In generale, tutto è disegnato per favorire il concetto di “città dei 15 minuti”, in cui tutto è raggiungibile a piedi o in bici in un quarto d’ora.

A Barcellona invece il cambiamento in corso sembra essere legato soprattutto alle scelte del passato, quelle del sindaco uscente Ada Colau, che ha tentato di limitare le auto e migliorare la qualità dell’aria. Un sistema per esempio è il grande blocco che riguarda il raggruppamento di nove isolati urbani in cui disincentivare il traffico (anche se le auto non sono vietate, ma i dissuasori disincentivano l’uso).

Barcellona resta una città con una elevatissima densità d’auto, 6.000 per chilometro quadrato, ma dai corridoi verdi ai progetti di riqualificazione che incentivano l’idea di camminare o muoversi con i mezzi, prova comunque a favorire un mix per la mobilità che sia sempre più sostenibile.

Forti problemi permangono per i treni suburbani, lenti e inaffidabili, che portano di conseguenza all’aumento dell’auto per chi viene dall’hinterland. Anche per questo secondo le statistiche di Barcellona, tra il 2011 e il 2021 il numero di viaggi effettuati con veicoli privati è aumentato e, dalle nuove politiche del neo eletto sindaco Collboni, sembra che non diminuirà a breve dato che sono state riportare le auto in molte zone pedonali.

Infine uno sguardo a Bruxelles: anche qui l’uso di dissuasori e zone limitate al traffico sta aiutando gli spostamenti in bici (ormai il 10% del totale) e portando a una diminuzione dell’uso dell’auto (scesa sotto il 50% nel 2021).

Restano però problemi di congestione nelle zone centrali e alti valori di emissioni di NO2 (ottava città più inquinata di Europa in tal senso).Una delle criticità, in Belgio, resta anche l’elevato numero di auto aziendali (22% di tutti i veicoli privati) e la difficoltà delle persone a cambiare comportamento in termini di mobilità, ma il piano cittadino per il 2030 contiene misure specifiche contro le automobili, inclusi 50 quartieri a basso traffico che potrebbero portare a un cambiamento efficace per ridurre l’inquinamento locale.

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