Economia

Cosa prevede il Ddl “Made in Italy”?

Presentato al Consiglio dei ministri, il disegno di legge propone un fondo sovrano per sostenere le imprese, la creazione di licei dedicati e misure per eliminare la contraffazione
Credit: Monstera.
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23 maggio 2023 Aggiornato alle 12:00

La scorsa settimana è stato presentato nel Consiglio dei ministri il nuovo disegno di legge del “Made in Italy”; tra le misure proposte spicca l’istituzione di un fondo sovrano che mira a sostenere finanziariamente le imprese considerate strategiche per lo sviluppo economico del Paese, specialmente nel settore dell’energia e delle materie prime, seguendo l’esempio di altri Stati europei come la Francia.

Il Governo sta definendo l’entità del fondo, ma l’obiettivo del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) è quello di sostenere l’industria italiana attraverso investimenti pari a 1 miliardo di euro nella prima fase, provenienti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), ma anche dalle Casse previdenziali dei professionisti e dalla Cassa depositi e prestiti. L’implementazione di questo fondo sovrano richiederà una pianificazione attenta, per garantire che gli investimenti avvengano in modo trasparente e responsabile, al fine di massimizzare i benefici per l’economia italiana.

Prima che il fondo diventi operativo, verranno definite le regole e i termini attraverso un decreto attuativo del Mef in accordo con il Mimit: si potrà investire attraverso veicoli societari, fondi di investimento o strumenti finanziari partecipativi.

È in fase di valutazione, però, l’opzione di aggiungere al testo una clausola che specifichi chiaramente che il Ministero dell’Economia può entrare a far parte delle società veicolo solo come azionista di minoranza, senza acquisire quote di controllo. Il disegno di legge, inoltre, include anche disposizioni specifiche di contrasto al fenomeno della contraffazione, nell’ottica di valorizzazione e tutela del Made in Italy. Viene poi promosso (e al tempo stesso semplificato) il ricorso all’uso di prodotti nazionali nei settori strategici, tra cui l’industria tessile, nautica, dell’oreficeria e dell’arredamento.

Inoltre, il provvedimento propone la creazione di un percorso scolastico ad hoc: i licei del Made in Italy, che dovrebbero essere avviati a partire dall’anno scolastico 2024-2025 e che vanteranno un diretto legame con i più importanti distretti industriali italiani. Si tratta di un grande passo in avanti nella formazione dei futuri professionisti del settore, garantendo una connessione più stretta tra il sistema educativo e l’industria. Questi Istituti potranno contribuire a preservare e a sviluppare ulteriormente le competenze e l’eccellenza artigianale, riconosciute in tutto il mondo.

Il disegno di legge, dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri, deve essere sottoposto al Parlamento per ulteriori discussioni e per valutare possibili emendamenti. In questo contesto, l’indagine conoscitiva riguardo la valorizzazione e lo sviluppo dell’impresa italiana promossa dalla Camera potrebbe fornire preziosi dati per l’eventuale revisione e miglioramento del testo del Ddl, al fine di sostenere al meglio le aziende e favorire la loro crescita e competitività.

Il nuovo provvedimento rappresenta così un’opportunità concreta per promuovere la crescita economica del Belpaese, preservare le materie prime e il know-how, garantire un futuro prospero per il Made in Italy. È importante che il governo e gli attori del settore mantengano un dialogo aperto e collaborativo, e che lavorino in sinergia per creare un ambiente favorevole all’innovazione, all’investimento e alla valorizzazione delle risorse, per costruire un’economia resiliente e di successo.

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