Economia

La cucina made in Italy fattura 228 miliardi

Il settore della ristorazione italiana è cresciuto dell’11% rispetto al 2021, coprendo quasi un decimo dei ricavi mondiali. Record per l’export di prodotti agroalimentari (+7,7%), ma la contraffazione costa 120 miliardi
Credit: Polina Tankilevitch 

Tempo di lettura 3 min lettura
24 ottobre 2023 Aggiornato alle 08:00

Ottime notizie sul fronte food. La cucina italiana sta prosperando in tutto il mondo, segnando una crescita dell’11% rispetto al 2021, che ha permesso di raggiungere un incredibile fatturato di 228 miliardi di euro (di poco sotto ai 236 miliardi pre-pandemia). Fatturato che rappresenta quasi un decimo dei ricavi complessivi del mercato della ristorazione a livello globale, pari a 2.600 miliardi di euro nel 2022.

A rivelarlo è l’ultimo rapporto Foodservice Market Monitor - Frontiere evolutive per il settore del Foodservice di Deloitte, che dimostra la centralità della cucina italiana nel panorama culinario mondiale.

L’Italia è il primo Paese europeo nel settore della ristorazione tradizionale (in cui si concentra la metà dei ristoranti del Belpaese), oltre a rappresentare il 19% dei ristoranti tradizionali a livello globale. Ma questi non sono tutti uguali: se, in generale, i ristoranti italiani sono noti per offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo, Value-for-money, nei Paesi asiatici sono più diffusi locali made in Italy di alto livello, Premium Price.

In Italia, solo il 9% del totale dei ristoranti fa parte di una catena, nonostante il settore abbia visto una forte crescita del 44,4% nel 2022 quando, a seguito della pandemia, i locali indipendenti erano diminuiti notevolmente, essendo stati i più colpiti dalle restrizioni Covid. Nel resto del mondo, invece, un terzo del mercato totale della ristorazione è rappresentato proprio dalle catene del food service (diffuse per lo più in Nord America), che nel 2022 hanno registrato una crescita del 19,4%.

Il servizio di consegna di cibo a domicilio (il delivery) ha visto una crescita straordinaria tra il 2016 e il 2022, passando dal 5% al 19% del mercato, anche grazie agli effetti della pandemia sulle abitudini dei consumatori. Ma a godere della crescita più elevata è il settore turistico, che ha registrato un +43% annuo tra il 2021 e il 2022, contribuendo notevolmente agli incassi del settore Food.

Nel frattempo, è record di esportazioni di prodotti agroalimentari italiani nel mondo, che superano i 31 miliardi nei primi 6 mesi del 2023, registrando un +7,7% rispetto al 2022, secondo i dati Istat commentati da Coldiretti. Numeri positivi, ma che potrebbero migliorare ulteriormente se si riuscisse a debellare il fenomeno della contraffazione delle denominazioni alimentari italiane, che provoca danni economici per 120 miliardi di euro. Sempre secondo Coldiretti, il 60% degli italiani “in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati”. Tra i prodotti più imitati troviamo formaggi, salumi e vini.

Il prossimo obiettivo, come afferma Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, è ottenere «l’iscrizione della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco, un passo cruciale per rafforzare il marchio Italia nel mondo».

Ottimi traguardi raggiunti e molti altri ancora da segnare per la cucina italiana, che continua a incantare i palati di tutto il mondo, dimostrandosi un caposaldo della cultura alimentare globale e un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese.

Leggi anche
Aziende
di Francesca Iafrate 3 min lettura
Imprese
di Sara Lo Bue 2 min lettura