Ambiente

Quanto inquinano i fuochi d’artificio?

A ferragosto i cieli sono illuminati da “esplosioni” di colore; ma il fumo che rimane, sommato a quello degli incendi estivi, danneggia la salute di persone, animali e ambiente
Credit: Arthur Chauvineau
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15 agosto 2023 Aggiornato alle 12:00

Per gli americani è da sempre buona abitudine ricorrere ai fuochi d’artificio in occasione di eventi o feste (tanto che gli acquisti dei consumatori sono cresciuti superando i 2 miliardi di dollari l’anno, spiega l’American Pyrotechnics Association). E anche noi, qui in Italia, ne facciamo gran uso, specialmente la sera del 15 di agosto. Queste visioni “esplosive”, però, implicano un forte inquinamento delle acque e provocano incendi; gli ambientalisti, quindi, suggeriscono una certa moderazione.

Negli Usa, quest’anno, i fuochi d’artificio sono fonte di preoccupazione perché il fumo degli incendi ha già provocato un’estate nebbiosa, soprattutto sulla costa orientale.

L’8 giugno il fumo proveniente dal Canada occidentale è arrivato negli Stati Uniti orientali, stabilendo il record per la peggiore qualità dell’aria mai registrata. A New York sono apparsi cieli arancioni, mentre a Washington il Monumento era appena distinguibile al di là della foschia.

L’emergenza climatica con l’aumento delle temperature e gli incendi non sono slegati tra loro, anzi: il primo fattore agevola la comparsa del secondo. Il sindaco della città di Salt Lake City nello Utah, uno dei Paesi a più alto rischio incendi negli Stati Uniti (800 - 1.000 all’anno) ha dichiarato che «Dobbiamo essere coscienziosi sia della nostra qualità dell’aria che del potenziale degli incendi».

Fuochi d’artificio: gli effetti nocivi per la salute

La rivista scientifica Atmospheric Environment specifica che i fuochi d’artificio incrementano l’inquinamento dell’aria di circa il 42% delle particelle inquinanti fini: esse sono in grado di viaggiare nei nostri polmoni, causando problemi respiratori e non solo.

Respirare qualsiasi tipo di fumo può provocare danni al cuore e al cervello, oltre che ai polmoni. L’Epa, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, afferma che i fuochi contengono un mix di metalli e sostanze chimiche presenti nella benzina, chiamate idrocarburi policiclici aromatici (IPA), che possono causare il cancro se inalate in alte concentrazioni.

Tuttavia, secondo l’esperto di salute ambientale e presidente presso la Harvard TH Chan School of Public Health, Kari Nadeau, diluire gli inquinanti nell’aria non elimina il proprio rischio per la salute delle persone. «Potresti non sentirne l’odore, potresti non vederlo, ma può comunque influenzarti. Trovare delle modalità alternative per festeggiare sarebbe l’ideale, a partire soprattutto dalle comunità colpite dal fumo degli incendi boschivi canadesi».

I livelli di inquinamento causato dai fuochi d’artificio sono simili al fumo di un incendio violento e gran parte proviene da fuochi artificiali accessi nei cortili o per le strade (non necessariamente a causa di grandi manifestazioni pubbliche, quindi), come sostiene lo scienziato Jun We. «Penso che le persone debbano essere consapevoli che c’è un costo associato alla combustione dei fuochi d’artificio, non solo denaro, ma anche per la salute e per l’ambiente».

Oltre agli incendi canadesi, anche la festa statunitense del Giorno dell’Indipendenza (4 luglio scorso) ha contribuito all’aumento di fumo e foschia negli States. Non a caso, infatti, la festa viene riconosciuta come il giorno più inquinato dell’anno.

Ogni volta che facciamo partire un fuoco d’artificio alla volta del cielo, assistiamo sicuramente a uno spettacolo visivo, ma anche al lancio di molteplici inquinanti nocivi, non solo per gli esseri umani: il rilascio di detriti nell’aria crea un forte rumore, dannoso per gli animali (oltre che per molte persone, soprattutto per coloro che soffrono di stress posto traumatico).

Come “disinquinare” l’aria?

Gli impatti ambientali stanno diventando sempre più difficili da ignorare e, come afferma il direttore delle politiche per la Coalition for Clean Air, Bill Magavern, «In un momento in cui il cambiamento climatico sta esacerbando l’inquinamento atmosferico e gli incendi, dobbiamo trovare sostituti più puliti, specialmente nelle aree con scarsa qualità dell’aria».

Di fronte a questo scenario, gli Stati Uniti si stanno muovendo per ridurre la percentuale di utilizzo, soprattutto in seguito alla crisi nella catena di approvvigionamento a causa della Pandemia. Numerosi veterani di San Diego (e non solo) hanno deciso di optare per i droni come alternativa più pulita, con l’obiettivo di tutelare la qualità dell’aria.

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