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Mieli Mario: chi è?


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Credit: ilmuseodellouvre.com
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
1 gennaio 2023 Aggiornato alle 23:07

Mario Mieli (Milano, 21 maggio 1952 – Milano, 12 marzo 1983) è stato un attivista e scrittore, considerato uno dei fondatori del movimento omosessuale italiano e uno dei massimi teorici del pensiero nell’attivismo omosessuale italiano.

Legato al marxismo rivoluzionario, è stato tra i fondatori del Fuori!, ma ve ne si allontanò nel 1974 dopo la svolta riformista e la federazione con il Partito Radicale. Lo stesso anno fondò i Collettivi Omosessuali Milanesi.

Considerato uno dei massimi teorici del genere in Italia, mise in discussione le teorie psicanalitiche, asserendo che il processo di educastrazione portato avanti dall’ambiente familiare reprimeva la la “transessualità, la disposizione erotica polimorfa e «indifferenziata» infantile” e che il contesto sociofamiliare era responsabile non tanto dell’omosessualità – come volevano gli psichiatri – ma della rigida separazione dei ruoli, delle etichette “etero” e “omo”, di una sessualità castrata che inibiva la libera espressione delle naturali pulsioni che sono dentro ogni individuo. Tutti nascono transessuali, spiegava, ma siamo condizionati a considerare l’eterosessualità come “normalità” e tutto il resto come perversione.

Alcuni passaggi dell’opera di Mieli sulla sessualità dei bambini e sulla pederastia sono oggi completamente irricevibili, così come per molti la coprofagia per cui spesso Mieli è ricordato. Nonostante questo la sua vita di eccessi e contraddizioni, la sua follia eversiva, la sua intelligenza e la sua capacità acuta di analizzare la realtà storica ne hanno fatto un punto di riferimento essenziale per il movimento gay, che mai riuscì a “contenerlo”.

A venticinque anni, ricordò Giovanni Dall’Orto nella recensione al libro di Mieli Il risveglio dei faraoni, Mieli era «temuto e riverito da tutti: un semidio, praticamente onnipotente. Intorno a sé aveva il vuoto, quel vuoto che si crea per rispetto e timore che si crea nei confronti di un personaggio importante. Continuava a sorridere e, nonostante salutasse tutti, restava distante, la sua non era la distanza di chi se la tira, piuttosto quella di chi, avendo viaggiato troppo veloce, si ferma ad aspettare che gli altri arrivino…e chissà quando arriveranno e se arriveranno”.

Il 12 marzo 1983 fu ritrovato il corpo di Mieli, che si era tolto la vita nel suo appartamento. Non aveva ancora 30 anni.

Dopo la sua morte, l’associazione romana appena nata dai due collettivi Fuori! E Narciso cambiò nome in Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli.

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