Ambiente

Macron annuncia il suo piano verde “alla francese”

Stop al carbone dal 2027, produzione “in casa” di almeno 1 milione di vetture elettriche e incentivi alle famiglie per trasporti. Passi indietro invece sul tema delle caldaie a gas
Credit: MARIN/POOL MAXPPP OUT
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28 settembre 2023 Aggiornato alle 20:00

La Francia conferma la sua volontà di chiudere le centrali a carbone (entro il 2027), di decarbonizzare e puntare sull’elettrico, ma fa passi indietro sulle aspettative relative a caldaie a gas oppure su date certe dell’addio al fossile.

Emmanuel Macron ha svelato i piani “green” dell’esecutivo per ridurre le emissioni di gas serra e rispettare gli impegni, da qui al 2030, in termini di lotta alla crisi del clima ed elettrificazione del Paese.

Il nuovo pacchetto prevede infatti la riduuzione della dipendenza dai combustibili fossili e l’incremento dell’uso delle auto elettriche con lo scopo di ridurre le emissioni del 55% entro i prossimi sette anni rispetto ai livelli del 1990, in linea con il Fit for 55 voluto dall’Europa, dichiarando l’obiettivo come “raggiungibile”.

Come, lo ha spiegato lui stesso: la Francia dovrà andare a velocità doppia nella direzione verde e «dobbiamo riuscire a ridurre le emissioni del 5% all’anno nel periodo 2022-2030», rispetto a una riduzione del 2% all’anno negli ultimi cinque anni.

«L’intera strategia ci consentirà di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili, essenzialmente carbone, petrolio e gas dal 60% al 40% entro il 2030», precisa.

Inoltre le due centrali a carbone ancora attive nel Paese chiuderanno i battenti (saranno convertite in impianti per biomassa) entro il 2027.

Continua invece la strategia basata sull’energia nucleare che garantisce oltre il 60% dell’elettricità francese.

Altra sfida sarà poi la produzione di veicoli elettrici e di batterie per sostituire i mezzi a combustione, mentre l’idea di porre un freno alle caldaie a gas (da sostituire) per ora viene messa da parte.

Sempre per quanto riguarda i mezzi elettrici da novembre verranno avviati sistemi di leasing sociale come forma di sostegno alle famiglie per usufruire di mezzi a energia pulita e nel 2027 il Paese punta a produrre “almeno 1 milione di veicoli elettrici” negli stabilimenti transalpini.

Finanziamenti sono poi previsti con 13 progetti e 700 milioni di euro per migliorare treni e aiutare i pendolari, così come si pensa a “incentivi per sostenere le industrie innovative” nella transizione ecologica.

Sempre a livello di imprese Macron ha spiegato che i 50 siti industriali più dannosi per il clima firmeranno formalmente una tabella di marcia entro novembre per ridurre le loro emissioni di gas serra del 45% entro il 2030.

Altro impegno è relativo alla produzione di pompe di calore a basso consumo energetico che saranno “triplicate” entro il 2027.

Nonostante le tante iniziative annunciate il piano proposto da Macron non ha convinto alcune delle associazioni ecologiste francesi che chiedevano indicazioni più precise nell’addio ai combustibili fossili. “Se fosse stato veramente ambizioso e un precursore, Emmanuel Macron avrebbe anche annunciato le date per l’eliminazione graduale del petrolio e del gas fossile” ha detto Greenpeace Francia.

Il piano ecologico “alla francese”, come lo ha definito lo stesso Macron, nonostante le critiche secondo il presidente “rafforzerà la competitività dell’industria” e vale da qui ai prossimi anni almeno 40 miliardi di investimento totali.

Infine, sempre nelle intenzioni annunciate dal governo francese, in attesa delle mosse europee, c’è anche l’idea di “riprendere il controllo” del prezzo dell’elettricità riportandolo più vicino ai prezzi di produzione.

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