Ambiente

La nuova legge contro l’uccisione dei pulcini maschi

Con un voto decisivo per la storia delle normative sul benessere animale in Italia, anche il Senato ha approvato lo stop all’abbattimento dei pulcini maschi entro la fine del 2026
Credit: Toni Cuenca
Tempo di lettura 4 min lettura
2 luglio 2022 Aggiornato alle 06:30

La notizia arriva a seguito dell’approvazione, nel dicembre 2021 alla Camera, dell’emendamento presentato dall’On. Francesca Galizia, capogruppo del Movimento 5 stelle in commissione Politiche Ue, insieme ad Animal Equality che introduce, entro la fine del 2026, il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi, considerati un vero e proprio scarto di produzione all’interno dell’industria delle uova.

Approvando l’emendamento e quindi l’introduzione di questo divieto, il Senato inserisce l’Italia sulla scia di quanto annunciato da altri Paesi europei come Francia e Germania. Animal Equality non può che celebrare questo passo storico e fondamentale in Italia per la tutela degli animali allevati a scopo alimentare.

L’emendamento, supportato da numerose forze politiche italiane, è inserito all’interno della Legge di delegazione europea 2021, che è stata approvata con modifiche e torna quindi alla Camera per approvazione. Per garantire l’adeguamento alla normativa, sono previsti tempi di aggiornamento delle procedure di lavoro e dello stato tecnologico delle imprese del settore dell’allevamento delle galline ovaiole. L’emendamento supporta d’altro lato l’introduzione e lo sviluppo di tecnologie e strumenti per il sessaggio degli embrioni in-ovo in grado di identificare il sesso del pulcino ancora prima della schiusa, anche attraverso politiche di incentivazione di tali tecnologie.

La decisione di Camera e Senato rappresenta un punto di svolta storico dal punto di vista etico e produttivo poiché esprime chiaramente la volontà di smettere di considerare gli animali solo come scarti industriali. L’uccisione selettiva quotidiana dei pulcini maschi non può più essere considerata la normalità e le istituzioni devono impegnarsi in questo percorso fondamentale per il progresso del nostro Paese e degli animali sostenendo l’introduzione di tecnologie che sono in grado di mettere fine a questo abbattimento crudele sistematico, sulla scia di impegni e volontà già espresse anche dall’industria e dai produttori.

Nell’industria delle uova, infatti, i pulcini maschi sono considerati inutili per la produzione, non essendo in grado di deporre le uova né di essere impiegati per la carne, in quanto sono razze diverse dai più comuni polli broiler a rapido accrescimento utilizzati dall’industria alimentare. Per questo motivo ogni anno, in Italia, vengono uccisi tra i 25 e i 40 milioni di pulcini maschi. Triturati vivi o soffocati, i pulcini vengono abbattuti immediatamente, entro le prime 24 ore dalla nascita, e senza l’utilizzo di tecniche di stordimento.

Animal Equality ha lanciato nel 2020 una campagna firmata da oltre 100.000 persone proprio per chiedere a Governo e industria di porre fine a questa situazione terribile. Grazie a questo lavoro, già nel 2020 l’associazione di categoria dei produttori di uova Assoavi si era dichiarata favorevole all’introduzione di tecnologie in-ovo sexing in grado di evitare l’abbattimento dei pulcini maschi.

Ancora prima che la legge fosse approvata alla Camera a dicembre 2021, inoltre, la prima macchina per il sessaggio in-ovo è stata implementata in Italia grazie al lavoro di Animal Equality con Coop e Assoavi, che per prime si sono impegnate a introdurre le tecnologie in-ovo sexing. Da sola, questa prima macchina potrebbe risparmiare la vita di 5 milioni di pulcini ogni anno a partire da quest’anno.

La consapevolezza di questo dato non può lasciare indifferenti ed è compito di cittadini, aziende e istituzioni fare la propria parte per scegliere di rendere il mondo in cui viviamo più compassionevole e rispettoso di ciò che ci circonda, animali compresi.

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