Ambiente

Perché dobbiamo ancora parlare di pulcini maschi in Italia?

Lo scorso anno il Parlamento ha approvato una legge che ne vieta l’uccisione selettiva entro il 2026 ma se non verranno pubblicati in fretta i decreti attuativi la norma rischia di svanire nel nulla
Credit: KH Tan
Tempo di lettura 3 min lettura
27 agosto 2023 Aggiornato alle 06:30

Oltre 30 milioni di pulcini maschi muoiono ogni anno in Italia per mano dell’industria delle uova.

Questi animali vengono uccisi dagli operatori nell’arco di appena 24 ore dalla loro nascita, tramite triturazione o soffocamento, una pratica che nel nostro Paese è ancora perfettamente legale, nonostante una legge approvata dal Parlamento ad agosto 2022 stabilisca il divieto di uccisione selettiva dei pulcini maschi entro il 2026.

Il Governo, infatti, deve ancora intervenire come stabilito pubblicando i decreti attuativi - ovvero quei decreti che rendono effettiva la legge. La scadenza per l’emanazione di questi decreti è stabilita entro un anno dalla promulgazione della legge, quindi entro settembre, e se questo non avvenisse la legge potrebbe essere rimessa in discussione e i pulcini maschi continuerebbero a soffrire ogni giorno.

Ma questo non è l’unico problema: onde evitare che testi redatti in modo incompleto o scorretto possano finire solo per avvantaggiare l’industria e i suoi interessi economici, e non tutelare davvero i pulcini maschi, i decreti attuativi dovrebbero contenere una serie di indicazioni e raccomandazioni suggerite da organizzazioni esperte.

Nel 2020 come Animal Equality abbiamo avviato una campagna che ha raccolto le firme di oltre 110.000 cittadini italiani schierati contro questa pratica dolorosa e brutale. In seguito, abbiamo promosso un emendamento alla Legge di delegazione europea 2021, depositato dall’Onorevole Galizia nel dicembre del 2021 e poi approvato dal Parlamento in quello che è stato un momento storico per i diritti degli animali allevati a scopo alimentare nel nostro Paese.

Senza il decreto attuativo da parte del Governo, però, questa rivoluzione di civiltà rischia di essere affossata. Alcuni deputati hanno quindi deciso di presentare un’interpellanza rivolta al Governo per chiedere di fare la cosa giusta nei confronti di milioni di animali. In particolare, gli Onorevoli Sergio Costa, Alessandro Caramiello, Carmen Di Lauro e Marianna Ricciardi hanno affermato che l’uccisione dei pulcini maschi è «una delle pratiche più brutali e inaccettabili, un orrore legittimato unicamente dal tornaconto economico, a discapito del sentimento di empatia – ormai diffuso nella nostra società – verso gli animali».

I Ministeri dell’Agricoltura e della Salute, nonostante la legge sia già stata approvata, temporeggiano, ma perché ostinarsi a non ascoltare la voce dei cittadini che chiedono chiarimenti sulla la fine di questa crudeltà?

Come Animal Equality, insieme ad altre organizzazioni che si battono per la protezione dei diritti degli animali in Italia e in Europa, come Compassion In World Farming, Essere Animali, Animal Law e LAV, chiediamo alle istituzioni di non voltarsi dall’altra parte, ma di prendere atto della decisione del Parlamento e della volontà di migliaia di cittadini

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