Ambiente

Antartide: scoperto un paesaggio fluviale sotto la calotta glaciale

I ricercatori delle università inglesi di Durham e Newcastle hanno identificato un’antica regione di fiumi e valli “conservata” dal ghiaccio, di circa 34 milioni di anni fa
Credit: Via youtube.com/@What If 
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27 ottobre 2023 Aggiornato alle 17:00

Un fiume scorre placido tra valli e altipiani, circondato da catene montuose e forse persino da foreste. È l’Antartide durante l’Eocene, più di 30 milioni di anni fa. Si tratta di un’immagine ben lontana dalle fotografie di lande desolate, ricoperte da ghiaccio e neve, che ci vengono subito in mente quando pensiamo oggi a questa regione della Terra.

Ma è un paesaggio fluviale reale, seppure antico, recentemente portato alla luce dagli scienziati delle università britanniche di Durham e Newcastle. È preservato sotto la calotta glaciale dell’Antartide orientale, le cui origini risalgono proprio a circa 34 milioni di anni fa. Da allora quell’area del Polo Sud si è trasformata a seconda dell’estensione più o meno ristretta dei ghiacciai. Le modifiche avvenute sono legate anche all’impatto dei cambiamenti climatici.

La scoperta è fondamentale soprattutto perché consente di ricostruire la storia della calotta glaciale. È rarissimo infatti individuare paesaggi non ancora modificati, che abbiano addirittura “registrato” le condizioni del ghiaccio del passato, come in questo caso, raccontato nello studio An ancient river landscape preserved beneath the East Antarctic Ice Sheet e pubblicato su Nature Communications.

Immaginiamo quindi i ricercatori stupiti e meravigliati, in senso assolutamente positivo, quando si sono trovati di fronte a un vasto paesaggio pre-glaciale conservato nel cuore della parte centrale dell’Antartide orientale, nonostante i milioni di anni trascorsi sotto una copertura di ghiaccio.

Ricapitolando, dunque, innanzitutto c’erano alcuni fiumi che, semplicemente scorrendo attraverso i loro letti rimasti immutati per 14 milioni di anni, hanno formato questo panorama, prima che si configurasse la calotta. Successivamente è intervenuta una glaciazione locale, che ha modificato ulteriormente la situazione. Il modo in cui le superfici si sono conservate indica che le evoluzioni del ghiaccio sono state rapide.

La glaciazione dell’Antartide, come spiega l’indagine scientifica, è stata innescata dal raffreddamento climatico globale nel corso dell’era Cenozoica. Un cambiamento radicale nell’estensione e nel volume del ghiaccio si è verificato poi durante la transizione tra Eocene e Oligocene, quando si è registrata la prima glaciazione diffusa, con un record di sedimenti marini. Così la direzione verso un Polo Sud glaciale è stata intrapresa con forza.

Per le loro osservazioni nelle profondità del ghiaccio, oltre ai satelliti, i ricercatori hanno utilizzato appositi radar che hanno permesso di approfondire la conoscenza del continente più a sud del Pianeta: per molti versi potrebbe risultare più misterioso di Marte e della Luna. Peccato che ora il riscaldamento globale abbia come naturale conseguenza diretta lo scioglimento del ghiaccio, che nel mare ha raggiunto proprio quest’anno il suo minimo storico, il livello più basso in 50 anni.

Secondo il team internazionale coordinato da Stewart Jamieson e Neil Ross, lo scioglimento totale della calotta glaciale antartica (che sta già mettendo a repentaglio la vita dei pinguini e le strategie di caccia delle orche) potrebbe anche far innalzare i mari di circa 60 metri. Così il punto di rottura è dietro l’angolo.

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