Futuro

Apple Vision Pro: il primo visore a realtà mista di Cupertino

Presentato dopo 7 anni di sperimentazione e il deposito di 5000 brevetti, presenta un processore Apple M2 e uno R1 capace di interpretare i segnali di 12 videocamere, 6 microfoni e 5 sensori
Credit: Apple
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9 giugno 2023 Aggiornato alle 18:00

Alla Apple Worldwide Developers Conference 2023 – WWDC - che si è svolta lunedì 5 giugno a Cupertino, nel quartier generale di Apple l’Amministratore delegato Tim Cook ha esordito dicendo: «Questa sarà una giornata storica. Sognatelo. Inseguitelo. Codificatelo. (…) Oggi faremo alcuni dei nostri più grandi annunci di sempre».

Nel corso dell’evento sono state presentate grandi novità, come il MacBook Air da 15’’, il primo Air oltre i 13’’ con uno spessore di appena 11,5mm, il laptop da 15’’ più sottile al mondo con un peso di meno di 1,5kg. Tra i nuovi Mac, iPad e sistemi operativi soprattutto è stata presentata la novità più attesa: il visore Apple Vision Pro.

Cook, a capo dell’azienda di Cupertino ormai da 12 anni, ha dichiarato: «Vision Pro è un prodotto rivoluzionario, che solo Apple poteva realizzare, una piattaforma tutta nuova, che presenta incredibili opportunità per gli utenti e per gli sviluppatori».

È il primo prodotto nato completamente sotto la guida di Cook, e è il risultato di 7 anni di ricerca e di sperimentazione. In vendita negli Usa già da inizio del 2024, ha previsto il deposito di 5.000 brevetti.

Vision Pro usa una tecnologia chiamata realtà mista: utilizzando una ghiera, simile a quella di Apple Watch, si è in grado di passare dalla realtà aumentata a quella virtuale. Ma Vision Pro non ha inventato la realtà mista.

Infatti, nel 1994 i ricercatori Paul Milgram e Fumio Kishino hanno coniato il termine realtà mista – Mixed Reality MR - che descrive la fusione tra ambienti totalmente reali e totalmente virtuali, in cui convergono la realtà virtuale e la realtà aumentata.

La realtà virtuale – Virtual Reality VR - consiste in una simulazione generata dal computer: un visore permette l’immersione in ambienti virtuali in cui vengono riproposti movimenti del corpo tradotti nella realtà virtuale grazie a dei sensori e sfruttando le tecnologie del visore.

Invece la realtà aumentata – Augmented Reality AR - sovrappone oggetti digitali al mondo reale incrementandolo: la visione è possibile tramite degli occhiali speciali, o tramite la fotocamera dello smartphone, tablet o altro dispositivo.

Vision Pro permette l’unione delle “due realtà”, VR+AR=MR, e alla base c’è visionOS, il sistema operativo nato appositamente per la realtà mista che introduce anche Optic Id, un modo per autenticarsi tramite la lettura dell’iride impedendo ad altri l’accesso a dati personali.

Una volta indossato il visore, si potranno visualizzare le app e comandarle con lo sguardo o semplicemente muovendo le mani, scegliendo se lavorare in una realtà virtuale o utilizzando lo sfondo dell’ambiente circostante, in una realtà virtuale che sovrappone i contenuti digitali di app e programmi, al mondo reale.

Verrebbe da pensare a un prodotto che isoli l’utilizzatore, ma Apple ci tiene a precisare che non è così grazie al sistema chiamato EyeSight: il visore diventa trasparente, o meglio lo schermo esterno del visore mostrerà in tempo reale gli occhi dell’utilizzatore, e se in piena realtà virtuale lo schermo luminoso li oscurerà per suggerire che non si è disponibili in quel momento.

Tutto grazie anche a due display, schermi MicroLED di 23 milioni di pixel, più di quelli presenti su una TV 4K per ogni occhio, che permetteranno di trasformare qualsiasi spazio in un cinema personale con uno schermo virtuale largo anche fino 30 metri, tutto con una visione HDR e un sistema audio spaziale avanzato.

Sono stati anche annunciati accordi speciali per sfruttare questa tecnologia nel mondo dell’intrattenimento e del gaming, oltre che nel mondo del lavoro, ma il prezzo verosimilmente sarà un limite: si parla di 3.500 dollari. È questo il prezzo giusto del futuro delle mela morsicata che affascina la Gen Z?

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