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Educazione dei bambini: non esiste il metodo “migliore”, ma solo il più “adatto”

Nel libro Scuole Felici. La pedagogia basata sul metodo danese nei servizi educativi 0-6 anni in Italia, Giovanna Giacomini spiega in cosa consiste la filosofia Hygge e come può aiutare i più piccoli a essere felici
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30 novembre 2023 Aggiornato alle 13:00

“Quando ero piccola avevo un’idea chiara rispetto quello che sarebbe stato il mio compito nella vita – scrive Giovanna Giacomini nel suo libro Scuole Felici. La pedagogia basata sul metodo danese nei servizi educativi 0-6 anni in Italia (EricksonLive, 144 pagine, 16 euro) – aiutare gli altri. Non sapevo chi e come, ma sapevo che avrei cercato di rendermi utile”.

E, in effetti, Giacomini racconta di essere nata 2 volte: la prima il 10 settembre 1978, a Treviso, mentre la seconda quando ha capito quale sarebbe stata la sua vera mission: trovare e applicare il “metodo” più adatto per realizzare, attraverso l’educazione di bambini e bambine, la loro felicità. È proprio questo ciò che Giacomini ha cercato di fare attraverso l’ideazione del progetto Scuole Felici.

“Per tanti anni mi sono dedicata allo studio – continua il libro – ho conseguito una laurea e diverse specializzazione nel campo della formazione e della pedagogia”. Dopo aver avuto diverse esperienze sul campo, Giacomini racconta di aver sentito l’esigenza di dare forma a tutte le sue conoscenze, sia quelle immagazzinate grazie allo studio che quelle accumulate durante gli anni da educatrice e insegnante; grazie alla decisione di creare un progetto perfettamente in linea con i suoi valori, è nata la seconda Giovanna Giacomini, l’imprenditrice.

La spinta giusta è arrivata il 30 settembre 2013, quando è nato il suo primo figlio, Ascanio: “dopo la sua nascita ho iniziato a considerare tutti i modelli pedagogici che avevo studiato, alla ricerca del migliore. La mia conclusione, però, è che non esiste il metodo ‘migliore’. Esiste il metodo di più adatto”, che nel suo caso è stato quello danese.

Si tratta di un sistema educativo che ha lo scopo di gettare i semi della curiosità e creare le giuste condizioni affinché questi semi possano crescere e contribuire alla formazione di essere umani equilibrati, innovativi e capaci. Il metodo affonda le sue radici, a sua volta, nella filosofia Hygge, che letteralmente significa “calore e intimità”, ma che in realtà racchiude molti altri significati.

Questo metodo ha a che fare, infatti, con il benessere personale, la condivisione ma soprattutto con l’attaccamento alla propria casa. Più che con le parole, il modo migliore per comprendere questa filosofia è attraverso un’immagine: pensa alla luce dell’alba o del tramonto, ai raggi del sole che scaldano il viso e si espandono intorno all’ambiente circostante. Ora, riproduci tutto ciò all’interno della tua casa, dove tutto è tranquillo, privo di turbolenze, dove è possibile condividere il tempo e lo spazio con le persone a noi più care.

Questo, secondo il metodo danese, ci permette di essere felici, perché ci dà l’opportunità di riscoprire i veri piaceri della vita, con consapevolezza, calma e serenità. Hygge non significa, però, vivere rinchiusi in casa, anzi. Le lunghe passeggiate in mezzo al verde sono, infatti, uno dei 5 pilastri di questa filosofia.

Il progetto di Giacomini ha avuto inizio con una domanda: “Che cosa desidero davvero per il mio bambino? La felicità”, scrive. E, proprio per rispondere a questo suo interrogativo, nel 2021 è nata Scuole Felici, una nuova idea di servizio educativo molto lontano dalla concezione pedagogica di inizio ‘900 e assai diffusa in Italia. Qui, infatti, i servizi educativi spesso coincidono con l’idea di dover “curare” e custodire a tutti i costi bambine e bambini.

“Non fare quello; stai attento; non correre; no, li non puoi salire, è pericoloso; non sporcarti”. Potremmo fare un elenco infinito dei divieti che vengono spesso imposti a bambine e bambini per evitare che corrano rischi. Eppure, proprio il rischio rappresenta una componente fondamentale del progetto Scuole Felici.

“Lasciamo che i nostri bambini abbiano il coraggio di provare, di sbagliare e a volte di fallire, intervenendo il meno possibile, senza offrire loro la soluzione ma consentendo loro di imparare dai propri errori”.

Lo scopo è favorire le esperienze di rischio, in modo che bambini e bambine possano conoscere il mondo, superare i propri limi e acquisire maggiore autostima. Per questo a Scuole Felici si offrono a piccoli e piccole esperienza reali, oggetti di uso quotidiano, come per esempio, il martello. Oltre all’educazione al coraggio, sono 4 gli assi portanti del progetto.

1. Educazione attraverso il contesto e la filosofia Hygge: tutto è ispirato al minimalismo. La parola d’ordine è semplicità: dall’arredamento all’architettura; dai giocattoli all’educazione prestando sempre molta attenzione ai materiali (sempre naturali e di recupero) e al concetto di sostenibilità.

2. Educazione alla fiducia, che rappresenta la base di questo approccio perché proprio sulla fiducia ogni bambino/a può costruire le fondamenta della sua autostima. In questo modo, hanno la possibilità di esplorare il mondo intorno, viene concesso loro lo spazio per sbagliare e trovare soluzioni in autonomia. Attraverso il gioco libero, si sentono più creativi, usano l’immaginazione e si sentono protagonisti attivi di ciò che stanno facendo. Tra l’altro il gioco non è considerato una perdita di tempo, ma al contrario, ha un ruolo centrale. Inoltre, sulla base della filosofia Hygge, i bambini trascorrono la maggior parte del tempo all’esterno, a contatto con la natura, anche se piove, nevica o c’è vento.

3. Educazione all’empatia: in questo modo bambini e bambine imparano a tenere al prossimo, a saper leggere le emozioni di chi ci sta intorno, a esprimersi.

4. Educazione alla sincerità: l’obiettivo è adottare un approccio sincero e aperto anche per quanto riguarda i temi più delicati, come quello la morte o la sessualità. A Scuole Felici, bambini e bambine vengono a conoscenza di tutto ciò che riguarda la vita senza bugie o giri di parole.

Attraverso il metodo danese si vuole immaginare e creare l’educazione sotto un altro punto di vista: non si tratta di dare regole, piuttosto di permettere a piccoli e piccole di conoscere i propri sogni e le proprie capacità per poi applicarle al meglio, senza dimenticarsi degli altri. Insomma, un metodo per trovare la propria felicità.

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