Ambiente

Gabbie negli allevamenti: è ora di dire basta

Eliminarle è un atto di civiltà per evitare agli animali inutili e atroci sofferenze: è il momento che Italia ed Europa facciano la loro parte
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18 febbraio 2023 Aggiornato alle 06:30

Riesci a immaginare come sarebbe se ti costringessero a passare anni in un ascensore affollato, con uno spazio vitale così ridotto da non riuscire a muoverti? Ora prova a pensare cosa proveresti se non sapessi com’è fatta la luce del sole, perché non l’hai mai vista.

E se non sapessi neppure cosa siano il giorno e la notte, e non per scelta tua, ma perché qualcuno l’ha deciso per te? Oppure pensa a come ti sentiresti se vivessi in un ambiente sporco, in condizioni igieniche disastrose, spesso infestato da topi e parassiti, senza mai la possibilità di prenderti cura di te stesso.

Questa è la sorte di milioni animali che passano la propria intera esistenza in capannoni completamente chiusi dove respirano continuamente le esalazioni dai loro escrementi, con gravi risvolti per la salute. Innalzandosi il livello di stress, infatti, le difese immunitarie si abbassano drasticamente.

Quello appena descritto, è ciò che avviene all’interno degli allevamenti che utilizzano le gabbie.

Come dimostrano le inchieste di Animal Equality documentate dal nostro team investigativo, l’allevamento in gabbia a scopo alimentare rappresenta sempre una condizione tragica, ingiusta e obsoleta che deve cessare di provocare sofferenza una volta per tutte, anche in Italia. Per ora soltanto Emilia-Romagna e Campania hanno scelto di compiere un passo avanti con alcune risoluzioni a livello regionale che mirano ad abbandonare questo sistema di allevamento ma è tempo che anche il Governo faccia la sua parte.

Fermare le gabbie negli allevamenti è necessario e possibile, a dirlo è anche la Commissione europea, che si è impegnata a eliminarle negli allevamenti dell’Unione entro il 2027. Si tratta di una scelta di civiltà e di compassione che coinvolge oltre 300 milioni di animali in Europa tra galline, vitelli, conigli, anatre, quaglie e scrofe che vivono la loro intera esistenza in gabbie dove non possono muoversi né distendere le ali.

Come Animal Equality, insieme alla coalizione italiana End The Cage Age, chiediamo dunque al Governo italiano di schierarsi contro l’allevamento in gabbia in Europa sostenendo questa richiesta in tutte le sedi opportune, a cominciare da quella del Consiglio Ue.

L’Unione europea e l’Italia sono chiamati a tutelare gli animali in quanto individui senzienti in grado di provare dolore: eliminare le gabbie è fondamentale per avvicinarsi sempre di più a un mondo in cui tutti siano davvero rispettati. Parlare di benessere animale all’interno di un allevamento dove gli esemplari sono sfruttati per diventare cibo, infatti, è un ossimoro.

In queste condizioni tutti loro vivono in uno stato di permanente sofferenza con gravi conseguenze dal punto di vista fisico e psicologico. L’abolizione dell’utilizzo delle gabbie è un primo passo importante per ridurne la sofferenza all’interno della filiera per la produzione di cibo, ma c’è un’altra cosa che ogni singolo individuo può fare per evitare la sofferenza di questi animali: lasciarli fuori dal piatto fin da subito.

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