Ambiente

Meno figli e automobili: così i giovani sono disposti a salvare il Pianeta

Le tendenze dei giovani europei di 7 Paesi vengono raccontate da un sondaggio YouGov commissionato dal Guardian. Gli italiani tra i più propensi a rivoluzionare la propria dieta, rinunciando a carne e latticini
Credit: Yaroslav Shurajev  

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25 ottobre 2023 Aggiornato alle 17:00

Spesso, nella narrazione sulla decrescita demografica che riguarda diversi Paesi europei, come motivazione primaria per il fatto che i giovani non facciano figli vengono indicate le incertezze economiche. Eppure, parallelamente, corrono anche altre realtà: da quella legata a motivi di inquinamento ambientale e impatti sulla fertilità, sino alle scelte consapevoli dei ragazzi per non pesare su un Pianeta che va verso i 10 miliardi di persone.

Scelte che i giovani, secondo un sondaggio commissionato dal Guardian a YouGov, sono disposti in maniera più convinta e con più determinazione rispetto alle precedenti generazioni.

Dal sondaggio infatti emerge che, spesso per una presa di coscienza delle questioni ambientali, oggi i giovani siano disposti ad avere famiglie più piccole, a smettere di usare l’auto, ad adottare diete vegetariane, così come abbandonare la plastica monouso.

Il sondaggio è stato realizzato in Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia e dai dati raccolti emerge una predisposizione maggiore delle nuove generazioni a cambiare stile di vita per aiutare per esempio il Pianeta ad affrontare la crisi del clima. Inoltre, meglio gesti “grandi” e cambiamenti concreti, che quelli più “piccoli” che portano a poco, secondo i giovanissimi.

Più della metà degli intervistati afferma inoltre di essere preoccupata di non poter possedere una casa nei prossimi dieci anni, rimarcando le difficoltà attuali dell’economia globale. In particolare i giovani tra i 18 e i 24 anni hanno anche una visione precisa sul fatto che le preoccupazioni economiche potrebbero dissuaderli dal fondare una famiglia, mentre per altre fasce d’età subentra anche una questione “etica”.

Per esempio alla domanda su quali sacrifici sarebbero disposti a fare per contribuire a combattere la crisi climatica il 28% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 30% dei giovani tra i 25 e i 34 anni ha affermato che sarebbero disposti o stanno già pianificando o di non avere figli o di averne meno di quanti ne vorrebbero.

Non solo, oltre il 54% di ragazze e ragazzi tra i 18 e i 24 anni sono disposti a rinunciare all’auto (preferendo camminare o la bici), mentre solo il 45% delle persone sopra i 65anni sarebbe disposto a una tale rinuncia e allo stesso modo, il 41% dei giovani passerebbe a un’auto elettrica contro il 21% degli over 65.

Rispetto agli adulti, il 21% dei giovani (contro il 13% degli over 65) si dice inoltre disposto a eliminare completamente carne e latticini dalla propria dieta, così come a pagare di più per viaggiare in aereo (il 30% dei giovani tra i 18 e i 24 anni contro circa il 22% delle persone sopra i 55 anni) o acquistare solo vestiti di seconda mano (35% dei giovani).

Una delle differenze emerse dal sondaggio riguarda poi la “portata” del cambiamento. Le nuove generazioni sono più per cambiamenti radicali e grandi, gli adulti invece per piccole cose, dal creare spazi verdi a mangiare prodotti di stagione o impegnarsi nel non acquistare plastica monouso.

Sulle auto per esempio, il divieto di produzione e vendita di benzina e diesel, è sostenuto da quasi la metà degli intervistati (entro i 24 anni) mentre solo il 22% di quelli con età superiore a 65 lo approva. Se sia giovani che adulti concordano sulle criticità della crisi del clima e sull’origine antropica delle emissioni che impattano sul Pianeta, a livello di Paesi è emerso che italiani, spagnoli e britannici sono “tra i più propensi ad affermare che sarebbero disposti ad apportare cambiamenti nello stile di vita per contribuire a combattere l’emergenza climatica”, mentre i tedeschi sono i meno propensi (e più negazionisti).

Infine, uno sguardo ai risultati raccolti fra gli italiani: circa due terzi degli intervistati hanno dichiarato che sarebbero disposti a mangiare frutta e verdura di stagione mentre rinunciare a carne e latticini è stato il cambiamento meno popolare, ma gli italiani sono i più propensi a farlo (27%) così come sono fra i Paese più disposto a camminare o usare bici e mezzi pubblici smettendo di guidare (57%).

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